Nuovo corteo in solidarietà e nuova revisione storica per i fatti di Bologna | Contatti

riceviamo e pubblichiamo

Solidarietà incondizionata a chi si ribella alla psichiatria e alla tossicodipendenza sociale organizzata (TSO).

Solidarietà a chi si ribella ad un continuo e totale controllo in una città oramai militarizzata, dove ogni tipo di dissenso è zittito a suon di denunce e carcerazione.

Solidarietà a chi esprime la sua rabbia sui muri e con qualunque altro mezzo.

Solidarietà a tutti gli arrestati e denunciati in questi giorni a Bologna.

LIBERI SUBITO! LIBERI TUTTI!

Un solidale da Torino


Ieri nel pomeriggio un nuovo corteo non autorizzato (dopo quello di sabato scorso) ha percorso S.Vitale e via Rizzoli per raggiungere la questura e poi ripartire per Via Zamboni, Piazza Verdi, Largo Respighi, Via delle Moline, via Indipendenza, per poi tornare verso via S.Vitale, comunicando l'accaduto alla cittadinanza. Circa settanta i partecipanti.


Per mandare telegrammi di solidarietà i contatti sono:

Arrestati e ancora in carcere
Sabato 13 ottobre
Cristian Facchinetti
Federico Razzoli

C.C. La Dozza
Via del Gomito, 2
40127 Bologna

Per ora pensiamo che Faco e Fede siano ancora alla Dozza

Andrea Tessarin e stato trasferito e ancora non sappiamo l'indirizzo

Domenica 14 ottobre
Miroslav Bogunovic

Casa Circondariale di Piacenza
Via delle Novate 65
29100 Piacenza

Juan Antonio Sorroche Fernandez per ora non sappiamo dove sia finito, l'han trasferito il 20 insieme a Bogu, ma per due carceri diversi, sembrerebbe a Ferrara, ma la notizia non è confermata. Se qualcuno ha informazioni ce le mandi, per poter pubblicare il suo indirizzo.

Per inviare telegrammi dal telefono il numero è il 186


tratto da repubblica bologna

"Ci gridavano assassini e hanno cercato di disarmarci"
Tafferugli nella notte in zona universitaria, poi il blitz di protesta sotto la Questura. Arrestati in cinque. Piazza Verdi, gli anarchici contro gli agenti

Un'ambulanza e la polizia arrivano nella notte in piazza Verdi per soccorrere una ragazza ubriaca e scatta la reazione durissima degli anarchici: poliziotti accerchiati, calci, pugni e bottigliate, la gente incitata a partecipare alla rissa, persino qualcuno che si mette in mezzo per evitare che gli aggressori vengano arrestati. Un'altra notte di violenza in piazza Verdi dopo quella dei writer: sei agenti contusi, cinque anarchici arrestati. Alcuni di loro sono stati coinvolti in passato nelle inchieste su alcuni attentati degli "insurrezionalisti". Ieri mattina c'è stata una manifestazione di solidarietà sotto la questura per le persone finite in manette. Drammatico il racconto degli agenti: «Ci gridavano assassini e per due volte hanno tentato di rubarci le pistole». Ieri, nel pomeriggio, ancora un corteo degli anarchici in centro storico, sciolto dalla polizia senza incidenti.

Poliziotti accerchiati e picchiati da un gruppo di anarchici in piazza Verdi, la folla infuriata che arriva a dar manforte e minaccia gli agenti, uno dei quali è costretto addirittura ad estrarre la pistola, e poi ancora inseguimenti per le strade della cittadella universitaria, blindata per tutta la notte. E' finito in guerriglia il tentativo di un'ambulanza di soccorrere una ragazza romena che aveva bevuto troppo. La notte di follia, nell'epicentro del degrado cittadino, la "casa" di sbandati e punkabestia, si chiude con cinque arrestati (vecchie conoscenze della Digos, militanti di area anarchica) e sei agenti feriti.
Sembra una film, ma è tutto vero. All'alba infatti finiscono in manette Cristian Facchinetti, 33 anni di Bergamo; Federico Razzoli, 28 anni di Milano; Andrea Tessarin, 25 anni anche lui milanese; Maddalena Calore, 20 anni di Padova ed Emanuela Bonato, 28 anni della provincia di Padova ma residente in città. Sono accusati di resistenza aggravata, lesioni finalizzate alla resistenza e interruzione di pubblico servizio. A tre di loro il pm Valter Giovannini contesta anche il concorso in rapina e tentata rapina, perché nel corso dei tafferugli qualcuno è riuscito a impossessarsi delle manette e della ricetrasmittente di un agente, provando anche a sfilare dalla fondina la sua pistola. Alcuni degli arrestati erano coinvolti nelle inchieste della Procura per gli attentati anarco-insurrezionalisti.

Tutto comincia alle 3,30 quando due "volanti" della polizia si fermano all'incrocio tra piazza Verdi e via Petroni, richiamate da due ragazze che stanno aiutando una giovane romena in attesa del 118. Quando l'ambulanza arriva, il gruppo di anarchici si avvicina e comincia a gridare cercando di impedire che la ragazza salga in ambulanza. Temono che la donna possa essere sottoposta a un trattamento sanitario obbligatorio. Lei sta malissimo e non riesce a parlare. Uno degli anarchici, che poi riesce a scappare, prova persino a trascinarla giù dalla barella. Poi la gente si raduna e comincia il momento più difficile per la polizia. Il gruppo di anarchici si è infoltito e partono i primi insulti per le divise, c'è chi incita la piazza a partecipare. Il ragazzo che aveva cercato di allontanare dall'ambulanza la giovane rom si fa sotto e tenta di rubare la pistola a uno degli agenti, un altro (Facchinetti) ne colpisce uno con un pugno in viso, facendolo cadere a terra.

Il poliziotto viene circondato e preso a calci e pugni, anche qualcun altro dei presenti cerca di impadronirsi dell'arma che porta in fondina. Più tardi, durante l'inseguimento, l'agente si accorgerà di non avere più con sé manette e ricetrasmittente. Facchinetti ha poi minacciato tutti i poliziotti con una bottiglia, mentre un altro giovane, con una scopa in mano, ha provato a colpirli. Nel bel mezzo dei tafferugli, gli anarchici, dopo aver circondato i poliziotti, riescono a far fuggire Facchinetti, che scappa lungo via Zamboni. E una volta raggiunto dopo una lunga corsa, gli agenti si ritrovano di fronte un altro gruppo di persone che si mette di mezzo per impedire l'arresto. Per riuscire ad avere ragione degli anarchici che dopo le botte si dileguano per le stradine del quartiere universitario devono arrivare altre volanti. In via Sant'Apollonia vengono fermati Facchinetti e Razzoli e poco dopo Tessarin, Calore e Bonato, in via San Vitale. Al momento dell'arresto Tessarin e Calore cercano ancora di scagliarsi contro i poliziotti. Il pm Giovannini chiederà oggi la convalida degli arresti.
Per esprimere solidarietà agli arrestati, ieri mattina un gruppo di anarchici ha sfilato sotto la Questura, urlando «Assassini, assassini, ci avete massacrato» ai poliziotti in piazza Galilei. Poi nel pomeriggio, verso le 16, altri 20-30 anarchici hanno improvvisato un corteo in centro, sciolto dalla polizia in via Righi. I 25 identificati saranno denunciati per manifestazione non autorizzata.

[N.d.r. Il detto "la storia è scritta da quelli che restano" è appena stato confermato da Alessandro Cori, infame scribacchino]

Mar, 16/10/2007 – 15:11
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione