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pubblicato il 22.12.07
2007/12/22 Verona manifestazione antifascista
·

Sabato 22 dicembre a partire dalle 15.00 in piazza Brà a Verona manifestazione antifascista indetta da tutti i partiti dell’arco democratico contro la partecipazione del sindaco Tosi al corteo della destra squadrista sabato scorso.

Per la FGCI è solo un primo momento di mobilitazione contro la schifosa connivneza tra istituzioni veronesi e destra squadrista.

COMUNICATO 18/12/07

La FGCI alla manifestazione delle forze democratiche a Verona per chiedere lo scioglimento per legge delle organizzazioni neo-fasciste e la loro interdizione dagli spazi pubblici

Indignati e arrabbiati nel vedere il sindaco di Verona Flavio Tosi marciare alla testa di 300 picchiatori neofascisti, calpestando l’onore di Verona medaglia d’oro per la Resistenza.
Per nulla intimoriti dalle minacce e agguati di chi vuole impedire la vita democratica in città, chiederemo a gran voce lo scioglimento d’ufficio delle organizzazioni neofasciste così come la Costituzione e le leggi della nostra Repubblica prescrivono.
La FGCI invita tutti i sinceri democratici a mobilitarsi in previsione della prima manifestazione antifascista organizzata da tutte le forze democratiche per sabato 22 dicembre a Verona con inizio alle 15 davanti al municipio di Piazza Brà.

Sarà il primo momento di lotta della società civile in preparazione della manifestazione nazionale antifascista che si terra nei prossimi mesi.
Noi saremo presenti con il nostro materiale per portare avanti la raccolta firme a sostegno della nostra richiesta di messa fuorilegge delle organizzazioni neo-fasciste e per denunciare la pericolosa connivenza tra sindaco Tosi e destra squadrista.

il coordinatore regionale FGCI Veneto
Alessandro Squizzato

il coordinatore provinciale FGCI Verona
Nicolò Giacopuzzi


Fogliardi all’attacco: «Così Tosi alimenta la tensione». L’Arena, giovedì 20 dicembre 2007 + video del’intervento alla Camera

Durissimo attacco alla Camera del deputato ulivista, che ricorda anche le panchine anti-senzatetto e l’abolizione del premio Melegari.

