Trento - Contestato Prodi in solidarietà con prigionieri No Tav

riceviamo e diffondiamo:

Martedì 4 febbraio Romano Prodi era stato invitato a tenere una conferenza nell'aula magna della facoltà di giurisprudenza di Trento. Un gruppo di No TAV di buona memoria si è ricordato che il Professore fino allo scorso anno era membro di spicco della direzione nazionale del PD (e lo sarebbe rimasto, se non fosse stato per lo smacco di veder silurata la propria candidatura a presidente della repubblica). Così, poco dopo l'inizio della conferenza, da un angolo della sala si aprono bandiere No TAV, un megafono ricorda le responsabilità di Prodi e del PD tutto nelle guerre perpetrate dallo stato italiano, nell'istituzione dei CIE, nella devastazione e militarizzazione della Valsusa e nella repressione del movimento No TAV. In particolare si ricordano Chiara, Nico, Mattia e Claudio, arrestati con l'accusa di aver attaccato il cantiere di Chiomonte. Dopo qualche slogan e un lancio di volantini il gruppetto viene allontanato a spintoni da polizia e carabinieri. Tutto risolto? Macché, appena Prodi ricominciare a parlare dall'altra parte dell'aula si levano cori contro il TAV  e in solidarietà con gli arrestati. "Ma non li avevamo appena buttati fuori?" si chiedono basiti sbirri, DIGOS e perfino in questore Giorgio Iacobone. "Ma non sono gli stessi, sono altri!" suggerisce la sagacia digossina. Dopo un po' anche questi ennesimi scocciatori vengono allontanati. Non è dato sapere se in seguito Prodi sia stato ulteriormente interrotto.

Dom, 09/02/2014 – 23:05
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