Cremona - Solidarietà con i prigionieri

riceviamo e diffondiamo:

Crittografia altra
solidarietà con i prigionieri
Da lunedì a giovedì scorso, i prigionieri di molte carceri hanno lanciato quattro giorni di mobilitazione dentro le prigioni, coadiuvate dai radicali, per chiedere diritto di voto, miglioramento della condizione dei detenuti e amnistia, parola che sentiamo sempre più spesso, nelle urla di risposta ai presidi solidali davanti al lager di Stato di Cremona.
Questa protesta consisteva nella battitura dalle 20 alle 20,15 e nel silenzio nei 45 minuti dopo, per quattro giorni consecutivi.
Aldilà che le parole lanciate dal partito radicale, noi compagni anarchici le rigettiamo completamente (voto a chi e per cosa? Per il prossimo oppressore? Amnistia a chi? Generalizzata? Basta galere? Si lotta per la loro distruzione si o no???), questa mobilitazione ci è sembrata un momento per portare solidarietà ai reclusi di Ca' del Ferro, in quel del carcere di Cremona.
Abbiamo deciso di rompere alla sera il silenzio con battitura e qualche gioco pirotecnico. La risposta dei prigionieri è stata un boato nella triste cittadina cremonese, la quale ci ha riempito il cuore di gioia rabbiosa e ci ha fatto trovare la serenità di quell'attimo complice, portando piccoli gesti di solidarietà.
Quelli che si riempiono la bocca di “buone intenzioni”, parlando di riforma del carcere, sono gli stessi che prima hanno provveduto a riempirlo. Siamo convinti che il carcere non sia altro che un pezzo strategico dell'esistente, per questo la sua distruzione è un nostro obiettivo.
L'ultimo giorno abbiamo voluto lasciare un segno: c'è chi scriveva sui cartelli “giustizia e legalità”, appesi ai propri colli (dove l'immagine della legalità come un cappio al collo evoca un qualcosa di reale...), c'è chi, invece, vergava su un muro davanti al carcere, armato di pennello e vernice, una crittografia altra, un segno indelebile, un grido di libertà: EVASIONE.

Che i muri crollino e la libertà evada!