Francia | Frontiere - Sgombero della Dogana Liberata di Breil sur Roya e misure repressive per compagn*

Riceviamo alcuni contributi sullo sgombero della Dogana Liberata di Breil sur Roya e le misure repressive che hanno colpito comagne e compagni coinvolti:

Dopo la "velorution" di sabato 18 giugno,che è stata bloccata suo confine dalla polizia italiana, i manifestanti riuniti in assemblea hanno deciso di riqualificare un luogo simbolo dell oppressione e del controllo sulle persone. L'ex dogana francese in Val Roya è diventata un luogo di incontro e organizzazione per far convergere due lotte: quella contro la costruzione del tunnel del tenda bis che permetterà a più merci di passare devastando l'ecosistema e la vita della valle; e la lotta contro le frontiere,la deportazione delle persone senza documenti.
Oggi questo spazio è stato sgomberato. Cinque compagni/e italiani/e sono stati portati alla stazione della PAF (Police aux frontieres) a Menton. Trattenuti dieci ore,interrogati e perquisiti. Quattro compagni sono stati portati al CRA (centro di detenzione amministrativa) di Nizza mentre una compagna è stata espulsa direttamente in Italia. Tutti* hanno ricevuto un decreto di espulsione per un anno dalla Francia. Costruiamo solidarietà per i trattenuti e liberta per tutte e tutti!

Alcun* complici e solidali 




Contro tutte le frontiere! Libertà per i compas rinchiusi nel Centro di Detenzione Amministativa di Nizza! Liber* tutt*!



Ieri mattina la polizia francese ha sgomberato la vecchia dogana del valico di Fanghetto (Alpi marittime, confine italo-francese sulla statale Cuneo-Col di Tenda-Ventimiglia).L'edificio era stato occupato sabato scorso durante una giornata di mobilitazione contro le frontiere, in solidarietà ai migranti e contro le infrastrutture nocive che aggrediscono la Valle Roja (in primis il raddoppio del tunnel di Tenda), dove appunto è situata la linea di confine internazionale. Da sabato scorso, dove un tempo le divise controllavano il passaggio di una delle tante frontiere imposte per dividere le popolazioni ed ostacolarne gli spostamenti, l'edificio occupato garantiva accoglienza, libera circolazione e mobilitazione costante contro la frontiera e contro i progetti che vogliono stravolgere in maniera irrimediabile il territorio e la vita della valle.

Durante lo sgombero le divise hanno sequestrato nei container adibiti a ufficio d'identificazione gli attivisti che si trovavano sul posto: quelli con carta d'identità francese sono stati rilasciati ieri in mattinata, e dei cinque compas con carta d'identità italiana, quattro sono stati trasferiti al Centro di Detenzione Amministrativa (l'equivalente francese del Cie) di Nizza, mentre una compagna è stata immediatamente espulsa.

Una dimostrazione inedita quanto inconfutabile dell'evidenza che la criminalizzazione dei migranti e i campi di concentramento delle democrazie occidentali non possono riguardare solo chi sfugge dalle miserie degli altri continenti, ma sono uno strumento del Potere da contrastare e combattere con ogni mezzo.

Siamo sicuri che i compas "indigeni" ora nel Cie francese sapranno dimostrare bene alle autorità che li tengono reclusi quanto può essere forte e determinata la solidarietà tra sfruttati e ribelli, da qualunque parte del mondo provengano, in qualunque territorio si vengano ad incontrare.

Tra i compas ora reclusi a Nizza ci sono anche Andre e Arturo, compagni nostri di vita, strada e lotte a cui va l'abbraccio di quelle montagne ribelli in cui vivono ed agiscono, ed in cui solo divise e sfruttamento devono sentirsi stranieri.

Rilanciamo l'impegno ad opporsi al disastro sociale e ambientale che lo Stato e il Capitale ci vogliono imporre, diffondiamo iniziative sul territorio perché quest'ennesima trovata della repressione si infranga contro un muro di solidarietà!


