Ltf promuove la Valsusa "S'inquina di meno"

Regione e Provincia: sbagliato, meglio la Val Sangone
fonta la stampa.it

MAURIZIO TROPEANO
TORINO
Da una parte la Lyon Turin Ferroviaire, dall’altra Regione e Provincia di Torino. Lo studio d’impatto ambientale sulle quattro alternative della Torino-Lione divide società di progettazione e gli enti locali. La prima ha consegnato ieri al ministero delle Infrastrutture una valutazione che assegna al progetto che passa dalla Val di Susa il punteggio più alto per il minor impatto ambientale.

Il tracciato che sbocca a Venaus, buca la montagna sopra Bussoleno e buca il Musiné si becca una ventina di punti in più dell’alternativa della Val Sangone. Completamente opposta la valutazione di Regione e Provincia che declassano la Valsusa e promuovono l’altro territorio. La palla adesso passa al ministero dell’Ambiente e al tavolo politico la cui data di convocazione sarà decisa venerdì in un incontro tra il ministro Di Pietro e il premier Romano Prodi.

Ma come si è arrivati a queste differenze di valutazione? I vertici di Ltf scelgono, come sempre, la strada delle riservatezza. Il loro studio si avvale dell’impianto metodologico degli americani della Golder - che hanno utilizzato i «pesi» assegnati nella pre-conferenza dei servizi del 18 di aprile - ed è in continuità con le precedenti valutazioni ambientali stilate a cavallo tra il 1999 e il 2000. Gli esperti degli enti locali, invece, hanno dato un «peso» diverso al collegamento con Torino. Spiega l’assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli: «Abbiamo considerato Orbassano e Torino come parte integrante della linea che passa dalla Val Sangone e da questo punto di vista risulta migliore della Valsusa dal punto di vista ambientale e per i costi economici più bassi. Dobbiamo lavorare per trovare il tracciato migliore».

Regione e Provincia rilancio l’ipotesi di un tracciato misto che «prenda il meglio dei progetti presentati, compresa l’ipotesi di un raddoppio della linea storica con i binari interrati», prosegue Borioli. Campia aggiunge: «La metodologia di valutazione della Golder può e deve essere applicata anche per analizzare l’impatto di un tracciato diverso. Da questo punto di vista l’ipotesi della Val Sangone costituisce una buona base di partenza».

E per scegliere il tracciato migliore in territorio italiano i tempi sono più lunghi di quelli imposti dall’Unione Europea. Lo spiega il ministro Di Pietro con a fianco il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino: «Noi siamo impegnati a rispettare i tempi dettati dall’Ue che però non ci chiede un progetto definitivo su tutta la linea ma di definire con certezza l’attraversamento delle Alpi e l’arrivo a Torino». Il ministro non commenta le analisi di Ltf e spiega: «Alla luce dei risultati acquisiti è necessario un nuovo confronto a livello istituzionale. Ci sarà un tavolo politico e i lavori dell’Osservatorio continueranno oltre la scadenza di giugno».

Mer, 02/05/2007 – 10:02
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