[Torino] Presenza solidale al processo contro Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò

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16/07/2014 - 12:00

I

L 14 E 16 LUGLIO INIZIA LA MARCIA CONTRO IL TAV


Il 14 e il 16 luglio ci saranno le ultime due udienze estive del processo contro Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, ancora in carcere dopo gli arresti del 9 dicembre, lontani dai loro affetti, dalle loro lotte e dalla loro amata Valle.
Si
terranno nell'Aula bunker del carcere delle Vallette, dove da più di un
anno e mezzo si svolge il processo contro 53 di noi, dal 22 maggio
quello contro i 4 e dove si traducono in termini di reati e pene gli
anni passati a difendere la Val Susa dal Tav e dalla devastazione e
dalla militarizzazione che questa grande e inutile opera si porta
dietro.
A due passi dalla tangenziale e dal termovalorizzatore,
lontano dagli sguardi e dalle attenzioni, si processano alcune delle
tante giornate di lotta vissute insieme, in particolare il 27 giugno
2011, giorno dello sgombero della Libera Repubblica della Maddalena, il 3
luglio dello stesso anno, giorno in cui provammo a riprendercela, e il
14 maggio dell'anno passato, notte in cui qualcuno di
noi riuscì a
rientrare in quell'area diventata ormai un fortino e danneggiare alcuni
dei macchinari con cui stanno devastando questo territorio.
La scelta
dell'Aula bunker, che, prima dei processi No Tav, ospitava solo quelli
per mafia e 'ndrangheta, risponde a molteplici esigenze. Oltre a
intimidire la giuria popolare, rendere più difficile il lavoro degli
avvocati difensori, isolare anche in termini spaziali i nostri amici in
carcere, va di pari passo con la progressiva estensione delle misure
eccezionali di cui lo Stato si è dotato,
giustificandole con la
necessità di sconfiggere mafiosi e terroristi. Pensiamo ai processi in
videoconferenza che, un tempo usati per ragioni di sicurezza solo per
gli accusati di mafia, ora vengono via via estesi ad altri imputati, o
alle sezioni di Alta Sicurezza, dove hanno tenuto rinchiusi, isolati da
noi e dal resto dei detenuti "comuni", Chiara, Claudio, Nicco e Mattia.
In più, come per le tante forme di resistenza e conflitto che
interessano le nostre città, si cerca di allontanare le ragioni del
dissenso e dell'opposizione al Tav, di portarle dal centro sempre più in
periferia, di nasconderle, per fermare la loro diffusione. Perché la lotta sa essere contagiosa. E la Valle l'ha fatto vedere in tante occasioni, come i blocchi in seguito alla caduta di Luca dal traliccio,
e,
solo per citare le ultime giornate, il 22 febbraio, in cui, da più di
40 città abbiamo ribadito che Terrorista è chi militarizza e devasta i
territori, e il 10 maggio scorso in cui lo abbiamo ripetuto ancora,
tutti insieme, riempiendo le strade Torino.

L'invito è quello,
il 14 e il 16 luglio, di trovarsi puntuali alle 9 del mattino davanti
all'Aula bunker, in Corso Regina Margherita 540, per stare vicino ai
nostri amici sotto processo, e fargli vedere che i loro tentativi di
isolarli, come quelli di isolare la lotta No Tav, incontreranno sempre
la nostra ostinata opposizione.


Perché da lì parte la marcia che, dal 17 al 27, da Avigliana a Venaus,
attraverserà i luoghi che rischieranno di essere devastati domani da
nuovi cantieri e sottoposti quindi alla stessa asfissiante
militarizzazione che si respira attorno a Chiomonte. E Chiara, Claudio,
Mattia e Niccolò, come Paolo e Forgi, saranno anche questa volta al
nostro fianco.

Perché chi lotta non verrà mai lasciato indietro.

Ven, 11/07/2014 – 18:17
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