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NO LAGER - NO CPT 27/05/2005
ALT

L'Aquila: rischio cpt

Non poteva passarla liscia L'Aquila, la città più militarizzata del centro italia.
Caserma degli alpini, reggimento di artiglieria, scuola di finanza, comando di finanza, carabinieri, supercarcere, piazza d'armi, poligoni di tiro, servitù militari sul gran sasso, gemellaggio tra il 33° acqui e il municipio, un colonnello dell'esercito a capo del consiglio comunale.
Sembra un film dell'orrore. E la legge Bossi-Fini prevede un CPT in ogni provincia, quindi, quale posto migliore se non vicino al carcere? Già c'è un pezzo di filo spinato, basta allungarlo.
E allora via, verso il business del secolo, un centro di permanenza temporanea, un centro per l'identificazione dell'immigrato senza passaporto, ma soprattutto un centro di speculazione edilizia e finanziaria.
Ogni giorno emergono rapporti sulle violazione dei diritti umani, sulla sospensione dello stato di diritto, sugli abusi e sulle violenze, anche noi, come gli Stati Uniti, abbiamo le nostre piccole provinciali Guantanamo, dove è difficile, per una associazione umanitaria e per i media, entrare e far guardare al mondo cosa c'è dietro quel filo.
A farne le spese persone in fuga da guerre e violenze, dalla fame e dalla sete, dalla miseria che noi occidentali, procuriamo loro con il nostro neoliberismo.
Siamo noi che li cacciamo dalle loro terre dove gli succhiamo ricchezza e risorse, dove sfruttiamo la loro mano d'opera e in cambio non diamo altro che la negazione di un diritto universalmente riconosciuto.
Ma noi cittadini indignati del mondo, non ci stiamo, vogliamo la chiusura di tutti i CPT, non vogliamo più lager, non vogliamo più campi di concentramento.

Iniziative contro il CPT | Leggi di piu' in categoria Migranti | Feature permanente sui CPT

Appuntamenti:
- [8 Luglio, L'Aquila] | Nessuna frontiera - Nessuna galera

Aggiornamento:
- Forum nazionale per la chiusura dei Cpt, anche l'Abruzzo aderisce!
- Forum Salute Mentale contro i Cpt


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[NO CPT]
EX L.S.U. VAL VIBRATA 05/26/2005
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Lotta in Val Vibrata

Chiedevano, con uno sciopero della fame, la riattivazione dei sussidi di mobilità e progetti per ottenere fondi, gli ex lsu della Val Vibrata.
Non percepivano il sussidio attinto dal fondo regionale da quattro mesi. Lavoratori, in gran parte donne, che, finita la mobilità, non avrebbero avuto di che vivere.
La situazione sembra avere sbocchi positivi nel marzo 2005; ma salta fuori un accordo tra le agenzie di lavoro interinale con l'allora ministro del welfare Maroni, di "assumere e riciclare" lavoratori in situazione di precarietà lavorativa, disoccupati, svantaggiati ed ex-L.S.U.
L'annoso problema continua, cosi' come continuano le lotte.

cronistoria della lotta - cobas abruzzo - camera del lavoro precario di pescara

Aggiornamenti:

17 Giugno - Incontro sulle tutele e sui diritti nel mercato del lavoro
7 Luglio - La regione incontra gli ex-lsu
20 luglio 2005 - Sull'assessore regionale Fernando Fabiani e la legge 30 sul mercato del lavoro
28 luglio 2005 - Proposta di legge regionale per un reddito sociale
2 agosto 2005 - Sospese le proteste

>>28 LUGLIO 2005<< - MANIFESTAZIONE A L'AQUILA


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[EX L.S.U. Val Vibrata]
ARRESTI DI BOLOGNA... 05/24/2005
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Fabiano libero!

