Messico - Militari uccidono due bambini

fonti: mywordismyweapon.blogspot.com - Associated Press - infoshop.org


"Affinchè la droga non arrivi ai tuoi figli...
TE LI STIAMO AMMAZZANDO"

La guerra dell'esercito messicano ai cartelli della droga miete le vite di due ragazzini di 5 e 9 anni.
Un furgoncino con nove persone, una famiglia, amici e bambini, si stava recando verso il mare per le vacanze pasquali. Giunti a uno dei frequenti check-point militari, il conducente rallenta, ma non essendo intimato lo stop, prosegue il suo tragitto. A quel punto i militari aprono il fuoco con armi automatiche e lanciando addirittura granate a frammentazione.

Conducente e passeggeri terrorizzati corrono fuori dal veicolo e cercano rifugio nella vicina  boscaglia. Sotto il costante fuoco dei militari,  Martín Almanza fugge stringendo i due figli, Bryan e Michel, che moriranno tra le sue braccia.

L'agenzia statunitense Associated Press fa emergere la notizia riportando di un "conflitto a fuoco tra un gruppo di narcos e i militari messicani in cui sarebbero rimasti uccisi due bambini".
Una versione che, pur non trovando alcun riscontro nelle testimonianze dei presenti, piace molto al governo messicano che decide di ufficializzarla. Non sarebbe la prima volta che le autorità messicane condiscono esecuzioni indiscriminate con sequestri di armi, droga o veicoli.   

Dall'ospedale l'autista racconta che. raggiunto dai militari, nonostante fosse ferito e inerme, si ritrovò le armi puntate e la promessa che sarebbe morto. Quindi la perdita di coscenza.

La madre dei bambini racconta come non vi fosse nessun altro "civile" sulla scena della sparatoria, tantomeno armato! Dimessa dall'ospedale, recatasi a casa per prendere delle foto dei figli per la veglia funebre, trovò la sua abitazione circondata da una trentina di militari che, al suo ingresso, fecero irruzione perquisendo le stanze, sequestrando foto e interrogandola.

Nonostande i media locali stiano dando credito alla versione della famiglia, il governo difende la tesi del conflitto a fuoco. Famigliari, parenti, amici e solidali, manifestano da giorni davanti alla base militare "Macario Zamora", dove sono di stanza gli assassini di stato.

Ven, 09/04/2010 – 11:48
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