Germania - FAI informale rivendica pacco bomba all'AD di Deutsche Bank [aggiornato]

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Torna a farsi sentire - questa volta con una lettera esplosiva inviata al capo di Deutsche Bank in Germania - la Fai, Federazione anarchica informale. La sigla, che imita beffardamente l'ufficiale Federazione anarchica italiana, ha esordito nel 2003, sempre a dicembre, con la campagna 'Santa Klaus': due pentole esplosive posizionate a breve distanza dalla casa dell'allora presidente della Commissione europea, Romano Prodi; pacchi bomba indirizzati al presidente della Bce Jean Claude Trichet a Francoforte ed alla sede Eurojust dell'Aja.

Da allora, la Fai e' stata protagonista di altre spedizioni esplosive ed e' considerata il pericolo principale della frastagliata galassia anarco-insurrezionalista italiana. Obiettivo dichiarato della Federazione e' mettere in raccordo le diverse cellule dell'anarchia presenti in Italia e nel mondo. Ecco cosi', che le diverse azioni vengono siglate con differenti nomi: si va da Fai/Brigata 20 luglio a Fai/Sorelle in armi nucleo Mauricio Morales, da Fai/Cooperativa artigiana fuoco e affini a Fai/Nucleo rivoluzionario Horst Fantazzini. Forte poi la vocazione internazionalista con contatti e alleanza soprattutto in Grecia, Svizzera e Spagna. In un documento apparso recentemente in rete, dal titolo 'Non dite che non siamo pochi', firmato Fai/Fronte Rivoluzionario internazionale, si spiega che ''un nuovo insurrezionalismo sta nascendo'': da quando ''abbiamo lanciato la proposta di una Federazione Anarchica Informale molta acqua e' passata sotto i ponti'' ed oggi ''con i suoi mille nomi e' diventata una realta', che mai come in questo momento ha bisogno di crescere attraverso lo strumento dell'organizzazione informale sul piano mondiale grazie ad una federazione di gruppi d'azione.

Decine e decine di cellule, nuclei, movimenti e singole-i compagne-i che in maniera diffusa e orizzontale uniti da un solido e chiaro patto di mutuo appoggio muovono guerra in maniera caotica e distruttiva all'esistenze''. Nel mirino volta per volta, le istituzioni europee, le banche, i carceri, le forze dell'ordine. Investigatori e servizi segreti hanno da tempo rivolto l'attenzione su questa realta', che conta - secondo alcune stime - non piu' di cento-duecento militanti. Gruppi che intendono alzare il livello di scontro e radicalizzare le lotte in un periodo di forte crisi economica. Nel corso degli anni la Fai ha rivendicato una quarantina di azioni. Questi i principali obiettivi: commissariato di polizia del quartiere Sturla a Genova (marzo 2004); Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (aprile 2004); Cpt di Modena (Maggio 2005); Ris di Parma (ottobre 2005); sindaco di Bologna Sergio Cofferati (ottobre 2005); Universita' Bocconi di Milano (dicembre 2009); ambasciate di Grecia, Cile e Svizzera a Roma (dicembre 2010); caserma Folgore Livorno (marzo 2011).

Ven, 09/12/2011 – 19:57
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