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pubblicato il 7.09.14
Raduno CasaPound: protesta a Lecce, bombe carta e tensione in strada
·
Ancora scontri dopo la maxi-rissa di giovedì notte. Circa 500-600 manifestanti antifascisti protestano contro l'iniziativa cui partecipa anche Borghezio
06 settembre 2014

LECCE - Momenti di tensione si stanno verificando a Lecce dove circa 500-600 persone che si definiscono antifascisti stanno manifestando contro il raduno nazionale di CasaPound in corso a Surbo, nel Leccese. Alcuni manifestanti, con i volti coperti da caschi, hanno lanciato numerose bombe carta in viale Calasso. Giovedì notte alla vigilia della due giorni di CasaPound era scoppiata una maxi-rissa nella notte tra gruppi contrapposti che ha lasciato danni e feriti.


Gli aderenti ai movimenti antifascisti si sono ritrovati nei pressi di Porta Napoli esibendo uno striscione con la scritta: "E' tardi per restare calmi, Lecce antifascista". Hanno dato vita a un corteo non è autorizzato dalla Questura. Le forze dell'ordine sono in posizione antisommossa e sono concentrate nei pressi del tribunale di Lecce dove si dirige il corteo. La Villa comunale è stata chiusa per motivi di sicurezza.

Nei giorni scorsi erano state annuniciate contro-manifestazioni per contestare l'appuntamento dei neofascisti in corso in una struttura ricettiva di Surbo, alle porte della città, cui partecipa anche Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord. "L'antifascismo - ha detto - è un residuo archeologico del secolo scorso e la gravità dei problemi che si pongono a livello nazionale e internazionale fa sì che si debba oggi più che mai affrontare la battaglia politica con il volto rivolto all'avvenire".)

http://bari.repubblica.it/cronaca/2014/09/06/news/raduno_casapound-95152506/?ref=HRER1-1





Bombe-carta in via Trinchese, tensione in centro per la manifestazione degli antifascisti

LECCE - Un corteo non autorizzato di circa 500 aderenti alla rete antifascista ha bloccato Lecce per l'intero pomeriggio, con momenti di tensione e il lancio di numerose bombe-carta, alcune delle quali anche tra i passanti del sabato pomeriggio. Quella organizzata a Lecce da Binario 68 è stata una manifestazione di protesta contro il raduno nazionale di CasaPound, il movimento neofascista che si sta svolgendo a qualche chilometro da Lecce, in una struttura ricettiva nelle campagne di Surbo e dove proprio nel pomeriggio c'è stato l'intervento di Mario Borghezio, l'europarlamentare della Lega, la cui partecipazione, insieme a quella del consigliere regionale di Forza Italia, Saverio Congedo, era stata fortemente criticata da Pd, Sel e dalla rete antifascista, che aveva fissato il suo presidio autorizzato a Porta Napoli. I manifestanti, soprattutto giovani aderenti al centro sociale leccese, più altri arrivati da taranto e alti centri vicini, si sono invece, radunati nei pressi di via Dalmazio Birago, dove si trova la sede del centro, per poi proseguire verso Porta Napoli dove era posizionato il primo blocco delle forze di polizia.

Durante il passaggio sono state lanciate le prime bombe carta, i 'cipollotti' da stadio, e i responsabili potrebbero essere presunti componenti della frangia anarchica, arrivati numerosi anche da fuori provincia e rimasti nelle retrovie del corteo col volto coperto, soprattutto con caschi, muniti di una mazza tra le mani. Duecento gli uomini delle forze dell'ordine in strada a presidiare il transito. Il problema maggiore era garantire l'ordine pubblico, evitando probabili scontri e danneggiamenti. Ed è per questo che dalla Questura, sotto il coordinamento del questore Antonio Maiorano, è stato disposto un percorso accompagnato, quasi obbligato per i manifestanti, decidendo a sorpresa di far passare il corteo persino dalla centralissima via Salvatore Trinchese, la via di Lecce dello shopping, gremita in quel momento di gente, soprattutto famiglie con bambini. Ed è stato qui che si sono registrati i momenti di maggiore tensione, e numerosi commercianti hanno chiuso le porte dei negozi, mentre la gente a passeggio cercava un riparo. Volantini con scritte antifasciste sono stati affissi sui muri. I manifestanti hanno lanciato fumogeni e due-tre bombe carta proprio in mezzo alla gente. Poi, dopo aver toccato piazza Mazzini, il cuore commerciale della citta' dove alcuni manifestanti hanno tenuto un breve comizio per spiegare il perché della protesta, il corteo è risalito verso il borgo antico, arrivando in Piazza Sant'Oronzo, e da qui lungo un gremito corso Vittorio Emanuele per poi disperdersi una volta raggiunta la sede del centro sociale da cui era partito.


http://www.quotidianodipuglia.it/lecce/fumogeni_e_petardi_lecce_manifestazione_binario_68/notizie/882298.shtml

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