Crema - Giuliano Ferrara presenta ai cremaschi la sua lista. Forti contestazioni all’esterno.

Stamattina in piazza duomo a crema G. Ferrara è stato oggetto di una contestazione da parte di un gruppo di compagne e compagni. Brevemente: dopo un breve pre-concentramento, ci siamo incamminati tutt@ assieme in piazza duomo, l'intento era di prendere alla sprovvista il servizio d'ordine, x non farci relegare in un angolo o peggio ancora, il più distante possibile dal luogo del convegno. E così è stato, entrati velocemente in piazza, abbiamo guadagnato la posizione che più ci aggradava, quindi abbiamo srotolato lo striscione ed intonato subito dei cori per animare sin da subito il presidio... qualche battibecco con alcuni clerico-fascisti e fuoco al pupazzo di carta raffigurante l'ignobile. Slogan, fischietti e tamburi ed ecco che all'arrivo "dell'ospite" gli insulti aumentano e parte un breve lancio di uova che colpisce qualche suo sostenitore. X tutta la durata del convegno, ci siam fatti sentire con tutta la voce e la rabbia che avevamo in corpo aiutati anche da un megafono... e volantinaggio diffuso. Un "botto" sotto le finestre del "nostro" ha aiutato la coreografia! Ancora qualche scaramuccia qua e la, ed ecco che l'aborto mancato riesce dalla sala (poco più di un'ora) e riviene coperto d'insulti qualche sparuto lancio di monete ed un minaccioso avvicinamento... fugacemente messo in auto, e con la scorta, fatto uscire dalla piazza. Ricompattati, abbiamo improvvisato un corteo x il centro e dopo un breve diverbio davanti ad una chiesa ci siamo sciolti ormai distanti dagli occhi della digos. Da segnalare la grande combattività delle compagne.
Alla prossima...

mina vagante


fonte cremaonline

Lui scherza: “Circondato da calore umano”

Crema - Crema città divisa oggi in occasione della visita di Giuliano Ferrara. Fuori, in piazza Duomo, un rumoroso manipolo di contestatori, scena già vista nelle principali città che hanno ospitato l’esponente della lista Aborto? No, grazie; dentro, una sala degli Ostaggi gremita di sostenitori.
Ferrara ha rotto il ghiaccio con una battuta: «Mi tolgo il golf perché sono circondato dal calore umano», riferendosi ai fischi che salivano dalla piazza sottostante. Introdotto dai fratelli Paolo e Luca Tanduo e da Paolo Sorbi, Giuliano Ferrara si è dimostrato, fin dall’inizio, un personaggio di spessore, sostenitore di una lista «pazza», a suo parere, che ha rotto il muro del silenzio su un argomento che da trent’anni divide l’opinione pubblica.
La battaglia di Ferrara contro l’aborto «ha l’obiettivo di mettere al centro la persona». Sulla scia di quanto dichiarato in settimana da Papa Benedetto XVI, sulla «devastante piaga dell’aborto e del maltrattamento della vita umana, che sono immersi nella congiura del silenzio», Ferrara e i suoi tenteranno di dar voce al problema.
«Non serbo rancore per i dimostranti, credo solo che non sappiano quello che fanno, sono figli di un tempo in cui l’educazione, la cultura e il senso di appartenenza sono andati in crisi. La Lista Ferrara aborto No grazie è una piccola lista che non disturba, composta da gente moderna, libera, che intende protestare contro la situazione che è andata a definirsi negli ultimi trent’anni.»
Il riconoscimento dei diritti del concepito è inteso senza fanatismi, dice Ferrara, che ha snocciolato alcuni dati (già molto contestati però da più di un esperto, ndr): dal 1978 si sono verificati un miliardo di aborti. «Se ci mettessimo a contare fino ad un miliardo ci vorrebbero proprio trent’anni». L’ex direttore del «Foglio» si rende conto che l’attuale situazione politica italiana dovrà affrontare importanti problematiche, ma ha ricordato che viviamo in un periodo di pericolosa svalutazione della vita. «Che senso ha questa dissipazione della vita?» ha chiesto Ferrara al pubblico, proponendo agli elettori cremaschi e al gruppo Idea Libera di Romanengo la sua lista pro-life.

LA PIAZZA

Crema stamattina era blindata. Un servizio di ordine pubblico eccezionale ha accolto Giuliano Ferrara. Il noto giornalista e leader della lista per la Vita è arrivato in piazza Duomo alle 10.30, con una mezz’ora di ritardo rispetto all’orario stabilito. Ferrara viaggiava su un’Alfa scura della polizia di Stato. L’auto era scortata da una pattuglia della guardia di finanza che apriva la strada mentre era seguita da un equipaggio della polstrada.
In piazza, oltre ai carabinieri e agli agenti della polizia in tenuta anti sommossa, c’erano una trentina di manifestanti della sinistra radicale. Gli autonomi hanno accolto il giornalista con fischi, cori e insulti. Ferrara è stato scortato nella sala del consiglio comunale dove ha tenuto il suo discorso davanti alla folla che lo applaudiva. Nel frattempo, all’esterno del palazzo comunale, gli autonomi continuavano a intonare cori di protesta. Ci sono stati istanti di tensione alle 11.13 quando un petardo è esploso nell’atrio della scalinata del palazzo comunale.
Prima dell’arrivo di Ferrara gli autonomi hanno bruciato un suo ritratto in piazza. La situazione è sembrata precipitare quando è nata una scaramuccia verbale tra alcuni autonomi ed esponenti di Comunione e Liberazione che sostenevano Ferrara. Il vice questore Daniel Segre ha intuito il pericolo e ha fatto schierare gli agenti tra i due gruppi. Il muro delle forze dell’ordine ha fatto in modo che tutto tornasse alla calma.
Durante la permanenza del giornalista di La7 dentro la sala consiliare gli autonomi hanno distribuito volantini e inneggiato slogan contro la lista Pro Life.
Ferrara ha lasciato Crema a mezzogiorno. È uscito mentre gli autonomi lo ricoprivano di insulti protetto dalla scorta. Poco dopo i manifestanti hanno iniziato un corteo che ha percorso via XX Settembre. Non ci sono stati incidenti. (r.b.)

Dom, 06/04/2008 – 23:18
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