Il 18 Maggio 2005 alle ore 7:00 del mattino, per ordine del PM Giovagnoli tre attivisti del Collettivo Passepartout venivano arrestati con l’accusa di occupazione di edificio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale con l’assurda aggravante di eversione dell’ordine democratico, stonatura ideologica dettata dalla morale repressiva e autoritaria del magistrato bolognese, basata su una lettura arbitraria degli eventi.
I compagni sono tuttora in carcere, dove resteranno fino a nuovo ordine del giudice.
Tra i compagni arrestati c’è anche Fabiano, un compagno abruzzese da sempre impegnato sul piano sociale e culturale a fianco dei più deboli ripugnando ogni forma di violenza.


- Comunicato compagni abruzzesi
- Rassegna stampa
- Sottoscrivi l'appello per la liberazione dei compagni
- Mobilitazioni e presidi a San Vito Chietino (Ch)

Aggiornamento: SCARCERATI


Segue in categoria: Bologna


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[Fabiano Libero]
ACQUA BENE DI TUTTI? 17/05/2005
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Risorse naturali ai privati

Si è formalizzato, ad un incontro sull'acqua, il Comitato per la Difesa dell'Acqua Pubblica, con lo scopo di sostenere una gestione interamente pubblica del servizio idrico integrato.
Ogni comune, oggi, si trova ad affrontare il problema della vendita dell'acqua. Sono stati tagliati i fondi, e sembra che le privatizzazioni possano sopperirne temporaneamente la mancanza, ma è una menzogna. Tariffe che aumentano, servizi peggiori, impossibilità di condizionare la gestione del privato e peggioramento delle condizioni di lavoro ne sono le immediate conseguenze.
Ovunque nel mondo, la privatizzazione dell'acqua è stata un grosso business per le multinazionali, ma un fallimento per la popolazione. Il tema non viene dibattuto, non viene sentito dalla popolazione. Si tenta di declassare il concetto di acqua a bene economico, non più un diritto ma merce, non più un diritto ma un bene di consumo soggetto alle leggi di mercato.
Nella Regione Abruzzo, lo stato generale di attuazione del processo della gestione integrata del servizio idrico, si trova sicuramente ad uno stato più avanzato rispetto alla maggior parte delle altre regioni. Recente è il tentativo della decaduta giunta regionale, di vendere l'acqua alla Puglia.

Approfondimenti:
Contratto Acqua | Diritto Umano | Nuotare controcorrente | WWF Abruzzo | Forum Acqua Abruzzo | Del diritto alla buona acqua | Cattive Acque | Petrolizzazione dell'acqua | Un miracolo economico inutile


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[Acqua bene di tutti?]
CHIUDE LA FINMEK A SULMONA 08/05/2005

Lavoratori nelle mani dei gruppi finanziari

Il governo conferma la chiusura dello stabilimento Finmek a Sulmona. Il gruppo di elettronica, presieduto da Marco Tronchetti Provera, aveva chiuso con un rosso di 13 milioni di euro dal bilancio del 2003.
Nonostante le manovre, nello stabilimento aquilano, accordata la cassa integrazione l'11 giugno 2004, su 550 dipendenti solo 250 sono stati riassunti. I restanti 300, assunti l'8 marzo 2004 e contestualmente messi in cassa integrazione, non hanno mai lavorato nell'azienda e probabilmente grazie ad un decreto ministeriale pensato ad hoc per la Finmek, non vi lavoreranno mai.
In ottobre, nel frattempo, Carlo Fulchir, direttore generale della Finmek annucia la chiusura dello stabilimento di Sulmona. La protesta dei lavoratori, in presidio davanti la finmek, si é scagliata anche contro i sindacati confederali e la presidente Pezzopane, colpevoli di essere poco presenti nella lotta. Aprile 2005, i lavoratori dell'azienda sono ancora in cassa integrazione, senza alcuna certezza.

Aggiornamenti:

- Salta l'accordo sulla CIGS
- Arriva lo "spazzino" Pugliese
- Piano di formazione
- Dove sono finiti 50 milioni di euro?

Novità: Finmek Solutions L'Aquila
- L'ipocrisia dei sindacati


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[La Finmek chiude]

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