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pubblicato il 5.05.05
Catania: episodio di razzismo
·

da indy

boicotta “le torcie”
by cataniantifascista Thursday, May. 05, 2005 at 8:23 AM mail:

episodio di razzismo intollerabile a Catania

Scene di ordinario razzismo.

Mercoledi 6 aprile siamo stati aggrediti a “LE TORCE”, pub catanese, perché abbiamo staccato dall’ingresso un volantino che vietava l’accesso ai venditori ambulanti di rose (il disegno raffigurava il simbolo del divieto con un omino nero che teneva in mano un mazzo di fiori ), divieto finora indirizzato soltanto ai cani.
I fatti: nell’attesa di finire una sigaretta prima di entrare, visto che nei locali pubblici è vietato fumare, notiamo che in questo locale è vietato pure entrare a chi non è desiderato: i venditori di rose appunto.
Indignati di ciò stacchiamo il foglio e chiamiamo una ragazza che dall’interno del locale guardava e non capiva cosa stessimo facendo. Dopo essersi avvicinata rispondeva, alzando la voce, che nessuno può permettersi di staccare ciò che è stato affisso dai gestori (indipendentemente dal contenuto!? ).
Provocatoriamente le proponiamo di riattaccare il foglio con una piccola aggiunta esplicativa: SIETE DEI RAZZISTI DI MERD! La ragazza del locale reagisce mollando un ceffone ad una di noi e facendole saltare gli occhiali da vista che andranno irrimediabilmente schiacciati. Non appena il gestore respira ‘odore di rissa’ si precipita fuori scavalcando il bancone, dapprima cerca di avventarsi sul primo che incontra e poi mostra tra lo stupore e lo schifo dei presenti un’immaginetta di Adolf Hitler, sì proprio lui ! Affermando: “Qui dentro si ragiona così”.
Difficile a credersi che ancor oggi qualcuno possa portare con sé riscaldandolo vicino alle proprie chiappe il più sanguinario e meschino tra i personaggi che la storia ricordi. A tal punto che fare se non gridargli che può benissimo rispedire al mittente (se non più all’interno…) l’infame reliquia? Forse, restituirgli il ceffone ricevuto… Ma siamo convinti che sia necessario combattere chi, per far valere le proprie ragioni usa la violenza, attraverso la comunicazione e l’informazione poiché “è l’ignoranza che crea la violenza, è l’ignoranza che crea l’intolleranza, di gente cieca, di gente che non pensa” .
Dunque lo schiaffo più grande che possiamo dargli è questo comunicato e i volantini che girano a Catania per invitare tutti a boicottarli ed ad aprire gli occhi affinché ne’ loro ne’altri approfittino della possibilità di gestire un locale per diffondere messaggi indecenti e offensivi che ledono il diritto di ogni essere umano di essere uguale agli altri.
Ma ancor più sbalorditiva è la minaccia di chiamare le forze dell’ordine (forse come rinforzi?) per porre alla loro attenzione che cosa? Che abbiamo tolto un divieto che oltre ad essere offensivo nei confronti della dignità di un essere umano, è illegale poichè è posto in un luogo pubblico senza autorizzazione legislativa? O che hanno usato modi violenti e squadristici per sostenere le loro infami motivazioni?
Semmai avremmo dovuto chiamarle noi, ma non lo abbiamo fatto, forse sbagliando!
Il motivo di questa comunicazione nasce dunque dall’idea che episodi come questo debbano essere resi noti e denunciati più che alle “forze dell’ordine”, (visto che a Catania, atti simili se non più gravi, anche quando denunciati restano impuniti) a chi non vuole che mitomani del genere imperversino per le strade e le piazze, dentro gli stadi e in parlamento, blaterando persino l’abolizione del 25 aprile.
Alla luce di ciò, ci limitiamo ad aggiungere: BOICOTTIAMO LOCALI DEL GENERE E IL DILAGARE DELLA VIOLENZA XENOFOBA.
DISCRIMINIAMO SOLO CHI E’ NERO DENTRO!!!

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r_sicilia


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