La repressione impazza
Prove generali per una dittatura
Un clima pre-dittatoriale grava sull’Italia. Persino le intemperanze degli ultras (culminate con la morte di un poliziotto) diventano pretesto per varare leggi liberticide, volte a restringere le residue libertà individuali, che allargano a dismisura i poteri di polizia e magistratura, arbitri di rovina o di libertà.
Si arrestano decine di presunti brigatisti “pronti ad uccidere” con aberranti processi alle intenzioni che ricordano quelli dei tribunali speciali per la difesa del Duce, che condannavano a morte chi coltivava anche solo l’intenzione di attentare al tiranno (gli anarchici Schirru e Sbardellotto).
Traspare il progetto di criminalizzazione dei movimenti popolari che contrastano le grandi speculazioni devastanti decise dalle congreghe di affaristi e imposte dai governi di destra e di sinistra che li rappresentano.
Non cessano gli attacchi scomposti, da parte di politicanti istituzionali ed opinionisti asserviti, condotti per ora attraverso i media contro il movimento No TAV e contro il movimento che si oppone al raddoppio della base USA di Vicenza. Anche se la manifestazione da 200.000 persone li ha messi a disagio.
In questo clima plumbeo si inserisce la violentissima repressione che sta colpendo il movimento degli squatter-anarchici di Torino.
Un attacco frontale è stato condotto dal potere locale e da quello centrale coordinati contro le case occupate, concentrato nel periodo pre-olimpico (21 sgomberi). Ma gli arresti, gli sgomberi, le denunce, i pestaggi e le intimidazioni sbirresche sono continuati anche dopo.
In questa logica di eliminazione fisica della dissidenza e delle esperienze autogestionarie, il potere locale, amplificato dai media, non ha esitato ad assumersi persino le gravissime responsabilità di legittimare le aggressioni organizzate da squadracce fasciste, calunniando e criminalizzando chi ha manifestato contro questi assassini mancati (qualcuno pensava che fossero stati cacciati definitivamente nel 1945) e minimizzando la gravità dei loro attacchi.
Il potere centrale si è limitato ad arrestare gli antifascisti, a processarli, a sgomberare Fenix loro “covo”, a proteggere scrupolosamente il convegno celebrativo delle SS e a riciclare rapidamente il nazi-skin che ha accoltellato due squatter del Barocchio.
Il carnet degli appuntamenti imposti dalla repressione agli squatter di Torino è pieno zeppo. Tanto che si pensa di attivare un presidio permanente davanti al Palazzo d’ Ingiustizia.
16 febbraio 07
processo ad alcuni giovani accusati di aver spalancato i cancelli di Villa Cristina (manicomio).
20 febbraio 07
processo per “devastazione e saccheggio” a carico degli antifascisti caricati dalla polizia il 18 giugno 2005.
28 febbraio 07
processo a Marco Martorana: primo No TAV arrestato.
1 marzo 07
processo per l’occupazione dell’Osservatorio Ecologico n.1, tuttora abbandonato.
5 marzo 07
processo per l’occupazione del Tortuga-squat di Collegno, sgomberato nell’estate del 2006.
TORINOSQUATTER
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