Seriate – Da 70 a 220 euro per un documento che altrove costa solo 50 centesimi. Il volto razzista della burocrazia si manifesta oggi attraverso la Giunta di Seriate, che dal 1 gennaio ha deciso di aumentare del 314% il costo del documento di idoneità alloggiativa, che in alcune città italiane, come Firenze, viene rilasciato dall’ASL, mentre in altre, come Seriate, dagli uffici tecnici comunali, i quali ne decidono anche il costo. Contro tale incremento sabato pomeriggio un corteo composito e meticcio ha sfilato per le vie del paese: una protesta a cui hanno aderito tra gli altri i sindacati, l’Unione Inquilini, l’ANPI, il Movimento di Lotta per la Casa e chi non ci sta a vedere legiferare simili provvedimenti.
Quello del certificato per l’idoneità alloggiativa è un fronte di lotta che da oltre un anno impegna il territorio bergamasco, da quando, a inizio 2014, il Comune di Bolgare fece passare da 150 a 500 euro il costo del certificato, obbligatorio per migranti che devono rinnovare il permesso di soggiorno o fare un ricongiungimento famigliare. La delibera in quel caso faceva esplicito riferimento a questioni di sicurezza, legata alla presenza di migranti nel territorio, ma fu bocciata dal tribunale che la ritenne ingiustificata e discriminatoria.
Deve sperticarsi il sindaco Vezzoli a dichiararsi dispiaciuto, a ribadire che la manifestazione di protesta “non coglie nel segno” perché gli emolumenti della tassa verranno impiegati nella riqualificazione del centro storico di Seriate, in cui la presenza di stranieri è alta.
Ma perché se le case del centro di Seriate sono fatiscenti, a pagare il rammodernamento devono essere i e le migranti che ci vivono come affittuari e non i proprietari degli immobili? In qualsiasi contratto di affitto tali spese spettano al locatore, mai al conduttore. Forse, il Comune dovrebbe invece costringere chi trae profitto da una casa a certificare che almeno sia agibile e abitabile. La scelta di Vezzoli pare invece andare in direzione opposta: lasciamo che sia la popolazione più fragile, debole e priva di diritti a pagare, chiediamo soldi a chi è già povero ed evitiamo di tassare chi lucra sui migranti,
La Seriate che è scesa però nelle vie del centro non ci sta: di fronte ad una crisi economica che sembra non avere mai fine, questo corteo dice che occorre respingere ogni idea di discriminazione e sfruttamento.