Parma - Riguardo i fatti di Parma del 20 Ottobre 08

A Distanza di 11 mesi dall’azione alla caserma municipale di Parma, arriva il foglio di comparizione al tribunale di Bologna per i compagni arrestati e indagati. Ricordiamo che uno striscione e due petardi son bastati per affibbiare mesi e mesi di carcere a tre compagni e tenerne sotto indagine ulteriori tre. Nora viene scarcerata dopo 2 mesi, scontando una settimana in più in solidarietà con gli altri arrestati. A Beppe vengono somministrati 7 mesi prima di aver concessi i domiciliari alla Panetteria di Milano, ma questo non è sufficiente, dopo un mese, con un assurdo pretesto, il giudice revoca la misura alternativa dopo aver firmato l’istanza. Questa porcata costa un altro mese di gabbio a Beppe che è adesso ai domiciliari a Catania. Madda sconta 5 mesi poi, concessa la misura alternativa, viene ritradotta in carcere a causa di una inesistente evasione, questo per essersi recata ad un processo che la vedeva imputata. Ed è così che altri due compagni vengono trascinati nella morsa repressiva per favoreggiamento della “fantomatica evasione”, mentre Madda si trova in carcere tuttora. Le ridicole accuse che vengono fatte ai tre compagni sono di avere, in concorso tra loro, fabbricato, detenuto e trasportato materiale esplodente (dei petardi preconfezionati) e testualmente di aver fatto esplodere colpi di arma da fuoco o bombe o altri ordigni o materie esplodenti al fine di incutere pubblico timore o di suscitare tumulto o pubblico disordine o di attentare alla sicurezza pubblica. Risulta invece palese l’accanimento che le autorità  hanno dimostrato contro i compagni, in quanto anarchici e dunque colpevoli in realtà di essere sempre stati attivi e solidali in tutte le lotte antirazziste e contro lo stato e il capitale. L’azione dimostrativa serviva a puntare i riflettori sui fatti accaduti a Emmanuel Bonsu, torturato dalla municipale perché colpevole di essere “negro”. Ma la violenza razzista sul giovane Ghanese non è l’unica che una squadra di solerti vigili urbani alle dipendenze dell’ex assessore alla sicurezza di Parma, Monteverdi, ha compiuto prima di uscire alla ribalta della cronaca. Si erano già resi protagonisti infatti di aver sgomberato una fabbrica dove vivevano dei migranti, avendo la cura di pestare per bene i malcapitati, rei di aver cercato un tetto sotto il quale ripararsi. Sempre la stessa squadra si era occupata dello sgombero del CSOA Mario Lupo armati di mazze e  bastoni, inoltre e non per ultimo aveva fatto parlare di se per la disgustosa violenza che aveva adoperato su una prostituta rinchiusa in caserma.

Fortunatamente c’è ancora chi non si volta indifferente dall’altro lato mentre gli sgherri del potere mettono in pratica gli irresponsabili anatemi razzisti e le scellerate leggi fasciste propugnate dal governo. Qualcuno ancora alza la testa non piegato ai dettami del dominio e dimostra che non c’è bisogno di “avanguardie” da eleggere o di aspettare per coinvolgere le “masse” per combattere l’esistente, ma che chiunque può fare la differenza, basta solo volerlo veramente.

E’ la voce dei mezzi d’informazione, che là dove non rimane in ossequioso silenzio per assenso al potere, si scaglia con veemente devozione nel linciaggio mediatico, legittimando così lo stato delle cose. E’ l’assurdo fomentare delle istituzioni che permea il corpo sociale di sentimenti xenofobi. E’ il germe dell’intolleranza, che ha infettato un organismo debilitato da una crisi economica e culturale di proporzioni massicce. In questo contesto, chiunque faccia qualcosa per opporsi al folle disegno del potere vince in premio le patrie galere, mentre chiunque si distingua nella crociata contro la diversità ottiene remunerazioni ed immunità. Per il resto è muta, sorda e cieca massa, più o meno compiaciuta, ma pur sempre complice del razzismo dilagante.

Catania, 19 Settembre 2009

Diamo Soldarietà a Madda ancora prigioniera del nemico scrivete a:

Maddalena Calore
Casa Circondariale di Vigevano
Via Gravellona 240 - Frazione Piccolini
27029 Vigevano (PV)

Ven, 25/09/2009 – 19:54
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