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pubblicato il 12.01.08
2008/01/19 Torino: Rompiamo il silenzio!!!
·

CORTEO A TORINO Sabato 19 Gennaio 2008
Concentramento ore 14.00 in Piazza Castello

Rompiamo il silenzio!
Non può essere normale lasciarsi sfruttare per non avere nemmeno di che campare
Non può essere normale che i giornali trasudino di propaganda razzista
Non può essere normale venire ammazzati in mezzo alla strada da poliziotti troppo zelanti
Non può essere normale subire aggressioni da squadracce fasciste
Non può essere normale bombardare popolazioni inermi
Non può essere normale chiamare terrorismo il dissenso e la rabbia
Non può essere normale accettare una “sicurezza” fatta di morti sul lavoro, di raid contro i campi rom, di schedature genetiche, di deportazioni di immigrati

da torino19 gennaio


19 gennaio 2008: manifestazione antifascista a Torino

A TORINO!

Oggi viviamo un’epoca di fantasmi e di paure. Ognuno sente di abitare un
mondo sempre più povero di prospettive, di giustizia e di futuro. Mentre
la nostra dovrebbe essere una “repubblica fondata sul lavoro”, è sotto
gli occhi di tutti l’impoverimento continuo dei salari, il ricatto del
precariato, la privatizzazione dei servizi, l’inquinamento ambientale,
la militarizzazione della società, l’incremento costante delle morti sul
lavoro. Così, per nascondere i veri problemi economici e sociali, le
istituzioni fanno a gara nel promuovere una presunta “emergenza
sicurezza” al rango di priorità assoluta dell’azione pubblica,
alimentando una “guerra fra poveri” fatta di disinformazione,
pregiudizi, xenofobia, razzismo, sessismo.

Proprio il clima di allarme sociale fomentato da politici, sindaci,
giudici e giornalisti ha offerto nuova agibilità a gruppi e partiti
neofascisti che rivendicano apertamente e praticamente l’eredità
autoritaria, squadrista, razzista, omofoba e sessista del Fascismo. Oggi
i neofascisti di “Forza Nuova” e di “Fiamma tricolore” cavalcano
l’intolleranza verso ogni migrante, verso i suoi costumi, la sua
cultura, ciò in cui crede. Soffiano sul fuoco dell’odio verso chiunque
appaia straniero o “diverso”. E sempre più i neofascisti si distinguono
per assalti violenti ai campi rom, ai centri sociali, ai migranti, ai
gay, ai militanti di sinistra o a chiunque non pare “allineato”.

Chi si oppone a questa deriva autoritaria e xenofoba, chi cerca di
contrastare questa martellante campagna d’odio, chi si mobilita per
riaffermare i valori della libertà, della solidarietà e dell’uguaglianza
oggi si trova di fronte anche alla crescente brutalità poliziesca nel
gestire le “emergenze” sociali. E se a ciò si aggiunge l’uso capzioso e
intimidatorio delle leggi per reprimere ogni moto di denuncia e di
protesta, le imputazioni pretestuose, i ricatti giuridici, le pene
esorbitanti, si vede bene come si stia espandendo in Italia una graduale
fascistizzazione dello stato, contro l’idea stessa di una società aperta
e plurale.

Approfittando di questa stagione politica, anche la Chiesa Cattolica ha
ritrovato in questi anni la propria vocazione più schiettamente
reazionaria con continue ingerenze delle gerarchie vaticane negli ambiti
più diversi della vita sociale. Ogni fascismo ha bisogno infatti di
costruire un modello unico di vita, un’identità normativa valida per
tutti, un senso chiuso e sacrale della tradizione. E oggi la Chiesa
Cattolica fa proprio questo: offre pretesti “spirituali” per reprimere
chi esercita la propria libertà.

Noi non crediamo ai fantasmi e riteniamo che si debba guardare ai dati
di fatto. In Italia i profitti degli industriali aumentano di anno in
anno, il potere d’acquisto dei salari si riduce, la criminalità è in
calo, le violenze sulle donne avvengono soprattutto in famiglia, la
maggior parte degli immigrati è sfruttata per un tozzo di pane, ogni
giorno tre persone muoiono sul posto di lavoro…

Bologna è un laboratorio nazionale del delirio ipersecuritario: le
piazze sono ormai un parcheggio per le camionette di polizia e
carabinieri; si sgomberano senza sosta le case occupate, gli spazi
sociali e gli alloggi di fortuna dei migranti; abbiamo il record di
espulsioni di cittadini rumeni; i neofascisti sfilano contro la moschea
e aggrediscono gli studenti nelle scuole occupate; il CPT è stato
definito da una commissione ministeriale il peggiore d’Italia; Bologna è
la città delle multe per bestemmia e delle messe riparatrici contro chi
parla di libertà sessuale, degli arresti per chi scrive sui muri o si
oppone a un ricovero coatto. Per questo invitiamo ad andare il 19
gennaio alla manifestazione di Torino.

Perché è ora di dire basta alla pantomima autoritaria di uno stato e di
amministrazioni locali sempre più incapaci di garantire una minima
serenità sociale. Come hanno scritto i compagni torinesi: “Servono spazi
per dare volto a chi non l’ha, per raccontare le storie che nessuno
racconta, per portare in piazza le vicende dei rom, degli antifascisti,
i chi muore di lavoro, di chi lotta contro il Tav, di chi vuole tagliare
le basi alla guerra, di chi crede che un mondo altro sia possibile e
terribilmente urgente”. Anche noi crediamo che ciò sia necessario.

Lunedì 14 Gennaio ore 21

ASSEMBLEA PUBBLICA

presso la Sala Polivalente del Q.re San Vitale – Via Rimesse 113

(bus 14-38-39-89-99-206-237-257 o ferrovia suburbana per Budrio-Porto
Maggiore – fermata Stazione Rimesse)

SABATO 19 GENNAIO

CORTEO A TORINO

concentramento ore 14 Piazza Castello

stiamo organizzando pullman da Bologna autofinanziandoci parte della
spesa per arrivare a un prezzo a persona più basso possibile.

Assemblea Antifascista Permanente – Bologna
http://assembleantifascistabologna.noblogs.org

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