Riceviamo e diffondiamo:
Una resistenza oltremisura
Per l'ennesima volta, la mattina del 21 luglio 2016, siamo stati svegliati all'alba della polizia. Dieci notifiche di misure cautelari preventive [1] tra Val Susa, Val Chisone, Val Pellice, Cuneo e Torino. Questa volta, su mandato del solito pm Rinaudo, vorrebbero obbligarci a presentarci in commissariato tutti i giorni, due volte al giorno, come misura cautelare per una iniziativa del settembre 2015, quando ci recammo negli uffici della Turkish Airlines di Torino Caselle [2], per denunciare la politica terrorista di Erdogan e dare sostegno a chi, in Turchia e in Kurdistan, continua a resistere e a combattere.
Incredibile ma vero, mentre in Turchia dilagano le purghe e gli arresti di massa, mentre Erdogan dichiara la sostanziale destituzione del Parlamento e la sospensione della Convenzione dei diritti umani, in Italia, come in Europa, si finge di scandalizzarsi e intanto si cerca di zittire chi da tempo denuncia il terrorismo dello Stato turco, che non è certo una novità degli ultimi giorni, anzi.
Ebbene, stavolta non abbiamo nessuna intenzione di sottostare a queste limitazioni della nostra libertà.
Perché - come è esplicitato nella stessa ordinanza restrittiva - essa è finalizzata a impedirci di reiterare le condotte in questione, cioè il sostegno alla resistenza del PKK e alla lotta rivoluzionaria in Kurdistan, un sostegno di cui oggi c'è più bisogno che mai e per il quale, semmai abbiamo qualcosa da rimproverarci, è di non aver fatto abbastanza.
Perché è ora di rispondere a questo stillicidio di misure repressive con cui si stanno tentando di soffocare i movimenti di lotta, e contro la quale riteniamo sia improrogabile una risposta collettiva, ognuno secondo le sue possibilità. Soltanto tra la Valsusa e Torino, non si contano più le persone sottoposte a restrizioni. Ora basta! Gran parte di noi ha deciso perciò che non collaborerà più a limitare la propria libertà, che non si presenterà in commissariato. Noi siamo qui. Al limite andremo a raggiungere quei compagni - Luca e Giuliano [3] - che già stanno scontando il coraggioso rifiuto di sottostare agli arresti domiciliari, e a cui cogliamo l'occasione per mandare un forte abbraccio. Se pensavate di spaventarci, avete sbagliato bersaglio.
Gli indagati e le indagate per l'irruzione alla Turkish Airlines
Torino 22 luglio 2016
Giovedì 28 luglio, ore 19:00, appuntamento a Radio Black out (via Cecchi 21/a, Torino), per aggiornamenti ed eventuali iniziative future. [4]
Links:
[1] http://www.informa-azione.info/piemonte_repressione_misure_cautelari_per_irruzione_contro_turkish_airlines_in_solidarietà_con_la_resistenza_kurda
[2] http://www.informa-azione.info/torino_irruzione_all039aeroporto_contro_turkish_airlines_in_solidarietà_con_la_resistenza_kurda
[3] http://www.informa-azione.info/agg94mdosx
[4] http://www.informa-azione.info/files/webunaresistenza-manif1.gif