Comunicato da Via del Cuore
Rieccoci qua, ancora una volta, faccia a faccia con la “giustizia”, ancora una volta , come ormai sempre piu' spesso accade in Italia come altrove , accusati di aver costituito e partecipato ad un’associazione sovversiva con finalita' di eversione dell’ordine democratico. Oltre a questa imputazione, alcuni di noi vengono accusati anche di due reati specifici: un’azione ad un’agenzia di lavoro interinale, in ricordo di Carlo Giuliani, e un sabotaggio antinucleare contro un traliccio Enel dell’alta tensione.
Il Potere nell’aula del Tribunale di Pisa il 17 Ottobre e' chiamato a giudicarci, dopo una campagna repressiva che dura da anni, fatta di carcerazione preventiva, restrizioni e allontanamenti forzati . Saremo sotto giudizio per aver per anni, senza maschere ne' compromessi, voluto difendere una terra violentata dai continui attacchi e dalle continue ferite, voluto informare ed urlare di come tragicamente si venga pestati, uccisi e suicidati nelle prigioni, nei CPT, nei reparti psichiatrici, nelle caserme, di come ogni giorno appaiano nei mari della nostra estate tombe di centinaia di senza nome, voluto informare, a mezzo giornali e volantini, quelle che sono le “stupefacenti evoluzioni” della scienza e del progresso, voluto dare solidarieta' attiva ai prigionieri rivoluzionari, voluto appoggiare coloro che lottano ogni giorno per impedire devastazioni e massacri, con ogni mezzo necessario.
Consapevoli di quanto i meccanismi sofisticati di controllo e la caparbia volonta' di reprimere qualunque forma di dissenso radicale, siano forti oggi piu' che mai…ribadiamo che non saremo mai disposti a rinnegare la nostra identita' rivoluzionaria, di ecologisti anarchici, parte di una resistenza che dura da secoli, che
irriducibilmente lotta contro le forma del dominio tecno-scientifico
industriale, in cui si consuma il triste spettacolo della manipolazione
della vita e della mercificazione dell’intero esistente. Ribadiamo che non saremo mai disposti ad accettare il terrore che il Potere semina ovunque attraverso le bombe delle tante “missioni umanitarie”, il nucleare, gli impianti di morte, la robotizzazione della vita, le violenze e le ingiustizie, lo sfruttamento della terra e di ogni essere vivente. Rimanere passivi o indifferenti violenterebbe quel istinto selvaggio che nutre la passione per le nostre lotte in difesa della terra, per la liberta' e per un’esistenza degna per ogni essere vivente.
Ci troviamo nuovamente di fronte all’accusa , impersonata dal
solito PM Pietroiusti, gia' titolare del precedente processo COR
(Cellule di Offensiva Rivoluzionaria), accusa che vede questa nuova
associazione, anonima, come il proseguo delle COR, procedimento che nel contempo ha visto tutti gli imputati “comuni” ad entrambe le inchieste assolti.
Noi, annoiati dal carrozzone giuridico, rimiriamo gli stupefacenti conigli che dal cappello dell’inquisizione sono usciti e continuano ad uscire piuttosto malconci, ridicoli diremmo, stufi di questo teatrino che tanto ci schifa, dove chi pretenderebbe di giudicarci vorrebbe le nostre tensioni tradotte con articoli del codice penale. Il 17 ottobre saremo in aula esclusivamente per rivedere i nostri compagni e campagne ancora prigionieri. Saremo presenti solo per il loro sorriso, per un’intesa che nasce da uno sguardo complice che da troppo tempo ci manca.
Anche questa volta, come in altre 1000 situazioni, con l’amore e con la rabbia, con l’amicizia e con la lotta saremo al fianco dei nostri compagni: con Costa da 1 anno e 5 mesi in carcere, con Alice, Silvia, Fede e Beppe rinchiusi tra le quattro mura domestiche; con Francesco e Daniele arrestati a giugno ed accusati di rapina.
Solidarieta' e vicinanza che estendiamo a tutti/e i/le ribelli prigionieri/e ed a tutti/e quelli/e liberi/e, a tutti/e quelli/e che in ogni luogo lottano per un mondo diverso.
Liberta' per Costa, Francesco e Daniele
Liberta' per Silvia, Alice, Beppe e Fede
Mercoledi' 17 ottobre
ore 9 Tribunale di Pisa prima udienza del processo “ Gruppi di
Affinita'”
ore 16 presidio solidale per Francesco davanti al carcere di Sollicciano, via Minervini, Firenze
Alcuni imputati e imputate
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