Biotech - Verso la fabbrica di esseri umani

fonte: rainews24

Un gruppo di ricercatori statunitensi ha trovato il modo di obbligare alcune cellule staminali embrionali, derivate da embrioni in sovrannumero ottenuti con la fecondazione assistita, a mutare in cellule germinali umane, cioe' i precursori di ovociti e spermatozoi. La ricerca sulle cellule staminali, azzarda il tabloid britannico Daily Mail citando la rivista Nature, potrebbe portare a bambini senza una madre o un padre biologici.

Lo studio è stato portato avanti alla Stanford University School of Medicine e pubblicato su 'Nature': le cellule ottenute dai ricercatori funzionano abbastanza bene per generare cellule spermatiche. "Finora - ha spiegato Reijo Pera - avevamo studiato solo i topi per comprendere i passaggi necessari alla differenziazione delle cellule germinali umane. Ma non è lo stesso. Questa è la prima prova che si possono creare in laboratorio cellule germinali umane funzionanti". Nello studio i ricercatori hanno trattato le staminali embrionali umane con proteine note per stimolare la formazione germinale e hanno poi isolato quelle che iniziavano a esprimere i geni specifici germinali, pari al 5% del totale, identificandole perche' producevano anche una proteina di segnalazione verde fluorescente. Poi gli esperti hanno iniziato ad 'accendere' e 'spegnere' vari geni nel mirino, per capire che ruolo avessero nella formazione delle cellule riproduttive.

In questo modo ne hanno individuato tre: DAZL, che agisce precocemente, DAZ1 e BOULE, che regolano le fasi piu' avanzate dello sviluppo.

Ricerche di laboratorio mostrano infatti che si possono ottenere sperma e ovuli dalle cellule staminali il che implicherebbe la possibilità di generare bambini in modo interamente artificiale, cioè facendo a meno dei genitori.

La realizazione di ovuli e sperma in laboratorio, precisa il Mail, naturalmente apre la strada a sviluppi pratici anche più limitati offrendo opportunità sinora inedite per i trattamenti contro la sterilita' e le malattia ma pone anche gravi problemi etici.

Gio, 29/10/2009 – 21:23
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