Treviglio – E’ stato un corteo molto partecipato e agguerrito quello di venerdì 26 aprile a Treviglio, in provincia di Bergamo. Le parole d’ordine e i cori scanditi sono gli stessi che soprattutto nell’ultimo periodo, causa la recente proposta di riforma del lavoro, attraversano in lungo e in largo tutta la penisola. Ebbene ieri mattina, gli operai della SAME di Treviglio hanno deciso di scendere per le strade e bloccare il traffico in difesa dell’articolo 18. Il rischio nel caso passasse questa rifroma, dicono gli operai, sarebbe un retrocedere dei diritti lavorativi conquistati duramente con le lotte degli anni passati.
Il corteo di circa 600 lavoratori parte alle 9:50 dal cancello della SAME Deutz Fahr, gruppo che produce trattori, macchine agricole e motori diesel, bloccando largo Vittorio Emanuele II, poi largo Dante ed infine dirigendosi verso il centro di Treviglio.
I messaggi lanciati durante il corteo sono stati semplici e diretti: legati alla difesa del posto di lavoro, al finanziamento della ricerca e agli investimenti. I cardini che secondo i lavoratori possono realmente rilanciare il paese in un percorso di ripresa economica. Il corteo si è poi fermato in piazza Luciano Manara davanti al comune di Treviglio, chiedendo di essere accolti dal sindaco, Giuseppe Pezzoni (PDL-Lega Nord), che per l’ennesima volta ha preferito ignorare le richieste dei lavoratori del comune che rappresenta.
La mattinata di mobilitazione è stata caratterizzata anche da messaggi più allargati e trasversali legati al reddito e alla situazione di crisi attuale in cui si trova la popolazione. Nella parte finale della manifestazione, passando per le strade della cittadina, vi è stato un momento di contestazione con lancio di uova su alcune banche, simbolo e parte in causa della crisi attuale che sta attraversando non solo i nostri territori.
In solidarietà agli operai della SAME, al corteo erano presenti anche lavoratori della Fiber di Arcene, fabbrica che si è mobilitata settimana scorsa. Con loro ed altri lavoratori di aziende presenti nei territori limitrofi gli operai hanno annunciato prossime manifestazioni di protesta per allargare ed alimentare una risposta concreta al continuo smantellamento dei diritti.
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