[Go] Presidio contro il centro di permanenza temporanea

29/09/2007 - 15:00
29/09/2007 - 23:59

Presidio comunicativo di solidarietà con i migranti reclusi nel CPT

Un'aria insopportabile tira in un tutta Italia, un’aria di intolleranza,un’aria di razzismo. Un razzismo che non colpisce solo chi è di colore o"fede" diversa da quella prevalente, ma un razzismo che colpisceall'interno della società i soggetti più emarginati, più poveri einvisibili.

Dai Rom che diventano la prima piaga sociale del paese, ai lavavetri diFirenze, dai "graffitari" di Roma e Milano fino ai venditori abusivi diviolette a Trieste, il delirio securitario colpisce in tutta Italia e trovadi volta in volta il nemico più facile da colpire da isolare darinchiudere.

La presenza sul nostro territorio di uno dei più grandi centri diconcentramento per cittadini migranti ci porta al centro di una pantomimanazionale che vede pericolosi criminali i profughi Egiziani, Palestinesi,Irakeni, Somali, Etiopici e via via lungo tutto il mappamondo martoriatoche ci troviamo rinchiuso "dentro casa".

I Centro di Detenzione come quello di Gradisca sono diventati in brevetempo uno dei nodi principali entro cui L'Europa tenta di "governare" ilfenomeno dell'immigrazione, e questo produce criminalizzazione, rivolte,cariche e fughe, finalmente fughe.

Una situazione di coprifuoco stile Baghdad con centinaia di uomini dipolizia, finanza e carabinieri impegnati a dare la caccia all'uomo in tuttala Regione a profughi e migranti che hanno come unica colpa quella diricercare libertà, dalla guerra, dal carcere e "dall’accoglienza" delMinistro Amato.

Il binomio migrante uguale criminale o povero uguale criminale che si statentando di imporre alla società è un razzismo istituzionalizzato unregime di apartheid che si accompagna ad una sconfitta per l'intelligenzaumana che è quello di associare la presenza di polizia ovunque, ad unanecessità di sicurezza sempre più diffusa.

Nell’epoca delle catastrofi climatiche, della guerra permanente, delprecariato sempre più flessibile e impoverito, dei disastri ecologici edelle mafie internazionali delle stanze dei bottoni, la presenza semprepiù fitta e ossessiva di polizie nelle strade alla caccia dei migrantisbarcati il giorno prima dalle "navi della speranza" risulta a tutti glieffetti una presa per il culo.

I migranti fuggiti dal campo di detenzione di gradisca non sono ne ladrine terroristi, fino a prova contraria chi si è ribellato ed è evasodovrebbe essere trattato come richiedente asilo, con tutti i diritti che neconseguono, senza detenzione, senza vessazioni e da cittadini liberi.

Che si insceni una caccia all’uomo "stile Provenzano", per qualchedecina di persone infreddolite che suonano ai campanelli delle case perchiedere qualcosa da mangiare, mentre contemporaneamente non si perdegiorno per fare richieste di più uomini, più mezzi in definitiva piùsoldi, in attesa che magari ci sia anche un Cpt per i lavavetri, per i"graffitari", per i disoccupati, per i giovani ribelli e per chi magarialza un po' troppo il gomito e poi guida.

Il Cpt di Gradisca è una enorme macchina di ingiustizia e razzismosovvenzionata con milioni di euro dei cittadini, migranti compresi.

Sentiamo l'esigenza di rompere un ipocrita dibattito che vede la politicaistituzionale perdere definitivamente credito rincorrendosi su chi laspara più grossa sul tema sicurezza e funzionari di stato con deliriautoritari che battono le campagne in cerca dell'uomo di colore.

Sabato 29 settembre dalle 15 torneremo lungo via Udine per tentare dicomunicare ai reclusi che la nostra terra non è solo una galera, fuoric'è qualcuno che vorrebbe anche conoscerli, liberi.

OSSERVATORIO CPT

Mar, 25/09/2007 – 13:50
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