[Carrara] Incontro e presentazione opuscolo "Il Compressore" in solidarietà con la resistenza No Tav

29/11/2014 - 18:00
29/11/2014 - 22:00



Lanciamo i nostri cuori oltre la rassegnazione


I disastri ambientali che si susseguono in questi mesi, pioggia dopo pioggia, sono lì a dimostrare quanto sia importante fermare in tempo, e con tutti i mezzi, la devastazione ambientale.
Le mutazioni climatiche sono frutto di politiche economiche di saccheggio ed inquinamento che hanno devastato gli ecosistemi ad ogni latitudine.  Alle mutazioni climatiche seguono le mutazioni meteorologiche. Ad ogni nubifragio segue un'alluvione, ad ogni alluvione segue la devastazione delle vite di migliaia e migliaia di persone costrette – se sopravvivono – a lasciare le proprie case e a sconvolgere le proprie esistenze.
Quando le mutazioni climatiche  portano nubifragi in zone già devastate dall'ingordigia di pochi – nel territorio carrarino divorato dalle cave, come altrove – i risultati sono davanti ai nostri occhi.

Non è un fiume ad essere 'cattivo' e 'distruttore': è, invece, criminale chi ha pensato, con arroganza, di poter cambiare il corso secolare di quel fiume, chi vi ha scaricato detriti e rifiuti delle cave, chi ne ha inquinato le falde per ingrassare coi soldi del marmo e dei suoi derivati; è criminale chi ha costruito senza criterio, per ingrassare coi soldi delle cementificazioni infinite.

D'altra parte in Italia è lecito avvelenare con l'amianto e altre nocività intere popolazioni, così come è lecito ammazzare di botte un ragazzo durante un fermo di polizia.
Bruciare un compressore utilizzato nella devastazione di una montagna, invece, è definito "terrorismo".
Ed è per questo che, malgrado quel compressore sia pure stato riparato e rivenduto, da quasi un anno i dispositivi di carcerazione preventiva tengono ingabbiati in regime di alta sorveglianza quattro attivisti NoTav: Mattia, Chiara, Claudio e Niccolò.

Il primo grado del loro processo è agli sgoccioli e la sentenza arriverà il 17 dicembre.  Per loro i pm hanno chiesto 9 anni e mezzo di carcere.
Ma intanto la Valsusa in lotta ha dichiarato coralmente "Quella notte c'eravamo tutti!", "Se loro sono terroristi, allora siamo tutti terroristi", "L'unico modo per combattere l'ingiustizia è continuare a lottare contro, anche attivamente. È una resistenza attiva. Il sabotaggio per noi è questa cosa...".

Crediamo ci sia poco da aggiungere a queste dichiarazioni, dopo 25 anni di lotta contro un'opera inutile e dannosa quanto dispendiosa.

Per questo riteniamo importante portare la storia e le parole di chi, nella lotta contro l'Alta Velocità in Valsusa, ha lanciato il cuore oltre la rassegnazione. E vogliamo portarle anche nella Carrara ferita e devastata dall'ingordigia di pochi e dalla complicità dei loro lacchè istituzionali. Perché sappiamo bene che il cuore del problema non è nel cambio di governo della città, che molti ancora sembrano chiedere, ma nell'autogestione di chi abita e vive il territorio. Le istituzioni, di qualunque colore esse siano, fanno gli interessi dei ricchi e dei devastatori, non è una novità. Pensare che cambiare una giunta comunale cambi le cose è ingenuo e suicida.

"Noi siamo la realizzazione dei nostri luoghi", "la terra non è una proprietà ma un organismo a cui si appartiene" dicono le popolazioni aborigene, ben più sagge di noi, che lottano contro i progetti di devastazione e saccheggio del capitale neoliberista e delle sue multinazionali.

La terra parla, il fiume parla, la montagna parla: dobbiamo imparare ad ascoltarli. Difenderli è difendere la nostra salute e la nostra vita. Oltre la rassegnazione, con tutti i mezzi necessari.

Sabato 29 novembre alle 18
Piazza delle Erbe, Carrara
PRESENTAZIONE DELL'OPUSCOLO 'IL COMPRESSORE'
in solidarietà con Chiara, Mattia, Claudio e Niccolò

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Mar, 25/11/2014 – 21:59
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