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CONTRO LE RIFORME DI SCUOLA E UNIVERSITA' |
14/05/2004 |
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Tutti contro Moratti
Mentre il ministro Moratti sta riformando l'intero sistema formativo
italiano, dalla scuola elementare all'università monta un'ondata di
protesta dal basso, a difesa del carattere pubblico della formazione.
Sia nella scuola che nell'università, e in tutta Italia, l'opposizione ai provvedimenti del governo è nata dall'auto-organizzazione degli insegnanti, dei genitori, degli studenti e precari. Queste mobilitazioni spontanee hanno indetto una manifestazione nazionale a Roma, il 15 maggio, a cui ha aderito un numero molto ampio di organizzazioni politiche e sindacali e di associazioni.
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CONTRO LE RIFORME DI SCUOLA E UNIVERSITA\\\' |
14/05/2004 |
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Tutti contro Moratti
Mentre il ministro Moratti sta riformando l'intero sistema formativo
italiano, dalla scuola elementare all'università monta un'ondata di
protesta dal basso, a difesa del carattere pubblico della formazione. La
conoscenza è una risorsa economica e sociale sempre più importante, e la
libera diffusione dei saperi e della cultura è una rivendicazione che
attraversa tutta la società, dalla formazione alla proprietà intellettuale.
Al contrario, le riforme
Moratti intendono destrutturare l'attuale organizzazione pedagogica del
tempo pieno, garantendo per le 40 ore attuali, e solo in alcune scuole,
solo l'accudimento dei bambini. L'intenzione è quella di migliorare la
formazione ritagliandola sull'individuo, con l'introduzione del "tutor" e
del "portfolio" formativo. In compenso si tagliano finanziamenti e organici ricorrendo all'uso massiccio di personale precario.
Per quanto riguarda l'universita', diverse misure stanno per entrare in vigore. Il DDL Moratti sul riordino della docenza condanna i ricercatori alla precarieta', sostituendo il contratto a tempo indeterminato con un co.co.co. di ben dieci anni, come se i 55000 precari su cui si reggono ricerca e didattica non bastassero. Il governo Berlusconi prevede anche di aumentare la selezione per l'accesso alle borse di studio e degli alloggi, limitando il diritto allo studio e privilegiando un sistema meritocratico a discapito della condizione socio-economica dello studente e della studentessa.
Sia nella scuola che nell'università, e in tutta Italia, l'opposizione ai provvedimenti del governo è nata dall'auto-organizzazione degli insegnanti, dei genitori, degli studenti e precari. Queste mobilitazioni spontanee hanno indetto una manifestazione nazionale a Roma, il 15 maggio, a cui ha aderito un numero molto ampio di organizzazioni politiche e sindacali e di associazioni. E il 22 maggio, tutti ad Arcore a fare la festa alla Moratti.
I treni da Genova | Milano | Trieste
ReteScuole | Coordinamento nazionale in difesa del tempo pieno | Coordinamento Scuole Roma | Ricercatori Precari
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UNA STORIA DA RICORDARE |
11/05/2004 |
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Giorgiana Masi: una storia da ricordare
Il 12 maggio del 1977 Giorgiana Masi, la giovane studentessa viene uccisa mentre partecipava a una manifestazione indetta dai radicali. A colpire la donna fu un proiettile calibro 22 che la raggiunse all'altezza di Ponte Garibaldi. Per quella morte, verificatasi in una giornata di scontri in cui poliziotti in borghese furono fotografati con armi in pugno e vennero effettuate riprese in cui si vedono usare armi da fuoco, non e' mai stato individuato il responsabile. Il ministro degli interni che ordinò le cariche e sguinzagliò le sue squadre speciali era Francesco Cossiga. Roma non dimentica la sua storia e invita a non dimenticare quella di Giorgiana.
Appuntamento alle 18 presso la lapide a Ponte Garibaldi.
Approfondimenti [articolo] [scarica il libro] [video] [Audio da Ror]
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LAW E "OTHER" |
05/05/2004 |
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Assolti dopo un anno e mezzo di carcere
Lo scenario sembra quello di uno dei tantissimi telefilm che gli USA hanno
gentilmente fornito alla televisione italiana negli ultimi tempi, fatto di
intercettazioni
ambientali e vertici sul
terrorismo internazionale fra investigatori italiani e agenti dell'FBI.
Un telefilm durato un anno e mezzo! Un anno e mezzo di carcere per dodici
immigrati la cui unica "colpa" era quella di frequentare la moschea Al Harmini
di Roma. Dopo un anno e mezzo di indagini fatte con ambigue metodologie già usate in
inchieste contro compagni
del movimento (e che continuano in varie forme), solo il 28 aprile scorso i dodici immigrati sono stati assolti
perchè il fatto non sussiste, nonostante già a febbraio del 2003 fosse emersa l'inconsistenza degli elementi d'accusa.
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