Libertà per Marco Camenisch



Ancora a fianco di Marco Camenisch, come in tanti lo siamo stati in tutti questi anni di prigionia, lotte, solidarietà. Perché scegliere da che parte stare vuole anche dire, necessariamente, non abbandonare i propri compagni e, nel contesto delle lotte, quest’impegno si traduce anche nel non dimenticare chi lottando finisce in catene.
In quest’ottica, il presente opuscolo, e la mostra che accompagna, vogliono essere un contributo al rilancio della mobilitazione per la liberazione di Marco: una mobilitazione che dia continuità alle tante altre che hanno accompagnato Marco nella sua odissea carceraria tra Italia e Svizzera, e che è resa oggi decisamente necessaria a causa dell’accanimento che le autorità stanno riservando a Marco, negandogli la scarcerazione anticipata per aver scontato i 2/3 della pena e paventando l’ipotesi di una “custodia preventiva” da applicare a fine pena. A ciò si aggiunga, dall’Italia, un ordine di carcerazione emesso recentemente nei confronti di Marco nell’ambito dell’ennesima rappresaglia contro i movimenti rivoluzionari, in questo caso quello anarchico, e ancora più urgenti possono risultare le ragioni per rilanciare la mobilitazione in sua solidarietà.
Se le autorità elvetiche (e gli inquirenti italiani) hanno scelto di infierire nei suoi confronti, è bene far loro sentire che il legame tra Marco e i suoi compagni è sempre più forte. Ed è opportuno che, come in passato, questo segnale travalichi le frontiere dello Stato che lo tiene prigioniero, dove già, grazie all’impegno sostenuto principalmente dal Soccorso Rosso Internazionale (RHI-SRI), è in corso una mobilitazione in sua solidarietà all’interno di una più vasta campagna per la liberazione dei “prigionieri di lunga durata”, ovvero di quei rivoluzionari che gli Stati vorrebbero seppellire per mezzo di ergastoli sentenziati o meno. Perché continuare a lottare al fianco di tutte le compagne e di tutti i compagni che oggi sono prigionieri è un passo immancabile verso un mondo in cui valga la pena vivere, e siamo altrettanto convinti che una mobilitazione che muova dalla specifica situazione di un rivoluzionario recluso ben possa svilupparsi senza per forza cadere nella ricerca di “personalismi”, e contribuisca invece ad estendere l’orizzonte dei percorsi di liberazione e del conflitto necessario a difendere e realizzare tali percorsi.
Nella stessa direzione percepiamo il contributo dato da Marco con le scelte e le vicende di cui è stato ed è protagonista. In un percorso contrassegnato dalla costante coerenza tra idee e vita vissuta, Marco è stato tra i primi a riconoscere il nemico non solo nello Stato e nelle sue emanazioni ma anche nei progetti del progresso, sbandierato come liberazione ma in realtà portatore di nuove schiavitù, del produttivismo che consuma esseri viventi e territori, della tecnologia, tentacolo mortifero che attanaglia le coscienze e il pianeta intero. E ha saputo inquadrare e combattere tutto questo nell’ottica di una trasformazione concreta e radicale dell’esistente.
Lo ha fatto in libertà, scegliendo una vita sbrigliata dalle regole imposte e mettendo in pratica l’urgenza delle ostilità nei confronti di un ordine sociale ed economico che opprime e avvelena.
Lo ha fatto dal carcere, con le iniziative a denuncia delle condizioni di reclusione per lui e per gli altri prigionieri, con gli innumerevoli scioperi della fame, con il suo continuo apporto alla crescita e alla circolazione delle idee e delle pratiche che chiamano a non rassegnarsi al disastro che ci circonda, ma a fronteggiarlo.
Il suo non piegarsi a sopravvivere passivamente al carcere, il suo essere presente nelle lotte, i tanti suoi suggerimenti che il movimento rivoluzionario internazionale ha fatto propri, sono la vita di Marco. E sono anche parte della nostra e di quella di quanti sentono il richiamo della ribellione e della libertà.
L’auspicio di riabbracciare fisicamente Marco nelle lotte che verranno può divenire realtà, forse oggi più che mai, solo grazie alle capacità di una mobilitazione in cui concorrano sensibilità e modi di intervento distinti ma complementari. In fin dei conti, la reciprocità tra le forme di lotta ci pare una prospettiva avvincente, e non solo per quanto si metterà in campo per strappare un compagno dalle grinfie del carcere.

traduzione in
spagnolo

[testo tratto dall'introduzione dell'opuscolo su Marco Camenisch]





INIZIATIVE SOLIDALI :





MATERIALE SOLIDALE E DI CONTROINFORMAZIONE DISPONIBILE:

Opuscolo su Marco Camenisch [Ed. Alpi Occidentali - disponibile presso diverse distribuzioni e da Porfido]

Manifesti solidali [per richiederne copie scrivere a: El Paso Occupato - via Passo Buole 47 - 10100 Torino

mail: manifesti.solidali@virgilio.it]




Collegamenti per scaricare i pannelli della mostra su Marco Camenisch


Con testo:

http://www.mediafire.com/download.php?xvb6ooqo1bpha1x

senza testo:

http://www.mediafire.com/?dounrk9q1r5janq

Mar, 30/10/2012 – 10:53
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione