[Roma] World Cup Kills - Presidio solidale con le lotte in Brasile

06/07/2014 - 17:00
06/07/2014 - 20:00




WORLD CUP KILLS


DOMENICA 6 LUGLIO  ORE 17:00 PIAZZA NAVONA
PRESIDIO SOLIDALE CON I BRASILIANI IN LOTTA

Il Brasile è, allo stesso tempo, uno dei paesi più ricchi del mondo ed uno dei paesi in cui esiste la più forte disparità sociale: pochi sono molto ricchi, molti sono estremamente poveri.
La divisione tra i ricchi ed i poveri è ottenuta per mezzo di un cordone sanitario fatto di luoghi separati, di polizia militare, di esclusione culturale. Ad un estremo troviamo  i quartieri residenziali recintati e protetti da guardie giurate, all'altro le favelas dove mancano l'acqua e le fogne.
In Brasile  vige un modello di società che si sta affermando globalmente (e quindi anche in Italia): una società dove i governi regalano i soldi ad i ricchi e fanno la guerra ad i poveri.

Il Brasile – lo sanno tutti –  è anche il paese in cui si stanno svolgendo i mondiali di calcio: il più grande spettacolo al mondo. Ma nonostante il popolo carioca sia conosciuto come un fanatico adoratore del dio pallone da mesi, nel paese, si è sviluppata una forte contestazione contro i mondiali, perché?
I manifestanti protestano contro lo spreco economico che è questo mega-evento, contro la brutalità con la quale gli speculatori si sono accaparrati aree urbane cacciando e deportando i residenti, contro la violenza con cui la polizia cerca di “fare pulizia” per nascondere la parte meno presentabile della popolazione agli occhi del pubblico internazionale.
Trenta miliardi di dollari sono stati sprecati per costruire degli stadi, in un paese nel quale una parte consistente della popolazione non ha accesso all'assistenza sanitaria ed all'istruzione primaria. Decine di migliaia di abitanti dei quartieri poveri sono stati sfrattati, sgomberati con l'uso della forza, le case sono state abbattute e gli inquilini dispersi o deportati con la forza.
Se i costi delle olimpiadi di Atene del 2004 avevano avuto un ruolo nell'esplosione del debito greco,  oggi i brasiliani subiscono un'operazione neo-coloniale, tramite la quale la borghesia locale ed i capitali internazionali depredano le ricchezze di un paese e lo indebitano. É l'ultimo anello di una catena di sfruttamento che da cinquecento anni  succhia il sangue del popolo rubandogli l'oro e la terra fertile e lasciandogli solo le lacrime.

I manifestanti che si sono opposti a questo scempio hanno subito pestaggi, torture, esecuzioni sommarie da parte della polizia e dell'esercito: lo spettacolo deve andare avanti!
Queste violenze fanno tornare alla mente una pagina rimossa della storia, l'eccidio di piazza delle tre culture a città del Messico del 1968, quando centinaia di studenti che protestavano contro le olimpiadi furono trucidati dai militari.  Perché oggi non vengano commessi altri gravi episodi di brutalità poliziesca facciamo pressioni sulle autorità brasiliane e sugli organizzatori dell'evento.
Diamo la nostra solidarietà internazionale a tutti quelli che in Brasile stanno lottando –  la loro lotta è anche la nostra. In Brasile il nesso tra grandi opere e sfratti è diretto, ma lo stesso accade anche qui in Italia dove  chi sta al potere preferisce  realizzare cantieri faraonici piuttosto che tentare di risolvere il problema della carenza di alloggi. Anche qui, per garantire il funzionamento di questo meccanismo di espropriazione, i padroni non si fanno scrupoli a ricorrere alla violenza e alla repressione, colpendo con arresti e denunce ogni forma di opposizione reale.
Come in Brasile anche in Italia, se gli investitori promuovono grandi eventi e realizzano grandi opere  (TAV, EXPO, MOSE), è perché il carattere di eccezionalità che li contraddistingue garantisce la concentrazione dei profitti in poche mani. L'inutilità sociale, la nocività e lo sperpero di risorse che caratterizza queste opere rappresentano alla perfezione  la mentalità criminale e suicida che sta alla base del modello di sviluppo capitalista.

Sono nostri fratelli e sorelle tutti quelli che nelle strade e nelle piazze del mondo si battono contro la violenza del capitale.

DOMENICA 6 LUGLIO  ORE 17:00 PIAZZA NAVONA
PRESIDIO SOLIDALE CON I BRASILIANI IN LOTTA

Compagne e compagni.

Mar, 01/07/2014 – 22:05
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