Appello per una settimana europea di azioni contro la macchina delle deportazioni




Per materiale in altre lingue e aggiornamenti, per comunicare azioni e iniziative: http://stopdeportation.net
mail: stopdeportation@riseup.net

Stop Deportation, insieme ad altre realtà e gruppi sparsi per tutta Europa, propone una “Settimana europea di azioni contro la macchina delle deportazioni”, focalizzando la protesta contro i voli organizzati dall’Unione Europea e da Frontex. La data proposta è dal 1 al 6 giugno 2010.

L'idea è quella che ogni realtà locale organizzi le proprie azioni dirette, manifestazioni e sit-in contro il continuo aumento e l'invisibilità delle deportazioni forzate perpetrate dai governi europei per mezzo di "operazioni coordinate" da agenzie come la Frontex e l'OIM.

Le proteste potranno ovviamente prendere varie forme, ma porteranno tutte forte e chiaro lo stesso messaggio. Una settimana di azioni decentralizzate, piuttosto che un solo giorno, permetterà ad ogni realtà di immaginare e costruire i momenti di protesta con maggiore autonomia [flessibilità in italiano è un termine negativo].

Provando ad allargare gli obiettivi e le diversità dei gruppi coinvolti, vorremmo puntare l'attenzione sul fatto che la lotta contro le deportazioni non ha una sola faccia, ma comprende ogni loro aspetto.

Le persone scelgono o sono forzate a migrare per diverse ragioni: dalle guerre ai conflitti armati alimentati dal commercio di armi e dagli interessi dell'Occidente; dalla povertà allo sfruttamento; dalle oppressioni di genere ai contesti di violenza domestica, dalle discriminazioni ai cambiamenti climatici.

Contattaci se il tuo collettivo / gruppo / realtà / rete ha voglia di partecipare, aiutando il coordinamento e la visibilità della settimana di azioni, o organizzando direttamente azioni o proteste locali (inutile dire che si preferisce non comunicare le azioni a rischio!). La “macchina delle deportazioni” sta crescendo e diventando sempre più forte. È necessario resistere contro tutto questo!   Sotto troverai l'appello. Rispondi e commenta entro la fine di aprile. Inoltre, se hai qualche idea o proposta, saremmo contenti/e di ascoltare qualsiasi contributo. Stiamo compilando
una lista di potenziali obbiettivi europei contro cui protestare, con informazioni e risorse, apprezzeremo qualsiasi informazione. Inoltre, se hai qualche consiglio o idea su ciò che si potrebbe o dovrebbe fare saremmo contenti/e di ascoltare.

Stop Deportation
stopdeportation[at-]riseup.net

(Stop deportation è un network libero di gruppi e individualità in Inghilterra, che crea campagne e organizza azioni contro la deportazione forzata ed ha come obiettivo la lotta contro i voli di deportazioni di massa. Per ulteriori informazioni: //stopdeportation.net.)

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Chiamata per una Settimana di azioni contro la Macchina delle Deportazioni

1 – 6 giugno 2010

Le deportazioni sono diventate una parte integrale del sistema delle Regime europeo sull’immigrazione. Centinaia di rifugiati/e e di migranti sono forzatamente deportati/e ogni giorno per fare ciò che le persone hanno fatto per milioni di anni: emigrare alla ricerca di una vita migliore, scappare dalla povertà, dalle persecuzioni, dagli abusi, dalle
discriminazioni, dalla guerra etc. Il diritto di viaggiare e vivere dove si vuole è negato a tutti e tutte coloro che hanno un diverso colore della pelle, passaporto e conto in banca. Queste persone sono trattate come ‘criminali’ e incarcerati in prigioni speciali che chiamano con altri eufemismi (centri di rimozione, case rifugio e così via). Gli abusi
razzisti e sessisti e la violenza fisica, agita degli agenti per l'immigrazione e le guardie private per la sicurezza, sono
istituzionalizzati e legittimati dall'uso della forza nelle operazioni di deportazione.

Dietro le deportazioni si nasconde un misto di razzismo, nazionalismo e imperialismo in un contesto di capitalismo globale: mentre il capitale e i cittadini/e dell'Unione Europea e degli altri paesi del “primo mondo” sono liberi di viaggiare dove vogliono, quelle/i del lato sbagliato dei confini costruiti artificialmente, i cui paesi sono fatti a
pezzi dai privilegi europei e dal capitalismo e dalle conquiste imperialiste, sono illegali, criminalizzati e impediti nell'esercizio dei diritti fondamentali. Loro semplicemente cessano di essere persone; diventano “immigrati illegali”, che si “trattengono troppo a lungo” e “mancati richiedenti asilo” di cui si può fare a meno quando non si ha più
bisogno di sfruttare il loro lavoro o quando cercano di rivendicare i propri diritti. Come conseguenza, le lotte comuni e le comunità sono divise e prevale una cultura di sospetto e della sorveglianza.