Le uniche catene che amiamo sono quelle montuose!

Contro ogni forma di repressione, solidarietà internazionale!

Rafael, Vincenzo, Andre, Arturo liberi subito! Tutt* Liber*!


Alpi Libere

Cassa AntiRepressione delle Alpi occidentali


Questa sera, venerdì 24, alle 18.30 i/le compas della costa e delle Marittime chiamano ad un presidio davanti al Centro di Detenzione Amministrativa di Nizza.




Sabato 18 giugno,  dopo che la CRITICAL MASS/VELORUTION è stata bloccata per ore sul confine dalla polizia italiana, i manifestanti hanno liberato l'ex dogana francese della Val Roya con l'intento di farne uno spazio di incontro per le lotte. L'edificio, situato precisamente a cento metri dal confine italo-francese sulla strada  statale Cuneo-Col di Tenda-Ventimiglia, ha un alto valore simbolico: esso incarnava la violenza del nazionalismo e la segregazione tra i popoli. Abbiamo voluto invertirne il segno.

L'occupazione nasce dalla proficua convergenza della lotta contro la devastazione del territorio e della qualità di vita che il raddoppio del Tunnel di Tenda inevitabilmente comporterà, e la lotta contro la frontiera, che da un anno a questa parte si oppone ai respingimenti, ai rastrellamenti, alle deportazioni, al razzismo. Abbiamo deciso di iniziare a camminare insieme, contro il loro mondo.

Ieri mattina la dogana liberata è stata sgomberata da quattro camionette dei reparti antisommossa della gendarmerie. Otto compagni erano nell'edificio. Tre compagni francesi sono stati identificati e rilasciati, mentre cinque compagn* italian* sono stati portati alla stazione della PAF (Police aux frontieres) a Menton. Dopo essere stati trattenuti dieci ore, interrogati e perquisiti, quattro di loro sono stati portati al CRA (centro di detenzione amministrativa) di Nizza, mentre una compagna è stata espulsa direttamente in Italia. Tutti* hanno ricevuto un decreto di interdizione per un anno dalla Francia.

La volontà delle autorità è chiara: impedire l'incontro e il contagio delle lotte. Divide et impera. Uno spazio di organizzazione transnazionale per agire congiuntamente contro la devastazione dell'ambiente, la mercificazione delle vite e la privazione della libertà di movimento non poteva non fare paura. La dogana liberata era un luogo pericoloso proprio perché costituiva il tentativo di opporre alla logica della divisione, dei confini e del controllo quella dell'autorganizzazione e autogestione, della convergenza di lotte differenti. Una zone a dèfendre per intessere relazioni sociali che il potere vorrebbe disgregate e frammentate, una ZAD per cospirare insieme, un passo oltre per abbattere quei confini disegnati dal potere e abitare nuovi spazi di libertà.

La criminalizzazione costante e il controllo dei/delle migranti non riguarda solo chi è senza un documento ma chiunque lotta ogni giorno con determinazione contro le frontiere e il sistema che le sostiene. La lotta per la libertà riguarda oggi più che mai tutte e tutti.

I provvedimenti presi contro i compagni italiani segnalano anche il chiaro tentativo di dividere una comunità in lotta.  La Val Susa insegna che il gioco del potere è quello di distinguere tra buoni e cattivi, reprimere, come segnalano le ultime misure prese nei confronti di 23 persone, chi con costanza e determinazione continua ad organizzarsi.
Come in Valle, non ci faremo fermare, dividere. Continueremo a lottare insieme.

Oggi, venerdì 24 giugno, alle 18.30 saremo sotto il CRA di Nizza per salutare i nostri compagni. Invitiamo tutti i solidali nei territori ad esprimere vicinanza e complicità con i detenuti a Nizza e tutte le persone senza documenti respinte, confinate e deportate.
Libertà di movimento per tutte/i!
Si parte e si torna insieme!

Solidali e Complici con chi lotta per libertà

Ven, 24/06/2016 – 15:58
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