Repressione No Tav - In carcere i due attivisti che si sono ammutinati ai domiciliari

da spintadalbass

Giuli e Luca, dopo essere stati fermati e portati via dai carabinieri mentre si accingevano a partire per la biciclettata no tav, sono stati processati per direttissima.

Il giudice ha disposto per loro una nuova misura cautelare ai domiciliari ma per effetto dell’aggravamento della prima misura cautelare, chiesta dal pm Antonio Rinaudo, Giuli e Luca dovranno passare dal carcere almeno in attesa che i loro avvocati impugnino l’ordinanza davanti al Riesame.
Entrambi, presenti al processo, hanno spiegato con una libera deposizione di aver deliberatamente infranto i domiciliari in segno di protesta, perché la misura cautelare – hanno detto – era ingiusta. “Sono stato indagato solo perché nel 2015, durante una marcia, avevo tirato via un lacrimogeno che mi era caduto in mezzo ai piedi analoghe ingiustizie riguardano tante altre persone, persino di settant’anni. Non se ne può più“.

Sono due dei ventuno no tav accusati per il corteo del 28 giugno 2015 da Exilles a Chiomonte a cui parteciparono migliaia di No Tav. Hanno scelto insieme a molti altri di non accettare le misure cautelari a loro imposte, hanno scelto di non far diventare la loro casa una prigione e soprattutto hanno scelto di non abbandonare la lotta. Tutto questo è stato fatto alla luce del sole durante delle assemblee, una fiaccolata e con messaggi video condivisi in rete con tutto il movimento no tav che anche da lontano li ha sostenuti.

Venerdì 8 luglio si svolgerà l'udienza di riesame per circa 20 indagati sottoposti a misure cautelari nella ormai nota inchiesta.

L’appuntamento è per le ore 9,30 di fronte al Palagiustizia per dimostrare vicinanza e solidarietà ai NO TAV che parteciperanno all’udienza (a porte chiuse).

Portiamo bandiere No Tav!

Si possono mandare telegrammi indirizzandoli a Luca Germano e Giuliano Borio, casa circondariale Lorusso Cotugno, via Adelaide Aglietta 35, 10151 Torino.

Mar, 05/07/2016 – 15:30
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