Quando gli ordini di deportazione sono emanati, fa comodo dimenticare le cause dell’immigrazione. Le armi prodotte in Occidente e i conflitti armati, le guerre di aggressione alla ricerca di petrolio e di altre risorse naturali, i regimi repressivi appoggiati dai nostri democratici governi, i cambiamenti climatici e la sottrazione delle terre... tutto ciò
può essere rintracciato all’interno delle nostre economie capitaliste, dello stile di vita consumistico e degli interessi imperialisti. La lotta contro le deportazioni non è solo una singola campagna: le persone scelgono o sono forzate a migrare per varie ragioni.

Per far funzionare il sistema dei voli di deportazione, i governi europei appaltano ad una serie di privati o semi-privati il lavoro sporco che sarebbe toccato a loro. Le compagnie aeree sono un ingranaggio centrale della macchina delle deportazioni. Non solo sono una delle prime cause che contribuiscono alla morte del pianeta, ma molte compagnie aeree, nella loro ricerca di profitto, sono contente di portare persone verso una possibile morte - sia essa una deportazione individuale o di massa. Gli interessi dietro la macchina delle deportazioni includono altri tipi di
opportunisti, quali le compagnie che provvedono al trasporto e all'accompagnamento durante le deportazioni forzate e le compagnie di sicurezza delle multinazionali, come Serco e G4S, che gestiscono le prigioni per immigrati/e e portano avanti le deportazioni a nome delle autorità per l'immigrazione.

Inoltre, ci sono agenzie fantasma e inspiegabili, agenzie inter-governativei, come l'Agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne (Frontex) e l'Organizzazione Internazionale per la migrazione (IOM), il cui ruolo è diventato sempre più influente negli ultimi anni e con le quali i governi europei cercano di portare avanti operazioni unitarie e coordinate. Questo non solo per risparmiare soldi, ma anche per mettere le deportazioni in mano a corpi europei e
internazionali, che spingono la responsabilità su un altro livello al di là dei governi nazionali e delle autorità per l'immigrazione.

Infine, La Frontex ha recentemente assunto ulteriori poteri per le deportazioni di massa attraverso voli charter a nome dei governi europei, comprando equipaggiamento e sperimentando nuove tecnologie per il controllo dei confini dell'EU. Dopotutto, un super stato, razzista e imperialista, come Fortresse Europe ha bisogno di un esercito mercenario come Frontex per proteggere i propri confini artificiali.

Deportati e deportate, inclusi bambini/e, sono spesso ammanettati e accompagnati dalla sicurezza come criminali pericolosi (l'etichetta “criminale” è usata da chi è al potere). Ci sono stati numerosi segnalazioni di maltrattamenti fisici e abusi razzisti e sessuali, che uomini e donne hanno subito da parte delle guardie per l'immigrazione o
degli “accompagnatori” privati durante le deportazioni (sia individuali che di massa). La proposta di avere qualcuno/a che monitori i diritti umani sui voli per le deportazioni, come ha recentemente suggerito un membro della Commissione europea, può impedire alcune di queste pratiche ma può anche legittimare le brutalità della deportazione stessa.

Siamo consapevoli che resistere contro le deportazioni è un percorso continuo e non confinato ad alcuni giorni o a settimane di azioni: le persone cercano di attraversare i confini in condizioni pericolosissime ogni giorno; gli scioperi della fame e le lotte nelle prigioni per immigrati; i/le deportati/e e i passeggeri consapevoli che si rifiutano di
sedersi tranquillamente a bordo di un volo che passa inosservato; le comunità che si uniscono per difendere i loro membri; le proteste regolari e azioni contro varie componenti della macchina delle deportazioni... e molto altro ancora deve essere fatto perché milioni di persone continuano ad essere forzatamente deportate ogni giorno.

Questo appello è rivolto a tutti/e coloro, individualità e gruppi in Europa, che vogliano unirsi in una settimana di azioni decentralizzate e coordinate contro la macchina delle deportazioni nella prima settimana di giugno 2010. Questo appello è rivolto a tutti/e i migranti e rifugiati e chi li sostiene dentro e fuori l'Europa. Organizziamoci nelle nostre realtà locali in azioni o proteste durante la settimana con un unico grido:

STOP ALLE DEPORTAZIONI!
NO ALLA FORTEZZA EUROPA!
LIBERTÀ DI MOVIMENTO PER TUTTE E TUTTI!



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other languages too. There will be Greek and Turkish soon at
http://stopdeportation.net/node/41

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Ven, 09/04/2010 – 14:46
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