Borgomagno - Carabinieri accerchiati
fonte: ilmattinodipadova 12 ottobre 2008
Si è ribellato ad un controllo dei carabinieri sotto il silos di via da Bassano. E dopo aver atterrato un militare, ha chiamato a raccolta una ventina di connazionali che hanno circondato l’autoradio e i tre carabinieri.
Scene da banlieau parigina l’altra notte a Borgomagno. Bob King Nwaknwo, 20 anni, clandestino, è finito in manette. E ieri era già libero. Il capopattuglia dell’A rma, invece, è finito in ospedale. Ha la mano destra gonfia. Guarirà in cinque giorni. Ma il parapiglia poteva avere esiti ben peggiori. Se gli aggressori fossero passati alle vie di fatto, o se i militari accerchiati non avessero avuto sangue freddo. Tra l’altro, non è la prima volta che una pattuglia di carabinieri (o poliziotti) viene aggredita a Borgomagno. Era già capitato alcuni anni fa - prima che il Comune abbattesse l’edificio fatiscente vicino al cavalcavia che era diventato un ritrovo di pusher e sbandati - che un extracomunitario si ribellasse ad un controllo dei carabinieri. In via Anelli - prima che chiudesse il complesso Serenissima - era accaduto anche di peggio: che spaccassero anche un’auto a colpi di spranga. La situazione precipita poco dopo mezzanotte: una pattuglia dell’Arma (un maresciallo, un appuntato scelto, un carabiniere scelto) nota un africano che cammina lungo il marciapiede sotto il silos di via da Bassano. L’auto si ferma, esce il maresciallo che chiede al giovane di fermarsi. Ma l’uomo continua per la sua strada. La «Gazzella», quindi, si rimette in moto e dopo 20 metri gli taglia nuovamente la strada. Ed è il caos. Appena il maresciallo mette la mano sulla spalla del nigeriano, lui afferra il polso del militare lo storce e «schiena» il carabiniere. I due colleghi dentro l’auto escono a dare man forte al capopattuglia, che si rialza e riesce ad ammanettare un polso del giovane, che inizia ad urlare. Dal silos escono circa 25 suoi connazionali che circondano l’auto e i carabinieri, tentando di far fuggire il giovane. Ma il maresciallo ammanetta il nigeriano al suo polso, mentre uno dei due militari entra in auto e dà l’a llarme. I tre carabinieri vengono spintonati, ma fortunatamente nessuno perde la testa. Gli africani urlano ai militari: «Terroni, vi ammazziamo tutti. Basta con i controlli, via da qui, questa è zona nostra». Ma le sirene delle «Gazzelle» (4 in tutto) e delle Volanti della questura (2) provocano un fuggi fuggi velocissimo. Quando arrivano i rinforzi, sotto il silos non c’è più nessuno oltre ai tre militari e al giovane ammanettato. Che viene portato in caserma e fotosegnalato. Ieri mattina Bob King Nwaknwo è stato processato e condannato a 4 mesi e 10 giorni: pena sospesa. Il giovane, poco dopo mezzogiorno è stato scarcerato ed è ritornato al silos.
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