Cile - Attacco incendiario contro una chiesa a Santiago

fonte: Club Ravachol

Venerdì 20 novembre 2009
Una delle icone della società carceraria brucia tra le fiamme. Un ordigno
incendiario, dotato di un sistema ad orologeria, ha spezzato il silenzio
claustrale di una cattedrale, sita in Santa Isabel.
La vendetta è la nostra espressione, l'inquietudine e la disperazione che
si convertono in azione.
I nostri compagni dietro le sbarre non possono attendere un giorno in più.

Ordigno incendiario.
Consiste in una bottiglia, un contenitore pieno di benzina appoggiato ad
un sistema ad orologeria più un miscuglio incendiario avviato da uno
stoppino.
Materiali
1. Bidone/bottiglia + benzina
2. Miscuglio incendiario (fertilizzante nitrato di potassio e zucchero
raffinato)
3. Orologeria
- Orologio: (timer usato in cucina)
- Barrette/pezzi di rame (si può utilizzare un cavo di rame ben diritto)
- Cavo della luce (come quello degli altoparlanti, bicolore)
- Pila + fermagli/pinze da batteria
4. Stoppino artigianale (avviatore del miscuglio)

1. Bottiglia + benzina. La quantità di liquido dipende dall'obiettivo
dell'azione.
2. Miscuglio incendiario: il nitrato di potassio (fertilizzante molto
noto, si tratta di piccole sfere bianche o rosate) deve essere pestato
fino ad esser convertito in polvere (è molto importante che sia pestato
minuziosamente e che alla fine si formi una polvere di nitrato). Il
miscuglio è: 50% di nitrato di potassio e 50% di zucchero raffinato.
Questo miscuglio è molto potente in quanto produce una alto grado di
calore ed una fiammata (noi stavolta abbiamo utilizzato 1 chilo di tale
miscuglio).
3. Orologeria: Permette di cronometrare il tempo, ovvero quando le fiamme
raggiungono l'obiettivo. L'orologio dev'essere aperto per porre le
barrette di rame. Per essere utilizzato si deve fermare il tempo,
stabilito in anticipo, in modo da decidere se si tratta di ore, minuti o
secondi. Nel nostro caso abbiamo stabilito 5 minuti per la nostra fuga,
per questo abbiamo lasciato solo la lancetta dei minuti in funzione,
rimuovendo quelle delle ore e dei secondi. Una barretta di rame è stata
posta sul numero 12 dell'orologio e l'altra sulla lancetta dei minuti
rendendo possibile il contatto quando questa fosse avanzata nel tempo
prefissato. Le due barrette sono unite ognuna ad un cavo della corrente.
La barretta che si trova sul numero 12 ha un cavo rosso e quella dei
minuti un cavo nero. Il cavo rosso si deve collegare ad uno dei poli della
batteria (collegamento che si effettua solo al momento in cui si effettua
l'azione, perché fa funzionare il circuito), l'altro cavo parte dallo
stesso polo e va allo stoppino. Il cavo nero è collegato direttamente allo
stoppino.
Il sistema ad orologeria è molto semplice, ma bisogna prendere alcune
misure di sicurezza. Quel che è importante è non bisogna mai collocare la
batteria fino a non esser totalmente certi che tutto è in ordine. La
batteria è quella che dà la potenza allo stoppino, che darà l'avvio alla
carica. Le barrette non si devono toccare tra loro perché sono queste a
chiudere il circuito d'avvio. Devono toccarsi solo quanto trascorra il
tempo stabilito in anticipo, in modo che si chiuda il circuito e la
potenza della batteria avvii la carica.
I filamenti si mettono all'interno di un tubo di carta a contatto con la
polvere. Quando il circuito si chiude, questo trasmetterà l'energia ai
filamenti e questi faranno sì che la polvere avvii la fiammata, accenda la
carica ed il fuoco rompa la bottiglia dando inizio all'incendio.
Bisogna prendere tutte le misure di sicurezza per non lasciare impronte
che possano facilitare il lavoro degli sbirri.

E' importane ed è molto rilevante che solo la pratica ci offre la
conoscenza ed è questa che ci renderà ogni volta più attenti e certi sul
nostro agire. Chiariamo che questa materia (conoscenza) non è culturale,
ma è solo perché il sapere non si fermi nella testa. E' un apporto a che
ogni individuo si potenzi, dando dei passi enormi in questa guerra,
forgiandosi in azioni dirette contro il capitale.

Libertà per ogni essere che si trovi dietro le sbarre e sotto il panottico
cittadino.
Un saluto fraterno e di guerra a quelli che sono stati rapiti dallo Stato
e non hanno abbassato la guardia. Sappiate che non ci aspettiamo nulla da
questa società e che la libertà si otterrà solo con l'acutizzazione della
guerra.
Andiamo a dar fuoco a tutti quelli che sostengono la società carceraria...
che il fuoco si propaghi!
PRIGIONIERI E PRIGIONIERE PER STRADA
Célula Rodrigo Orias*

ndt: su Rodrigo Orias, assassino di un prete italiano a Santiago del Cile
nel 2004, questo è l'articolo tratto dall'archivio de Il Corriere della
Sera:

Prete ucciso sull' altare Arrestato un satanista

Cile: delitto nella cattedrale, la vittima era italiana, Fedeli in fuga dalla chiesa, dopo l' omicidio l' aggressore ha cercato di uccidersi

