Francia | Calais - Aggiornamenti su attacchi fascisti, resistenza e appello alla solidarietà

Raccolta di info e aggiornamenti sulle presenze fasciste nell'area di Calais:

Calais : resoconto di due settimane agitate



Uno sguardo indietro su due settimane agitate a Calais. Dopo l’assedio e l’attacco contro una casa occupata da parte di neonazisti a Coulogne [entroterra di Calais, NdT], la requisizione di quattro case vuote a Calais, una manifestazione in solidarietà con i migranti e di risposta antifascista, lo sgombero illegale, la rioccupazione e di nuovo lo sgombero di una delle case occupate.

La situazione dei/le migranti a Calais è sempre catastrofica. Fra una repressione, di cui i poteri pubblici si fanno portatori, e la mancanza di gente [“militanti”, NdT] sul posto, ci sono sempre 400 o 500 rifugiati/e che d’estate dormono in tende in accampamenti di fortuna, con un solo pasto al giorno e tre toilette da cantiere. Gli squat occupati dai/le migranti e dai/le solidali non tengono mai, anche se il periodo di 48 ore2 di occupazione viene documentato ogni volta. Già da qualche mese è in corso una vera campagna xenofoba, portata avanti dal Comune, la prefettura ed un gruppo di fasci che si chiamano “Sauvons Calais” [Salviamo Calais, NdT] e si presentano come dei “vicini vigilanti”, con la richiesta di delazioni per quanto riguarda l’occupazione di squat ed una banalizzazione della violenza. In queste ultime due settimane, abbiamo visto il passaggio ad un nuovo livello nell’espressione dell’odio.

Per tornare su due settimane agitate:

Squat a Coulogne : attacco fascista.

A metà febbraio, a Coulogne, una cittadina limitrofa di Calais, una fattoria viene occupata da una coppia franco-tedesca senza casa. Subito, il gruppo “Sauvons Calais” lancia un appello per dei presidi davanti alla casa, agitando lo spettro di un’invasione da parte di migranti di una zona suburbana ricettiva ai discorsi dell’estrema destra. Se in un primo tempo [i due occupanti, NdT] sono sostenuti da alcuni vicini inquieti, la maggior parte di questi si desolidarizzerà in fretta, vista la piega che prendono le cose. I presidi “di famiglie” del pomeriggio lasciano il posto, la sera, ad attacchi a colpi di pietre contro il tetto della casa, ad insulti sessisti e razzisti e a minacce di morte, il tutto sotto la protezione complice della polizia, che in questa situazione si diverte. Il weekend del 22 febbraio, dei gruppi neonazisti hanno partecipato ai presidi, portando ad un nuovo inasprimento degli attacchi (distruzione del tetto a colpi di pietre, lancio di molotov e tentativo di entrare nella fattoria). Gli abitanti ed i solidari lasciano momentaneamente la casa, avvertiti dai vicini di un rischio di incendio (i fasci sono stati visti con dei bidoni di benzina). Il pagliaio della fattoria sarà incendiato quella stessa notte, nonostante la presenza sul posto delle forze dell’ordine. A seguito di tutto ciò, i giornali locali pubblicano degli articoli che dimostrano i legami fra gli organizzatori del gruppo “Sauvons Calais” e gruppi neonazisti (per esempio attraverso la foto di uno degli organizzatori che esibisce una svastica tatuata sul petto). Il venerdì successivo [28 febbraio, NdT] il gruppo annuncia la chiusura della sua vetrina (una pagina Facebook).

Manifestazione del 1 marzo.

Per sabato 1 marzo è organizzato un presidio in solidarietà con i migranti; sarà l’occasione di vedere affermarsi anche una solidarietà antifascista. Al presidio ci sono migranti, abitanti di Calais, attivisti No-Border, associazioni di sostegno ai migranti e gruppi antifascisti. 300 persone si sono radunate in questa giornata: una presenza importante per una città come Calais. Hanno espresso le loro idee con un presidio festivo ed una manifestazione selvaggia.

Salve, o tetto!

Nello stesso tempo, un’altra risposta [alla situazione, NdT] viene data da un collettivo composto da persone di orizzonti politici e nazionalità diversi, che lotta per il diritto alla casa per tutti e tutte senza distinzione di origine. Venerdì 28 febbraio viene resa pubblica la requisizione di 4 case, appartenenti al Comune ed all’ente delle case popolari; ciò con solide prove del fatto che sono occupate da più di 48 ore (lettere raccomandate lì ricevute, foto, video, testimonianze autentificate…), prove che sono direttamente comunicate alla polizia e ai giornalisti. La risposta della polizia è immediata: i quattro posti occupati vedono i furgoni della Celere sfilare davanti alle loro porte. L’edificio appartenente al Comune (uno solo dei quattro) viene sgomberato in maniera illegale e senza motivo. Questo sgombero è molto violento, sia per le persone che sono dentro che per quelle fuori (in meno di un’ora più di otto furgoni di celerini e cinque macchine della polizia sono arrivati davanti allo squat; piuttosto veloci, rispetto alla settimana precedente [di fronte alle minacce fasciste alla fattoria occupata, NdT]). Le persone arrestate vengono rilasciate qualche ora dopo, senza denunce. Vista l’assenza di una sentenza di tribunale [decretando lo sgombero, NdT], gli/le abitanti decidono di tornare nella loro casa, domenica 2 marzo, nel corso di una merenda festiva insieme ai/le vicini/e. Il lunedì mattina vengono svegliati da un’impresa che viene a murare la casa e si faranno di nuovo sgomberare illegalmente nel pomeriggio, con le loro cose murate all’interno.


APPELLO AL SOSTEGNO!

Restano comunque 3 case occupate (e, per i più motivati, circa 4000 edifici vuoti…), da 400 a 500 migranti che dormono per strada, molti lavori da fare [alle case occupate, credo… NdT] e la necessità di una presenza per tenere i posti occupati, di fronte ai fasci ed alla polizia ed inoltre c’è il bisogno di una solidarietà quotidiana.


Des indi­vi­duEs en lutte.


fonte:

http://nantes.indymedia.org/articles/29100
http://non-fides.fr/?Calais-retour-sur-deux-semaines


Ancora da Calais…

Il mattino di mercoledì 27 febbraio, l’ufficio di campagna elettorale (per le elezioni municipali) di un ex del Front National viene trovato danneggiato. La porta è stata sfondata e la serratura forzata.
Nella notte di sabato 1 marzo, dopo la manifestazione antifascista ed in solidarietà con i sans-papiers, l’ufficio di campagna elettorale del sindaco uscente (UMP, destra) viene attaccato. La vetrina viene sfondata e l’interno del locale messo a soqquadro. Sfortunatamente, tre persone vengono arrestate, poco lontano, dalla polizia. Accusate di danneggiamento e del rifiuto di sottomettersi al prelievo di impronte digitali e del DNA, verranno giudicate in direttissima il lunedì. Assolti per il danneggiamento i tre si prendono comunque due mesi con la condizionale per il rifiuto di essere schedati.

Tradotto e rielaborato da:

https://attaque.noblogs.org/post/2014/03/02/calais-actes-de-vandalisme-sur-la-permanence-electorale/
 


Mar, 18/03/2014 – 21:24
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