Contributo di Mauro Rossetti Busa sui recenti episodi di razzismo

Razzismo di ieri e di oggi

Giornali e telegiornali non fanno altro che parlare del fenomeno razzista, con l’ovvio intento di far passare questi atti come una guerra tra poveri. Questo è un attacco di pura strategia fascista incrementato da questo governo altresì fascista e mafioso per distanziare le diverse culture e le masse proletarie oltre che diffondere odio razziale per i loro fini politici, in nome della legalità e della sicurezza. Questo fenomeno, il razzismo, è lo stesso che anche tanti anni fa era vivo a Firenze dove non c’era una notte che non venisse preso a bastonate un extracomunitario per mano di tifosi fascisti con l’appoggio dei commercianti, stufi di vedere extracomunitari intenti a vendere merce contraffatta. Stessa sorte toccava agli zingari che chiedevano l’elemosina dinnanzi ai loro marciapiedi. Era quindi un razzismo legato anche al consumismo capitalista. A differenza di quanto successo a Napoli, non è più un razzismo di stampo consumistico ma bensì legato ad interessi economici e al controllo del territorio. Tanto è vero che quelli che scendono a protestare nei quartieri, per le strade, non sono commercianti ma gente comune e proletari che vivono del disagio più totale. Napoli, di per sé, non è mai stata razzista, essendo stata a sua volta una terra di emigrazione dopo la guerra, molti furono i napoletani che emigrarono in tutto il mondo. Per loro non fu facile farsi accettare da altri popoli e da altre culture nonché da governi che si dimostravano razzisti. Gli emigrati contribuirono alla ricchezza degli stati ospitanti, altri meridionali emigrarono al nord e vennero chiamati, in maniera chiaramente razzista, terroni. Eppure non erano extracomunitari ma, bensì, italiani. Anche allora c’era il razzismo, un razzismo diretto ai meridionali, un razzismo che si basava sul benessere della società alta e medio borghese. Al tempo però non si arrivava ad appiccare incendi, uccidere, dare la caccia a chi aveva una pelle di diverso colore o alle prostitute, i CPT ancora non esistevano. Gli extracomunitari di oggi sono fratelli nostri, sono ciò che un tempo eravamo noi e che oggi lottano con le loro motivazioni: scappano da guerre, persecuzioni oltre che a fame e povertà. Mi sento extracomunitario, un italiano clandestino, e sono contro ogni pregiudizio messo in atto dai politicanti di turno e dai soliti pappagalli privi di idee.
Voglio ribadire uno slogan : FASCISTI, CAROGNE, TORNATE NELLE FOGNE !
CONTRO OGNI AUTORITARISMO E CONTRO OGNI GOVERNO!

MAURO ROSSETTI BUSA CARCERE DI POGGIOREALE, 28-9-2008

MAURO ROSSETTI BUSA
VIA NUOVA POGGIOREALE 177
NAPOLI 80143

Mar, 07/10/2008 – 23:12
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