Bergamo – E’ indetta da USB e CUB per lunedì 30 marzo alle 9:00 di fronte alla Questura di Bergamo la protesta contro la gestione delle pratiche per i permessi di soggiorno.
Oggetto del contendere è la discrezionalità da parte dell’ufficio immigrazione, che sta revocando le richieste di aggiornamento delle carte di soggiorno, chiedendo accertamenti sul reddito e lo stato occupazionale, non dovuti secondo il testo unico 286/98.
La questura sta inoltre catalogando come parte del nucleo familiare anche i parenti residenti all’estero, che invece non possono far parte dello stato di famiglia: ciò porta ad un innalzamento del tetto del reddito necessario per la prima richiesta della carta di soggiorno, creando come è prevedibile non poche difficoltà a chi la richiede.
Un’altra indebita richiesta degli agenti è l’autorizzazione del proprietario di casa, da allegare all’invece necessaria dichiarazione di ospitalità. Sulla vicenda si era già espresso il TAR della Lombardia, ribadendo che la carta di soggiorno non può essere revocata per motivi legati al reddito e allo stato occupazionale.
La rigidità da parte dell’Ufficio emerge anche dalla sospensione unilaterale degli incontri con i sindacati e gli avvocati sui contenziosi per il rilascio dei permessi: infatti, al momento, l’unica modalità per accedere agli atti è l’utilizzo della posta certificata.
Le procedure sempre più farraginose non fanno altro che allungare i tempi di una trafila burocratica già di per sé complessa. Per dirimere tutti questi punti, i sindacati avevano indirizzato a fine Febbraio una lettera alla Questura e al Prefetto, senza che vi sia stata alcuna risposta. Per questo motivo è stato indetto il presidio, con l’obiettivo di ottenere risposte chiare e certe su procedure che rischiano di lasciare nell’incertezza e nella precarietà centinaia di migranti che vivono già stabilmente sul nostro territorio.
Questa situazione si è già verificata a Brescia, dove a seguito del respingimento da parte della Prefettura di circa l’80% (a fronte di una media nazionale pari al 20%) delle oltre 5.000 domande di permesso di soggiorno, ci sono state proteste e violente cariche delle forze dell’ordine. Anche lì, però, proseguono i presidi, in vista della manifestazione di sabato 28 alle 15:00.