Sulla manifestazione del 27 ottobre a Brescia

Ogni Stato è uno stato di sfruttamento, di guerra, di repressione e saccheggio sociale, di devastazione ambientale.
Ogni frontiera è un muro ed ogni muro è una frontiera.
Frontiere che sono state erette per meglio servire il gioco degli stati nazione e la loro economia,
frontiere per le quali si sono eretti muri faraonici, guerre devastanti, interminabili. Frontiere utilizzate per meglio deportare gli individui e le popolazioni scomode alla storia. Confini disumani nella mappa geografica delle storie di ogni popolo.
Frontiere con un unico fine: dividere i rapporti di condivisione delle molte esperienze da raccontare, da tramandare, delle risorse da distribuire, delle cooperazioni da costruire, della libertà da vivere. Frontiere che hanno permesso di costituire leggi razziali secolari, leggi razziste che mantengono saldi quei confini: Martelli-Dini, Turco-Napolitano, Bossi-Fini, Amato-Ferrero.
Ogni muro sanguina degli omicidi e delle sofferenze degli individui che cercarono di valicarlo con la rabbia dei loro bisogni e la speranza irrefrenabile dei loro desideri.
I desideri di una vita senza guerra, senza fame e senza lo sfruttamento che la borghesia impone alle popolazioni.
Confini naturali forzati di mare che annegano vite nella fuga dall’inferno delle guerre e delle persecuzioni politiche.
Donne, uomini, vecchi e bambini con la sete di libertà, verso un destino migliore e arrivati ai lager di Stato con le cicatrici della miseria e l’orgoglio della dignità mai domata nel cuore.
Rastrellati e rapiti dalle abitazioni
Rinchiusi, seviziati e torturati nei C.p.t, che solo la gente gelidamente schierata al razzismo può considerare luoghi di villeggiatura e non ciò che realmente sono: campi di concentramento dove la tortura quotidiana ha portato al suicidio disperato, alla ribellione e alle rivolte di molti migranti. C.p.t dai quali sono nate lotte per oltrepassare il confine tra il dentro e il fuori.
C.p.t contro i quali molti hanno lottato per trovarsi poi ancora ad accoglierli un'altra galera, ma per merito dei quali questa lotta ha potuto amplificarsi, perché si sappia che l’Europa dei confini e dei C.p.t é un’enorme caserma dove: la repressione degli apparati dello Stato è il metodo, le sue leggi razziste la struttura, le sue frontiere il fine ultimo.

Sfruttati e ammazzati dal lavoro per il profitto dei padroni Precari nella sopravvivenza quotidiana,ma forti nella volontà della fratellanza universale tra gli sfruttati della terra
Considerati merce forza-lavoro per il capitale
Calpestati e vilipesi nella dignità dallo stato e dai razzismi
Del tutto simili a noi
Come noi sfruttati selvaggiamente dal padronato
Come noi repressi dall’autoritarismo delle leggi
Con noi
Forti nella volontà di farla finita con permessi, frontiere, razzismo, stato e padroni.
Con noi nella volontà e nella speranza concreta della rivolta contro tutti gli sfruttatori.

Tocca a tutti noi agire, per ribaltare questo continuo teorema senza fine, i confini si oltrepassano e abbattono solo con la solidarietà e la lotta collettive

Contro gli attacchi in aumento in tutta Italia nei confronti delle comunità rom da parte dei gruppi di destra, da Milano a Pavia fino all’ultimo episodio successo a Torino da parte di cittadini profondamente spinti da intolleranza razzista
contro le continue campagne infamanti della lega nord e di alleanza nazionale sugli abitanti immigrati del residence prealpino a Brescia e la richiesta di sgombero dello stabile per lasciare sulla strada centinaia di immigrati.
contro le continue retate e cacce all’uomo e i pestaggi da parte delle forze dell’ordine all’interno della città di Brescia.

Sabato 27 ottobre manifestazione nazionale antirazzista a Brescia

Per abbattere le frontiere
Chiudere i C.p.t.
No alla caserma Europa

Alcuni Antiautoritari

Ven, 26/10/2007 – 00:24
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