Chiude definitivamente l'allevamento Morini

L'ALLEVAMENTO MORINI NON ESISTE PIU'

Finalmente possiamo comunicare l'annunciata chiusura dell'allevamento Stefano Morini.
Gli ultimi delicati passaggi burocratici che avevano dato luogo ad una prima notizia che per cautela fu subito smentita sono oramai conclusi. I capannoni che contenevano migliaia di animali in attesa di essere torturati nei laboratori di vivisezione sono già da qualche giorno completamente vuoti.




CHIUDE DEFINITIVAMENTE L'ALLEVAMENTO MORINI!
Tutti gli animali in affido ad associazioni animaliste

"Da un pò di tempo si è costituito spontaneamente un coordinamento per chiudere Morini; l'obiettivo che ci siamo prefissati è quello di far chiudere uno dei più importanti allevamenti di animali destinati alla vivisezione in Italia: Stefano Morini S.A.S."

Così cominciava all'incirca il primo comunicato del coordinamento, nato alla fine del 2002 con l'allora presuntuoso scopo che gli dava nome. Sono passati più di sette anni ed oggi, a giugno 2010, l'attività di Morini può dirsi definitivamente cessata.
Questa ottima notizia è accompagnata dalla concreta libertà per gli ultimi animali che erano prigionieri dentro questo lager: 283 cani, 100 topi bianchi, 106 criceti e 590 ratti, per i quali sarà necessario trovare delle case e delle sistemazioni ed offrirgli una vita libera dalle sofferenze in cui sono cresciuti e a cui erano destinati.

Da qualche anno si era a conoscenza di molte difficoltà economiche con cui l'azienda era obbligata a convivere, dovute in parte al fatto che nessun laboratorio negli ultimi tempi si riforniva di beagle provenienti da San Polo (città troppo nell'occhio del ciclone e la vivisezione si sa apprezza molto il silenzio) e in parte alla presa di posizione di tante ditte o privati (veterinari,
trasportatori, negozi di animali) che non volevano più fare affari con chi era oggetto di una campagna pubblica di protesta come quella che il coordinamento ha messo in atto.

Ma non molto tempo prima della nascita della campagna l'allevamento di animali per laboratori Stefano Morini non era cosa da poco: uno dei principali fornitori di cani beagle, roditori e conigli alle industrie che effettuano esperimenti e che fondano i propri profitti sulla vivisezione. E' stata anche la costanza e la determinazione di tutti quelli che hanno preso parte alla campagna a rendere possibile tutto ciò. E' stata la liberazione di 99 cani beagle compiuta da ignoti e altre azioni di sostenimento diretto alla campagna a contribuire inevitabilmente alla sua chiusura.
Sono stati tutti gli individui che non si sono fatti avvilire dai grotteschi tentativi delle istituzioni di tenere in piedi l'azienda (multe cancellate, leggi regionali annullate, proroghe per le ultimazioni dei lavori di adeguamento), né intimorire dalla mano pesante della legge che prima denuncia poi dà lo scappellotto per ricordarti che puoi manifestare, ma solo fino a quando la tua protesta è inutile e inascoltata.

Ma non vogliamo scrivere questo comunicato per autoglorificarci, anche se sinceramente non siamo dell'idea della titolare Giovanna Soprani, che ancora oggi dà in escandescenza quando qualcuno ammette che la campagna contro la sua azienda ha sortito effetto, arrivando persino a negare qualsiasi merito anche parziale agli attivisti che hanno portato la propria voce a San Polo per dire
NO ALLA VIVISEZIONE.
Dal canto nostro possiamo solo ammettere quello abbiamo sempre affermato: con il passare del tempo le iniziative del coordinamento Chiudere Morini sono diminuite, complice anche il divieto di organizzare manifestazioni esteso a tutta la provincia di Reggio Emilia, emanato dalla questura a coronamento di un lavoro di repressione che inevitabilmente ha finito per colpire chi dall'inizio sosteneva senza compromessi l'unica soluzione accettabile per Morini: chiuderlo.

Il lieto fine però era nell'aria: presto abbiamo scoperto che su quel terreno pendeva un progetto di costruzione di nuovi lotti residenziali che assieme alle difficoltà economiche di Morini sempre più incombenti preannunciavano ciò che solo oggi rendiamo ufficiale.

Ma basta rivangare nei ricordi, ora le attenzioni devono essere tutte per gli ultimi animali liberati, molti beagle non più giovanissimi e molti roditori. Chi ritiene di poterli aiutare può contattare l'associazione VitaDaCani ai numeri sotto menzionati.
Anche perché la situazione attuale è seriamente critica, la cocciutaggine nel voler perseverare quest'attività anche in condizioni così avverse ha reso ancora più dura la prigionia di questi animali, che per mancanza di personale non hanno ricevuto nemmeno tutte le più basilari cure.

Infine questo comunicato vuole essere anche propositivo.
Altri animali di tutte le specie sono ancora vittime di uno sfruttamento che oggi sembra non avere confini: nei laboratori e nelle altre aziende specializzate nel fornire cavie, ma anche nei mattatoi, negli allevamenti intensivi, negli zoo e nei circhi.
Uccisi, imprigionati o torturati, vittime di uno scellerato modo di vivere della maggioranza degli esseri umani che concepisce il mondo e tutti i suoi abitanti come risorse da utilizzare. Di fronte a tutto ciò chiunque si sentirebbe impotente.
Nessuno ha la soluzione a questo totale sfacelo nel palmo della propria mano non ci sono ricette sempre valide e forse siamo ad un punto di quasi non ritorno.

Il coordinamento è nato quasi per caso, complice quel famoso sequestro dei 56 cani beagle avvenuto a Bolzano e che in parte ha svegliato un qualcosa di diverso, la consapevolezza che ogni cambiamento che auspichiamo ha bisogno del nostro agire diretto. Quel furgone poteva appartenere a GREEN HILL, un altro allevamento a Montichiari vicino Brescia che ha parzialmente acquisito il
mercato del beagle per la sperimentazione dopo il tracollo finanziario di Morini. Quasi per caso è nata una campagna che è stata anche un'esperienza e un'avventura, un cammino sul quale far crescere e sviluppare molte altre idee e progetti per il movimento di liberazione animale.

Pur non avendo le soluzioni crediamo innanzitutto nel non delegare ad altri questioni così importanti come lo sterminio degli animali. Se siamo sensibili a questo problema non dobbiamo tirarci indietro.
Ci sentiremo forse comunque impotenti ma avremo meno rimpianti.


Il nome GREEN HILL non è casuale, da pochi mesi si è costituito un coordinamento contro questa fabbrica di cani per la vivisezione.
2500 beagles rinchiusi aspettano l'aiuto di tutti quanti noi:
www.fermaregreenhill.net

Vi invitiamo a informarvi e a partecipare, se la vivisezione un giorno sarà solo un triste ricordo dipende unicamente da noi!


Per la liberazione animale,
Coordinamento Chiudere Morini






Per le adozioni vi invitiamo a contattare l'associazione VitaDaCani Onlus:

Tel: 349-0581076 o 02-93871132

Riguardo ai cani non si tratta di cuccioli, ma di animali con età variabile da
1 a 12 anni.
Evitate di chiamare chiedendo cuccioli. Grazie.

Ven, 11/06/2010 – 15:45
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