Francia - Il punto sui recenti arresti di compagni a Parigi

da cettesemaine

A proposito dei 5 compagni arrestati da fine dicembre 2010 a gennaio 2011 (ormai sono 3), per la lotta contro la macchina delle espulsione e non solo.

Bruno

E’ stato arrestato il 21 dicembre 2010 nella metropolitana di Parigi ad per un controllo della polizia, e si trova in carcerazione preventiva nel carcere di Fresnes. Da gennaio ad maggio 2008, aveva già scontato 4 mesi mezzo di preventiva per la stessa accusa. Appena uscito sotto contro controllo giudiziario, si era reso latitante da luglio 2008. L’accusa specifica contro di lui, insieme a due altri (uno latitante, Ivan, e uno sotto controllo giudiziario, Damien)
è di fabbricazione e trasporto di un fumogeno artigianale e di chiodi fora-pneumatici, trovati nella loro macchina qualche ore prima di una manifestazione davanti al CIE di Vincennes.

Inoltre, Bruno rimane sotto accusa con 5 altri compagni (Ivan, Damien, Farid, Isa, Juan) per « associazione di malfattori a finalità di terrorismo » (l’equivalente francese del 270bis). Le accuse per reati specifici contro gli altri compagni sono, secondo i casi, un sabotaggio nel corso del movimento anti-CPE di 2006 contro un segnale elettrico della ferrovia nella periferia di Parigi, l’incendio mancato (l’ordigno non si è innescato) a Parigi di un veicolo degli sbirri durante la stessa mobilitazione sociale, il possesso di un mappa originale di una galera per minori in
costruzione e di chili di « materia incendiaria o esplosiva » (clorato di potassio), trovati in una macchina fermata dagli sbirri ad un casello del autostrada. L’  « associazione » è basata per i giudici e l’anti-«terrorismo » sul fatto che si conoscono (stessa casa occupata per alcuni, il fatto di essere stati fermati insieme per altri, ecc.), che alcuni sono
accusati di più fatti specifici (facendo collegamento fra loro) e che avrebbero uno scopo eversivo comune : « contro lo Stato ed il Capitale, e in particolar modo contro le galere e i CIE ». Il nome, mai apparso prima, l’hanno dato i geni del anti-« terrorismo » : mouvance anarcho-autonome (MAAF), che sarebbe più meno « movimento/area anarco-autonomo ».

Olivier, Dan e Camille

Loro sono stati arrestati nel quartiere di Belleville a Parigi la notte del 13 gennaio 2011. Sono tutti tre accusati di «danneggiamento aggravato», per delle scritte qualificate dai giudici come «eversive» : viva l’insurrezione in Algeria e in Tunisia, Morte agli Stati, viva l’anarchia, ecc.
Camille è uscita del carcere femminile di Fleury Merogis il 19, e si trova ora ai domiciliari con permesso di uscire per andare all'università o al lavoro (e tornare a firmare al tribunale una volta alla settimana). Ad Olivier e Dan è stato negato di andare ai domiciliari, rimangono quindi al carcere di La Santé.

Dan era già sotto accusa da febbraio 2010 per delle scritte dentro una banca BNP nel corso di una manifestazione selvaggia a Barbès (Parigi) in dicembre 2009. Olivier era già sotto accusa da febbraio 2010 per un incendio di un bancomat, e da giugno 2010 per « danneggiamento aggravato » (è stato pedinato mentre comprava della colla che, secondo gli sbirri, sarebbe sevita qualche ora dopo per danneggiare un'agenzia Air France con dei manifesti apparsi all'interno durante una breve occupazione).

