Claudio Lavazza trasferito in seguito ad un incidente con un secondino

Claudio Lavazza isolato per 46 giorni a Albolote (Granada) e trasferito al CP de Teixeiro (A Coruña) dopo un incidente provocato da un secondino.

Il 29 di marzo del 2007, il detenuto anarchico Claudio Gavazza è stato oggetto di gravi provocazioni da parte di un funzionario del modulo 2 del carcere di Albolote (Granada), durante una perquisizione realizzata senza testimoni. (vedi il racconto dell’incidente scritto da Claudio). Come conseguenza di questo incidente, Claudio è stato accusato di “resistenza attiva a un funzionario” e gli hanno applicato l’isolamento e le comunicazioni controllate (Art. 75 del RP), basandosi sul seguente argomento: “il giorno 29/03/07 sono stati requisiti documenti, nei quali si deduce, che per mezzo di contatti con persone esterne potrebbe aver in previsione un attentato contro la sicurezza del centro”. In seguito la DGIP si è fatta carico di decidere al rispetto.
Claudio ha presentato un ricorso per l’applicazione dell’art. 75 al giudice di Vigilanza Penitenziaria di Granata, il quale ha dato ragione al carcere con i seguenti argomenti: “la giustificazione della misura, non fu altro che garantire l’ordine e la sicurezza dello stabilimento, visto che in una perquisizione a sorpresa fatta fra le cose di sua appartenenza si poté trovare, non senza che il prigioniero opponesse resistenza e tentò di inghiottirlo, parte di un foglio dalla cui lettura si possono dedurre atti preparatori di una possibile fuga”.
Claudio è stato nel modulo di isolamento di Albolote (m-1), senza che gli fosse comunicato quanto tempo doveva restarci, quando avrebbero deciso qualcosa sul suo caso e nemmeno se gli avrebbero applicato una qualche sanzione o misura (trasferimento, classificazione di 1° grado, FIES…).
Il 12 maggio del 2007, dopo 44 giorni d’isolamento, hanno notificato a Claudio (dal DGIP) che sarebbe rimasto nel 2° grado e che sarebbe stato trasferito al CP Teixeiro, a A Coruña (Galicia). Dal 19 maggio Claudio si trova in quel carcere in un modulo normale.


Lettera di Claudio dove racconta l’incidente per il quale è stato mandato in isolamento ad Albolote il 29/03/07

Albolote, Granata 8 aprile 2007

Dal giorno 29/03/07 mi trovo nel modulo di isolamento, per una storia con un funzionario del modulo 2. I fatti si sono svolti così. Il 29/03, un giovedì, il suddetto funzionario appena arrivato dopo i cambi di rutine annuali, mi ha ordinato una perquisizione, alla quale acconsentì senza problemi come sempre accade ogni 15 o 20 giorni, sono abituato. Questa perquisizione si svolge nella stanza dell’educatore, con la presenza del funzionario (solo) ed io… Non c’era nessun altro presente nella piccola stanza.
Dall’inizio noto che c’è qualcosa di insolito, puzza di provocazione perché il funzionario inizia a leggere tutto quello che trovava, i miei scritti, le mie lettere, il contenuto della teca che portavo con me, ecc. So che sono davanti ad un atto d’abuso, visto che non ho la restrizione del controllo della posta (per ordine giudiziale) e il funzionario non sta rispettando il mio diritto di intimità… Però sto zitto… Non dico niente… Mentre il funzionario dice “perché lei è molto pericoloso”. Finché tira fuori dalla mia tasca un piccolo scritto che tenevo lì, dove avevo appuntato riferimenti a date che mi servono per scrivere la mia autobiografia. Detti riferimenti una volta mandati agli interessati per ottenere la loro autorizzazione per pubblicare le loro storie, senza arrecargli danno (…) sto parlando di fatti accaduti nel mio paese negli anni 70 e come capirete sono di una certa gravità giuridica, e per questo devo avere la massima precauzione nelle mie domande e nelle eventuali risposte. Questo tipo di testo gli sembrò strano (così mi disse il funzionario) e volle portarselo via, però non glielo permisi, glielo tolsi e lui tento riprendermelo. E perché fosse chiaro che non avrei permesso che se lo portasse via me lo misi in bocca… lui provo a mettermi le dita nella bocca per tirarmelo fuori, però niente! Tolsi le sue mani dalla mia faccia. Se permetti che ti facciano questo finisci degradandoti completamente come persona. Alla fine gli detti un pezzo di foglio perché vedessero che non c’era niente che attentasse alla sicurezza del centro penitenziario.
Però a me il funzionario mi mise “resistenza attiva”, “isolamento e ordine della Direzione con l’applicazione dell’art. 75 del RP”, “Controllo delle comunicazioni che comprende la limitazione delle lettere, telegrammi o burofax (non so cosa sono ndr)che posso mandare massimo 2 volte la settimana secondo le disposizioni dell’art. 46.1 del RP”. In pratica una figata. Nella motivazione debella suddetta sanzione il paragrafo 3 dice “il giorno 29/03/07 gli è stato sequestrato un documenti, nel quale si deduce che per mezzo di contatti con persone esterne potrebbe aver in previsione un attentato alla sicurezza del centro”… quindi sono deduzioni, non hanno certezze. E come avrebbero fatto ad averle visto che nel foglio non c’era niente che attentasse al centro penitenziario? Così glielo dissi al giudice di vigilanza penitenziaria(…)
(…) Non so quanto durerà tutto questo e sono pronto al peggio, trasferimenti, 1° grado, ecc. (…)


Lettera di Claudio Lavazza da Teixeiro (24 maggio)

(…) E’ venuto l’educatore del mio modulo (quando stavo in isolamento, a Granada) e mi raccontò che solo lui mi difese, non permettendo che si adottassero misure di regressione di grado, nella riunione straordinaria della Giunta di Reggime che si effettuò il giorno dopo l’applicazione dell’art. 75. Mi raccontò anche che dai Paesi Baschi la vostra associazione mi stava aiutando.
Credo che grazie all’educatore, a voi e alla lettera della Direttrice generale ho evitato il 1° grado, lasciando compatto il gruppo degli altri, la Giunta di Reggime, il Sub.Direttore della sicurezza (primo interessato a cacciarmi da Granada), il Direttore, il funzionario che mi perquisì ed in fine il Giudice di Vigilanza Penitenziaria, uniti in una presa di posizione unanime e inappellabile contro di me. L’educatore ci mise 15 giorni per essere autorizzato a vedermi lì nel dipartimento d’isolamento, cioè quando tutti avevano già preso la decisione sul mio futuro, condannandomi di attentato senza essermi potuto difendere, come sollecitai al Direttore generale del Centro Penitenziario e al Giudice di Vigilanza Penitenziaria tramite scritti.
(…) In più ho pendente la sanzione da pagare. Mi chiedono tra i 6 e i 14 giorni di isolamento, “errore molto grave” che rimane come una macchia sul “curriculum”.


Per manifestare la propia solidarietà a Claudio l'indirizzo è il seguente:

CLAUDIO LAVAZZA
C.P. TEIXEIRO (MODULO 11)
CARRETERA PARADELA s/n
15319 TEIXEIRO-CURTIS (A CORUÑA)

Gio, 31/05/2007 – 14:43
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