Leonard Peltier

riceviamo e pubblichiamo

Peltier, nativo americano rinchiuso da 33 anni nelle galere americane

Per chi non lo sapesse, Leonard Peltier è un nativo americano attivo negli anni 70 nell'American Indian Movement (A.I.M.), un'organizzazione simile a quello che furono le Black Panthers per gli afroamericani, e come tale decimata dalle istituzioni USA in tutti i modi.
Leonard era presente, con altri attivisti, nella riserva di Pine Ridge, South Dakota, nel 1975, su esplicita richiesta degli abitanti che subivano la repressione e chiedevano ai militanti dell'A.I.M aiuto e protezione contro i famigerati "goonies", le guardie indiane infami e assassine al soldo dell'FBI e degli organismi di controllo dei nativi come l'Indian Bureau Affair.
Nel giugno 1975 due agenti dell'FBI entrarono con una scusa risibile, un furto di un paio di camperos (stivali), nella riserva, col chiaro intento di provocare.
Nacque una sparatoria, i due agenti e un nativo rimasero sul terreno. La morte del nativo venne archiviata immediatamente, mentre per quella dei due agenti si scatenò una caccia all'uomo nei confronti degli elementi più attivi e conosciuti dell'A.I.M.
Peltier era tra questi.
Peltier venne arrestato in Canada e condannato a due ergastoli sulla base di indizi risibili e contraddittori, con l'uso di testimoni ricattati che poi ritratteranno, con la contraffazione delle prove e tutto l'armamentario che si poteva usare per eliminare un movimento scomodissimo per il potere.
Da allora campagne su campagne si sono succedute per la sua liberazione.
Inutilmente.
Perchè non ha mai smesso di lottare per il suo popolo neanche dalla galera, perchè, pur sapendo non ha mai voluto dire chi ha sparato per difendere la sua gente, perchè è restato un riferimento per il suo popolo.
Quest'uomo che ha passato 33 anni della sua vita in una lercia galera americana sfuggendo a numerosi attentati alla sua vita, non deve morire là dentro.
Purtroppo l'unico modo che abbiamo noi da qui sono le lettere.
Non c'ho mai creduto ma non posso fare altro quindi vi invito a mandarle lo stesso.

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Il 28 luglio 2009, dopo 15 anni di attesa, il Parole Commission esaminera’ la situazione di Leonard Peltier e decidera’ se concedergli la liberta’ condizionata.

SPEDITE MONTAGNE DI LETTERE DI SUPPORTO

Il vostro sostegno non e’ mai stato tanto importante come ora

La Commissione si riunira’ per valutare nella sua globalita’ il comportamento di Leonard in carcere nei 33 anni della sua prigionia, e decidera’ se può essere preso in considerazione per ottenere la liberta’ condizionata.

Questa audizione della Commissione arriva dopo 15 anni di attesa: nel 1993 durante il primo esame da parte del Parole gli venne negata la liberta’ condizionata e fu stabilito che il suo caso avrebbe potuto essere nuovamente esaminato solo una volta che fossero trascorsi altri 15 anni.

ORA E’ ARRIVATO QUEL MOMENTO.

Dobbiamo IMPEGNARCI AL MASSIMO e far arrivare alla Commissione il maggior numero possibile di lettere di sostegno.

In fondo al messaggio c’e’ una lettera-campione, proposta dal LPDOC, che va datata, firmata con nome, cognome e indirizzo e spedita all’indirizzo riportato in testa.

Fotocopiatela e fatene firmare una copia a quante piu’ persone potete.

Le lettere sono individuali, ogni lettera deve avere una sola firma.

ATTENZIONE

Secondo il LPDOC le lettere devono arrivare alla Commissione negli USA a partire dal 14 luglio vanno quindi spedite dall’Italia intorno al 7 – 8 luglio.

Leonard oggi e’ un uomo di quasi 65 anni che ha trascorso la maggior parte della sua vita adulta in carcere ed e’ gravemente ammalato: soffre di una forma avanzata di diabete, ha subito due infarti – e solo pochi giorni fa ha avuto un nuovo episodio cardiaco di media entita’ – ed e’ soggetto a fortissime emicranie. Malgrado ciò lavora come tutti gli altri detenuti e non gode di particolari privilegi. Durante la sua detenzione si e’ adoprato per smussare le difficolta’, aiutare gli altri e diffondere tra i detenuti nativi la conoscenza della cultura tradizionale. Supporta varie associazioni e fondazioni native che si occupano di persone con difficolta’ ed il suo nome e’ stato presentato per 6 volte nella rosa dei candidati per il Premio Nobel per la Pace.

Potete controllate se ci sono novita' sul sito del LPDOC www.whoisleonardpeltier.info

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Lettera:

United States Parole Commission
5550 Friendship Blvd., Ste. 420
Chevy Chase, MD 20815-7286

Re: LEONARD PELTIER #89637-132
Dear Commissioners,
I am writing in behalf of support for Parole for Leonard Peltier. While I am aware of the seriousness of the conviction, I am also aware that people have the ability to go forward out of the past and give to the larger society. I believe that is the case with Leonard Peltier.
I ask you to consider the humanitarian work he has done during his 33 years of incarceration. More than most people can ever do who are not locked up.
I ask you to consider his nomination for the Nobel Peace Prize for the 6th straight year. There are those who make light of this, but who else among us have had that honor.
He consistently donates his art work for charities such as battered women's shelters, halfway houses, alcohol and drug treatment programs, and Native American scholarship funds.
Mr. Peltier has won several awards including the North Star Frederick Douglas Award; Federation of Labor (Ontario, Canada) Humanist of the Year Award; Human Rights Commission of Spain International Human Rights Prize; and 2004 Silver Arrow Award for Lifetime Achievement.
He has expressed sadness for the tragedy that occurred that day at Oglala and pain for the families of the two agents and the Indian man that died that day.
Thirty-three years is a long time. I ask you to look with empathy upon a 64 year-old man who, over the 33 years, has done so much good while in prison, and I think has the ability to do even more good for the community if he were to be allowed parole.
While I know of the misconduct by government officials in his case, I will not bring details up because I am certain that you are aware of the misconduct, and will consider that as you have the discretion to rule above or below the guidelines. I would hope that you will exercise that discretion in favor of Leonard Peltier. It seems to me it would be a gross miscarriage of justice if he were left to die in prison.
Please grant parole.
Respectfully,

Lun, 29/06/2009 – 11:41
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