Ricordiamo che da dicembre 2009 a giugno 2010, si sono moltiplicate in varie città iniziative in solidarietà con i dieci «sans-papiers» accusati dell'incendio del CIE di Vincennes nel giugno 2008 (sono stati condannati nel marzo 2010 a diversi anni di carcere). A Parigi, si sono sviluppate manifestazioni selvagge nei quartieri, dibattiti, striscioni e scritte, ma anche più meno 80 bancomat sabotati (con acido, a colpi di mazza o incendiati), occupazione breve di agenzie della Air France, SNCF o Carlson Wagon Lits Travel (che prenota i posti degli espulsi sugli aerei e le navi), scritte, manifesti e colpi di mazza su delle vetrine della Croce Rossa, di agenzie interinali o di Bouygues (costruttore di CIE e galere), scritte nei tribunali, ecc.
Il 15 febbraio ed il 8 giugno 2010, l’anti-«terrorismo» aveva eseguito 8 e poi 6 perquisizioni contro 15 compagni in
tutto, portando per ora a 7 di loro sotto accusa, più altri 3 coinvolti. Secondo i giornali, gli stessi sbirri (brigade criminelle de Paris-section anti-terroriste) starebbero lavorando su 12 inchieste, che secondo più compagni stanno per finire in una sola e nuova «associazione eversiva» basata sulla tematica  del «disturbo della macchina delle espulsione» e dei CIE.

François

E’ stato arrestato il 19 gennaio nel pomeriggio mentre usciva da un sede di compagni a Bagnolet (periferia est di Parigi) e portato il giorno dopo al carcere di Fleury Merogis. Lui è sotto accusa sia per la perquisizione
di febbraio che di giugno 2010 (come Olivier), in un caso per attacchinaggi su una banca durante una manifestazione selvaggia, nell'altro perché visto secondo gli sbirri (basandosi su delle immagine di telecamere)
in un metro 30 minuti dopo e ben al di là dei fatti, con un altro compagno accusato di aver partecipato al danneggiamento di una agenzia della SNCF il 17 marzo, giorno del verdetto contro i 10 sans-papiers condannati per
l’incendio del CIE di Vincennes. François è uscito sotto controllo giudiziario il 28 gennaio.

Per finire…

Sembra chiaro che i bastardi dell'anti-«terrorismo» si danno da fare contro i compagni di Parigi. I dossiers (gli atti giudiziari) fanno già migliaia di pagine, ed ogni segno di dissenso contro la macchina delle espulsioni è oggetto delle loro attenzioni (decine di perizie sulle scritte, la colla dei manifesti, gli striscioni su ponti o impalcature, centinaia di ore di filmati di telecamere urbane, di strada, di bancomat o dei metro, decine e decine di analisi di DNA o impronte digitali).
Niente di nuovo, e con tutto questo, accuse basate solo su momenti pubblici come manifestazioni nelle strade, occupazioni o presenze solidali nei tribunali. Chiaro poi, che ogni pretesto gli serve per incarcerare, come nel caso di Olivier e Dan, e delle scritte solidali con gli insorti in Tunisia e contro i potenti (definite dai giudici come «forma minimale di azione diretta che porta poi al compimento di atti molto più gravi» che «oltrepassa i limiti della libera espressione democratica»).
Infine, visto che il potere sta colpendo su un argomento più che sociale, la lotta sia dentro che fuori i CIE contro la macchina delle espulsioni o la solidarietà nei quartieri con gli insorti del Magreb, basandosi sulla paura dell’incontro di certe pratiche di conflittualità diffusa con delle idee sovversive, la solidarietà non dovrebbe fare troppo fatica a poter esprimersi… continuando la lotta.

Per più informazioni in francese contro la macchina delle espulsioni :
http://cettesemaine.free.fr/spip/rubrique.php3?id_rubrique=113

… e sugli ultimi arresti :
http://cettesemaine.free.fr/spip/rubrique.php3?id_rubrique=124
http://cettesemaine.free.fr/spip/rubrique.php3?id_rubrique=68

Qui sotto l’indirizzo dei compagni ancora dentro :

Bruno Lakmeche / Numéro d’écrou 953738 - Division 3 / Maison d’Arrêt de
Fresnes / Allée des Thuyas / 94261 Fresnes Cedex

Olivier TOUSSAINT / N° d’écrou : 293 348  / 42 rue de la Santé  / 75 674
Paris cedex 14 (legge anche l’italiano)

Daniel SAYAG / N° d’écrou : 293 350  / 42 rue de la Santé  / 75 674 Paris
cedex 14 (legge anche l’inglese)
 


Ven, 28/01/2011 – 22:34
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