 

RIO DE JANEIRO - Ucciso a coltellate da un folle, sull' altare della cattedrale, dove aveva appena finito di celebrare la Messa. Padre Faustino Gazziero, veneto, viveva in Cile da oltre 40 anni. Un prete che aveva dedicato la vita all' educazione scolastica e religiosa dei ragazzi, tra la Patagonia e la capitale Santiago, è morto in maniera assurda, ucciso da un giovane invasato, aderente a una setta satanica. È successo sabato pomeriggio, nella Catedral Metropolitana, il Duomo della capitale cilena. Padre Faustino stava concludendo la celebrazione della Messa e aveva appena elevato il calice, quando Rodrigo Orias Gallardo, 25 anni, lo ha avvicinato sull' altare e gli è saltato alla gola con un coltello. Un primo colpo forte, le urla del religioso amplificate dal microfono ancora acceso, il rumore del calice che cade a terra, poi altri colpi al torace, alle braccia. Panico, fedeli che scappano, i ragazzi del coro che accorrono sull' altare. Mentre il giovane invasato si cosparge il viso con il sangue che sgorga dalla gola di padre Gazziero e poi infierisce su di sé con il coltello, gridando e colpendosi più volte al petto e alle gambe. Quando arrivano i soccorsi per il prete italiano non c' è più nulla da fare, mentre l' omicida, portato in ospedale, viene dichiarato fuori pericolo. LA VITTIMA - Faustino Gazziero era nato 69 anni fa a Lozzo Atestino, in provincia di Padova. È un confratello italiano, Aldo Bernardi, a raccontare la sua storia in Cile. Parla al telefono da Coyahique, in Patagonia, cittadina della quale è parroco della chiesa di Nuestra Señora de los Dolores. «Io e Faustino ci conosciamo da adolescenti, da quando abbiamo frequentato insieme il seminario in Veneto. Poi siamo entrati nei Servi di Maria e finiti gli studi la congregazione ci ha mandato in Cile. Io sono arrivato nel 1960, lui nel ' 61. Si è occupato della parrocchia e del liceo cattolico fino ai primi anni ' 80, quando si è trasferito a Santiago». Nella capitale era diventato presidente e ispiratore della Fondazione Santa Teresita, che gestisce quattro scuole. Per consuetudine, da anni, padre Faustino celebrava l' ultima Messa del sabato nella Cattedrale. Di domenica, invece, era di turno al cimitero. In Italia tornava ogni tre o quattro anni per un mese. Scomparsi i genitori, veniva a trovare due fratelli. Con uno di loro, Mario, era in contatto per email. «Si trovava molto bene in Cile, aveva sempre tantissimi progetti in piedi. Sarebbe dovuto tornare a trovarci il prossimo Natale. Era una persona di grande umanità, sempre attento ai bisogni dei più deboli e più poveri», racconta il fratello, che vive a Valbona. IL KILLER - Rodrigo Orias, l' assassino, è nato nella regione della Patagonia cilena dove padre Faustino era vissuto molti anni. «La sua è una famiglia nota a Coyhaique, bravissima gente, cattolica e praticante - ricorda padre Aldo -. Ma il ragazzo non poteva conoscere padre Faustino, che è partito di qui quando lui aveva 4 o 5 anni. Mi pare una fatalità». L' omicida, in passato, era stato segnalato come adepto di una setta satanica chiamata «los negros». Un ragazzo normale, ma taciturno e introverso, lo hanno definito alcuni vicini. Vestiva sempre di nero e calzava scarponi militari. Due anni fa fu arrestato per aver profanato una chiesa, alla periferia di Coyhaique, distruggendo calici e oggetti sacri. Il 1° luglio si era messo in viaggio per Santiago, senza spiegare il perché. Aveva chiamato i genitori, dicendo che era arrivato bene. Nella capitale aveva affittato un appartamento. La polizia lo ha perquisito: la casa era piena di croci capovolte e di altri simboli satanici.Ieri il prete italiano assassinato è stato ricordato in tutte le messe celebrate in Cile. Il vescovo di Santiago, Cristian Contreras, lo ha definito «un martire», mentre ai Servi di Maria sono giunte le condoglianze delle più altre cariche di Santiago. Il caso ha scosso il Cile, dove da tempo cresce l' allarme sulle sette sataniche. All' ipotesi di un omicidio ordinato da qualche «superiore» di Orias, lavora la polizia di Santiago. Rocco Cotroneo L' aggressione SANGUE NELLA CATTEDRALE Padre Faustino Gazziero Di Stefani, sacerdote italiano di 69 anni, in Cile da 43 anni, è stato assassinato nella cattedrale di Santiago sabato pomeriggio quando stava per terminare la celebrazione della Messa IL SATANISTA L' omicida è Rodrigo Orias, 25 anni, arrivato a Santiago dalla Patagonia. Dopo aver colpito don Faustino Gazziero con diverse coltellate alla gola, l' assassino si è cosparso il volto con il sangue della vittima. In passato Orias era stato segnalato alle forze dell' ordine come appartenente a una setta satanica LE INDAGINI La polizia di Santiago sta indagando per capire se l' omicidio del prete sia stato commissionato da qualche leader satanista. In Cile le sette sono in continuo aumento

Mar, 24/11/2009 – 02:44
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