Bologna - La parete non è un teleschermo

fonte: indymedia emilia romagna - 8/11/11

OVUNQUE SABOTAGGIO

Mettere sabbia negli ingranaggi del potere significa scavalcare le retoriche politiciste dell'attivismo tutto; significa rifiutare l'alienazione delegante per applicare la volontà ribelle ad ogni gesto quotidiano; significa, banalmente, interrompere la giravolta meccanica di una propaganda arbitraria.
Nessuna salvaguardia metropolitana, nessuna filantropia urbana; sia chiaro, la morfologia industriale ci disgusta, ma la consapevolezza di farne parte, ci costringe ad appropriarcene un poco impedendo il trionfo totale dell'arredo mercificato.
“la parete non è un teleschermo”
Con questa scritta, abbiamo salutato nella notte la distruzione dell'impianto elettrico di tre pubblicità automobilistiche in Via Giudotti.
 
“Non resterà che una comune dannazione finché ogni essere isolato rifiuterà di comprendere che un gesto di libertà, per quanto debole e maldestro possa essere, è sempre portatore di una comunicazione autentica, di un messaggio personale appropriato. La repressione che colpisce il ribelle libertario si abbatte su tutti gli uomini. Il sangue di tutti gli uomini gronda con il sangue dei Durruti assassinati. Dovunque la libertà arretra di un palmo, aumenta di cento volte il peso dell'ordine delle cose. Esclusi dalla partecipazione autentica, i gesti dell'uomo deviano nella fragile illusione di essere insieme o nel suo contrario, il rifiuto totale e assoluto del sociale. Essi oscillano dall'uno all'altra in un movimento da bilanciere che fa scorrere le ore sul quadrante della morte."

Ratgeb



Gio, 10/11/2011 – 22:40
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