«Non è questa del decreto sicurezza la vergogna, la vergogna riguarda il sindaco di Verona Flavio Tosi, i fatti avvenuti e il clima che sta maturando nella mia città». Durissimo attacco al sindaco Flavio Tosi da parte del deputato veronese dell’Ulivo Giampaolo Fogliardi ieri mattina alla Camera. Difendendo la maggioranza dalle pesanti accuse del centrodestra sul decreto sicurezza, il parlamentare ha spostato il tiro sulla sua città. E citando alcuni fatti recenti, è partito all’attacco denunciando una deriva estremista e xenofoba del primo cittadino.
«Proprio in questi giorni di vigilia di Natale», ha esordito Fogliardi, «sono comparse in città panchine denominate “antisenzatetto”, brevettate in modo che non ci si possa sdraiare. Pensate a quali cervelli possono aver progettato una cosa del genere. E pensate che il sindaco ci si è fatto fotografare per dimostrare che sono davvero scomode».
Poi Fogliardi è passato a una seconda denuncia: «Non sono stati trovati nel bilancio comunale 5 mila euro per riproporre il premio alla memoria di Enzo Melegari. Chi era? Enzo Melegari è stato uno dei primi cattolici obiettori di coscienza a Verona – e per questo ha fatto tre anni di carcere – e un protagonista dell’impegno civile, da ultimo alla guida del Movimento laici per l’America Latina. Dopo la sua prematura scomparsa nel 2002 il Comune aveva istituito alla sua memoria il premio “Verona municipio dei popoli”: l’amministrazione Tosi l’ha soppresso perchè non si debba ricordare».
Infine il caso del giorno, la manifestazione di estrema destra di sabato scorso. «Il sindaco Tosi», ha ricordato Fogliardi, «ha partecipato con altri esponenti della giunta comunale a una manifestazione neofascista nelle vie del centro. Questa è stata la sua risposta davanti a un clima di tensione che continua a crescere, questo il senso delle istituzioni che è stato capace di sfoggiare. Poi non si ci si meravigli se accadono le cose che accadono. Da un lato il sindaco vieta che si mangino panini per strada, poi però dopo la sua partecipazione al corteo alcuni neofascisti si sono resi colpevoli del pestaggio di tre militari meridionali nella centralissima via Mazzini. Ora in quella stessa via Mazzini non cadono più briciole di pane ma scorre il sangue».
«L’auspicio», così ha concluso Fogliardi il suo intervento alla Camera, «è che a Verona e altrove le tante realtà sia laiche che cattoliche vogliano lavorare alla costruzione di città più sicure ma allo stesso tempo tempo solidali, che sappiano affrontare i problemi e non usarli come pretesto per farne solo propaganda politica».
Intanto la senatrice di Rifondazione comunista Tiziana Valpiana ha presentato un’interrogazione (firmata da quasi tutti i senatori de La sinistra – L’Arcobaleno) al ministro dell’Interno Amato nella quale chiede «se è al corrente della manifestazione indetta da organizzazioni di estrema destra a Verona, il 15 dicembre scorso, alla quale hanno partecipato, oltre a circa 300 militanti di Fiamma Trocolore, Forza Nuova, Veneto Front Skinhead, anche il sindaco della città Flavio Tosi. Durante la manifestazione sono stati scanditi slogan contro la Resistenza, la Costituzione e contro la Repubblica democratica. Tre militari sono stati aggrediti perché meridionali, sono stati rivolti insulti alla Procura di Verona ed esposte bandiere nere». «Vedere il sindaco sfilare alla testa di gruppi della destra estrema in una città medaglia d’oro della Resistenza, è gravissimo», conclude la Valpiana.


Salviamo Verona
Sinistra in piazza contro i fascisti
Mobilitazione domani contro l’escalation di violenze
Paola Bonatelli
Verona

Stavolta i veronesi non hanno ingoiato il rospo. La partecipazione del sindaco leghista Flavio Tosi con un paio di suoi assessori al corteo di sabato scorso organizzato da Fiamma Tricolore e il pestaggio di tre parà di origine meridionale da parte di tre simpatizzanti della destra radicale (un quarto è ricercato) che avevano sfilato nel pomeriggio con Tosi, hanno lasciato il segno. Dopo una prima protesta qualche giorno fa durante la seduta del consiglio comunale il centrosinistra chiama tutti i democratici ad un presidio che inizierà domani alle 15 davanti al municipio scaligero.
Mentre gli arresti dei tre fermati per il pestaggio ai parà (tra cui il batterista della band nazirock dei Gesta Bellica) vengono convalidati dal giudice, che contesta loro anche la violazione della legge Mancino, il «caso Verona» approda alla Camera con l’esponente dell’Ulivo Giampaolo Fogliardi e al Senato con un’interrogazione di Tiziana Valpiana del Prc, che dichiara come sia un fatto gravissimo «vedere il sindaco sfilare alla testa di gruppi della destra estrema in una città medaglia d’oro della Resistenza». «Verona laboratorio delle destre – ricorda un comunicato del Csoa La Chimica, del circolo Pink e di Sinistra critica – in cui negli ultimi dieci anni si sono succeduti pestaggi e aggressioni di stampo neonazista anche con l’uso di catene e coltelli».
«E’ stata una rissa da bar», così si sono difesi i tre arrestati. Ma il clima resta incandescente, tanto più che dalle colonne del quotidiano locale L’Arena Cdr e direttore denunciano intimidazioni ai giornalisti (poi smentite come «battuta») nientemeno che da parte dello skinhead Andrea Miglioranzi, approdato in consiglio comunale con la lista del sindaco Tosi e proposto a capo dell’Istituto per la resistenza. Anche lui suona nei Gesta Bellica, è il bassista.

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