Dirigenti d’azienda che fuggono con i macchinari degli impianti produttivi,
altri che minacciano la delocalizzazione se i dipendenti non si dimezzeranno lo stipendio, altri ancora che appaltano parte della produzione a cooperative che sfruttano lavoratori sottopagati, e la lista non finisce certo qui…
Nel frattempo, il 2013 si è copncluso con 300 mila disoccupati in più rispetto ad un anno prima.
Nel territorio di Parma e provincia sono stati 2000 i disoccupati in più
rispetto al 2012. La dirigenza di Tecnopali si propone di inaugurare il nuovo anno con 140 licenziamenti. Probabilmente l’intento è giungere ad un accordo con cui riuscire ad ottenere, inizialmente, almeno una parte consistente di quei licenziamenti, ritornando poi alla carica in un secondo momento. Si tratta delle stesse strategie padronali viste in questi anni in aziende metalmeccaniche di Parma e provincia.
Sul sito dell’azienda si può leggere:
Il gruppo, nato dall’intraprendenza e genio di Maurizio Grazioli, è oggi leader in Europa e fortemente in espansione nei nuovi mercati mondiali nel settore dell’illuminazione pubblica, della trasmissione e distribuzione di energia elettrica, della zincatura e delle energie rinnovabili.
Un azienda che si vanta di essere fortemente in espansione riduce la propria forza lavoro?
Nessuna credibilità va data a questi dirigenti, sono i lavoratori ad aver a cuore l’azienda, sono loro che possono salvarla, riappropriandosi del loro luogo di lavoro e impedendo qualsiasi licenziamento. E’ necessario reagire con determinazione, smascherando il disegno di dirigenti d’azienda e di una intera classe padronale priva di scrupoli, pronta a mandare sul lastrico centinaia di famiglie di lavoratori pur di massimizzare i loro profitti.
Nessuna concertazione sui licenziamenti, pieno sostegno e solidarietà alla lotta dei lavoratori Tecnopali!
FalceMartello - mensile marxista per l'alternativa operaia
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