Carcere - Lettera di Santo, prigioniero a San Vittore

Riceviamo e diffondiamo:

Lettera di Santo Galeano dal carcere di S. Vittore

Ciao ragazzi,
vi racconto questo. Nel febbraio 2011 mi trovavo nel carcere di Opera dove, nonostante la patologia che ho del bendaggio gastrico, mi mettono nei raggi comuni e prima di darmi il vitto prestabilito passano più di 6 mesi. Per farmi stare tranquillo mi danno il lavoro come cuoco (ne avevo bisogno). Dopo 4 mesi di lavoro si sono inventati che per voci confidenziali mi ritengono responsabile di una spedizione punitiva e mi danno 15 giorni di isolamento (che non è compatibile con la mia patologia). Ma ancora deve venire il bello. Dopo la sanzione disciplinare del 3 gennaio 2012 mi tengono in isolamento facendo degli abusi fino al 14 febbraio. Poi non solo mi trasferiscono alla C.C. di Biella sprovvista di centro clinico ma ci sto fino al 14 settembre 2012 sempre in isolamento. Più di 6 mesi senza avere cure, poi mi dovevano operare al testicolo invece mi fanno partire nuovamente per la C.R. di Saluzzo, dove rimango in isolamento dal 14 settembre al 21 dicembre 2012. Ho fatto varie denunce al Procuratore generale di Torino, al DAP e al magistrato di sorveglianza, che si lavavano le mani e mi sono aggravato sempre di più. Fino a quando un giorno mi chiamano partente per S. Vittore.
Dal 27 marzo 2009 al 27 marzo 2012 non mi hanno dato nessuna liberazione anticipata (neanche per i semestri trascorsi senza sanzioni disciplinari).
Ora mi sono aggravato e mi stanno curando fra asma bronchiale, artrosi, sclerosi e ora 'sta protesi al testicolo (per non avermi curato in tempo mi hanno dovuto togliere un testicolo e reso sterile) e devo subire ancora 2 operazioni, rendetevi conto. Sempre chiuso ad aspettare che si liberi una carrozzina di cui ho bisogno per 1 mese, però qui ce ne sono solo 2 per 100 detenuti.
Mi hanno rigettato le richieste di differimento pena dicendo che a Milano c'erano le strutture sanitarie adatte e che il vitto prescritto poteva essere fornito anche in carcere. E allora perché mi hanno trasferito prima a Biella, poi a Saluzzo ecc. ecc.? Perché il vitto me lo hanno dato dopo mesi?
A Cuneo mi dicevano "immediato trasferimento" e aspetto, aspetto… chi? la mamma che porta le arance? (detto siciliano).
Come mi diceva tutte le mattine Maurizio Alfieri: "Santo, come siamo messi?", e io gli rispondevo: "A tri tubi" (a schifo). Capito come siamo andati avanti.
Ormai la battaglia si è aperta e mai si chiuderà più. Possiamo perdere 100 battaglie, compagni anarchici, fratelli, ma dobbiamo vincere la guerra.
Santo

Per scrivergli:
Santo Galeano
C.C. S. Vittore
P.zza Filangeri 2
20123 Milano
     
La documentazione spedita da Santo è davvero un esempio, nel suo piccolo, di stupidità burocratica, di vessazioni carcerarie e di psicopolizia.
Il tribunale di sorveglianza di Torino, nell'udienza del 3 luglio 2012, respinge la richiesta di Santo di ottenere i giorni di liberazione anticipata (i quali dovrebbero essere automatici) per i semestri trascorsi senza sanzioni disciplinari, con queste motivazioni, davvero degne di 1984 di Orwell: "Dalla relazione comportamentale di Biella si evince […] che il detenuto risulta persona di difficile gestione sul piano relazionale con gli operatori del trattamento e che la sua condotta è solo 'formalmente regolare', non impegnandosi sufficientemente nelle attività interne preposte.
La complessiva condotta quale emerge dall'istruttoria espletata, tenuto conto delle modalità di perpetrazione, dei motivi e dei singoli contesti in cui è maturata, appare di particolare gravità e manifestazione del permanere di un radicato atteggiamento di opposizione e ribellione alle regole di convivenza penitenziaria e, comunque, ai valori dell'ordinamento.
La regolarità della condotta nei semestri indicati dal detenuto ha avuto carattere meramente superficiale e apparente […], ovvero che tale regolarità formale non corrispondeva a quella interiore e reale, anche se solo parziale, adesione al trattamento che il beneficio della liberazione anticipata presuppone".
Mentre le condizioni di salute di Santo – lasciato per mesi senza cure e senza il cibo prescritto dai medici – si aggravano sempre di più, con danni biologici permanenti, i magistrati di sorveglianza si occupavano della sua adesione interiore ai valori dell'ordinamento.  

Gio, 07/02/2013 – 12:29
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