Perù - Cronache e appello dalla resistenza indios

Questo giovedì 11 di giugno giorno di lotta... tutti per strada.
Appello dai compagni anarchici peruviani:
Oggi venerdì 5 giugno, il governo del maledetto genocida alan garcia ha perpetrato un nuovo massacro, questa volta contro il popolo nativo in lotta da 60 giorni, contro le leggi che pretndono di privatizzare la selva per lasciarla alla mercee delle voraci imprese nazionali e multinazionali, del perolio, del legname, dell'allevamento, ecc. depredando la selva e i suoi abitanti in nome del maledetto progresso del capitalismo. Fino a questo momento ci sono 25 assassinati e più di 150 fratellli nativi feriti da proiettili, molti dei quali e delle quali in gravi condizioni. -
Si invitano le copagne e i compagni a mobilitarsi e ripudiare questo genocidio dello stato e del capitale.
Fuoco ai suoi consolati e ambasciate
anarchici di Lima
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segue testo originale:
Hoy viernes 5 de junio ,el gobierno del maldito genocida alan garcia a perpetrado una nueva masacre, esta vez contra el pueblo nativo  en lucha desde hace 60 dias ,contra las leyes que pretenden privatizar la selva para dejarla a merced de las voraces empresas nacionales y trasnacionales del petroleo ,de las madereras ,ganaderos ,etc. trayendo para la selva y sus habitantes el maldito progreso del capitalismo ..
hasta estos momentos hay 25 asesinados y mas de 150 hermanos nativos heridos de bala muchos de ellos y ellas de gravedad ..
se convoca a las compañeras y compañeros a manifestarse y repudiar este genocidio del estado y el capital .
fuego a sus consulados y embajadas .
anarquistas de lima.


dai compagni anarchici peruviani:
"Un'amica ci ha fatto arrivare questa lettera, di fronte alla disinformazione dei mezzi di comunicazione che considerano le vittime importanti solo i poliziotti. Quest'amica non condivide le idee anarchiche perciò può risultare un pò democratica."

Ciao amici/che, compagni,

Vi scrivo in questi momenti cruciali per l'Amazzonia peruviana, poichè dalle 5 di mattina i nostri fratelli e le nostre sorelle indigene vengono violentemente repressi dalle forze dell'ordine, il presidente García esce nei mezzi di comunicazione lamentandosi per gli atti di violenza, ma ordina alla polizia di sparare e nega ai feriti la possibilità di entrare nell'ospedale, fino ad ora ci sono 20 indigeni morti nel CORRAL QUEMADO (http://www.maplandia.com/peru/amazonas/bagua-grande/corral-quemado/ BAGUA), e circa 40 feriti, in generale la popolazione aderisce (si aggrega) e lo scontro continua, gli indigeni sono disposti a tutto, a morire per difendere ciò che considerano loro, e non sono mal informati, al contrario dopo molto tempo di silenzio a sopportare gli ordini dei governi, si sono risvegliati e si stanno facendo rispettare facendo uso delle leggi che li proteggono e vogliono decidere il tipo di sviluppo che desiderano la loro propria cosmovisione.

Mentre vi scrivo, le bombe lacrimogene continuano ad essere lanciate per via aerea e per via terrestre, e i fratelli indigeni e non indigeni si difendono con le loro lance, con alcune armi, senza il timore di esprimere la furia e l'indignazione nel vedere i loro fratelli morti, in mani del violatore dei diritti, del Congresso della Repubblica (Parlamento peruviano) che ieri ha negato di celebrare una seduta nell'assemblea e dibattere sulla Derogatoria del DL 1090, che fu dichiarato incostituzionale dalla Commissione Cosituzionale del Parlamento. Si sono presi in ostaggio i poliziotti del Posto di Polizia 6 e gli si sono privati di armi, e gli elicotteri della polizia controllano costantemente la zona.
Si è anche ordinato la cattura dei dirigenti nazionali e regionali, tacciandoli di estremisti, terroristi e difensori di interessi di altri paesi che pretendono di vedere il Perù in ginocchio, che si lasciano manipolare da altre persone. È che forse il presidente continua a pensare che gli indigeni non hanno la capacità di pensare e di decidere il loro proprio destino, fino a che continueremo a pensare a loro come cittadini di seconda classe ed a escluderli da tutto il progetto nazionale, espropriandoli delle loro terre e mettendo in pericolo la loro vita e quella delle generazioni future.

Sono già due mesi che è cominciata questa prodezza storica, tutte le città dell'Amazzonia di trovano sprovviste senza combustibile, senza alimenti, con strade occupate esigendo dal governo l'attenzione per la loro piattaforma di lotta, prendendo parte ai loro tavoli di dialoghi che dilungarono i tempi e non giunsero a buon fine.

Ora i contadini, i rivieraschi, la popolazione in generale esprime la sua indignazione partecipando a questa guerra scatenata dal governo e dai suoi alleati, come l'interrogatorio in altro tempo del Governo di destra Yehude Simon, che sorridente appare in televisione condannando gli indigeni come intransigenti e infantili e verso chi avrà mano ferma, poichè questa minoranza, che in realtà è una gran maggioranza, ritarda la crescita del paese, quella crescita che si vede solo riflesso nei conti dei grandi signori del potere e non nel popolo, che è colui che soffre le conseguenze dell'estrazione indebita delle risorse e la consegna dei territori che sono abitati da tempi remoti dalle nostre culture originarie anche prima che il Perù esistesse como paese.

Voglio solo fare un appello per ribellarci dagli spazi in cui stiamo ed evitare che il governo continui a violare sfacciatamente i diritti dei nostri fratelli indigeni. E che questa guerra scatenata non continui più a riscuotere morti, poichè ci sono vari punti strategici presi, come la Stazione 5, la Stazione , la Stazione 6, la Boca de los Ríos, i giamcimenti di gas di Camisea, la strada Yurimaguas-Tarapoto che non tarderanno ad essere sgomberati.

Sono le 7 della sera e mentre molti di noi si trovano tranquilli a casa, il numero dei morti in Bagua arriva a 115 fratelli indigeni e 10 poliziotti, prodotto dalla sparatoria aerea, la Stazione 6 si trova nello scontro, i militari proibiscono che si trasferiscano i feriti, e i morti li stanno mettendo in buste e li si stanno lanciando nel fiume. È che forse non viviamo in una democrazia, dove il governo violatore di diritti umani capitanato dal maggior assassino Alan García pretende di cancellare le orme del suo crimine, non possiamo permettere che questo individuo rimanga impunito e continui a scatenare una carneficina e ad assassinare esseri innocenti che hanno i nostri stessi diritti.

Per favore, riinviate questa mail, non so più che dirvi o cosa sentir al vedere così tanta desolazione e tanto dolore.

Cynthia


Alcuni video delle rivolte e della repressione:
http://www.youtube.com/watch?v=kUWdLrhXeU0

http://www.youtube.com/watch?v=w05nZd1Y9Co

http://www.youtube.com/watch?v=9pXLvlXZR6I

http://www.youtube.com/watch?v=oExgvnif0pA

http://www.youtube.com/watch?v=bgKveliyF6Y

http://www.youtube.com/watch?v=tP18uaPA308

http://www.youtube.com/watch?v=w05nZd1Y9Co

http://www.youtube.com/watch?v=VRj7trvxguw

http://www.youtube.com/watch?v=hnp4hvBc70M

http://www.youtube.com/watch?v=ZK8hyn5k8WM

http://www.youtube.com/watch?v=Z66coIG16SE

http://www.youtube.com/watch?v=DjonF04kWNg 


Mar, 09/06/2009 – 11:27
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