Milano - Operazione Tramonto, imputati e pubblico espulsi dall'aula

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fonte: repubblica

 

Il presidente della Corte ha allontanato i presenti per aver disturbato i lavori con commenti. In particolare hanno interrotto i legali di Pietro Ichino, già insultato a Gennaio.

MILANO - "Tutti fuori". Il presidente della Prima Corte d'Assise di Milano, Luigi Cerqua, davanti al quale si sta celebrando il processo alle nuove Brigate Rosse, ha espulso dall'aula gli imputati presenti nelle gabbie, e il pubblico che stava assistendo all'udienza, per aver interrotto gli avvocati di Pietro Ichino. Il giuslavorista e senatore del Pd era già stato insultato dagli imputati lo scorso Gennaio quando si presentò in aula come testimone. Anche in quell'occasione il giudice Cerqua fu costretto a farli allontanare e a sospendere gli interventi.

La decisione di oggi è stata motivata dal giudice col fatto che, più volte, sia gli imputati che i loro parenti e amici, spettatori dell'udienza, nel corso delle discussioni finali tenute dai legali delle parti civili per la Presidenza del consiglio e per Pietro Ichino, hanno più volte interrotto i lavori con insulti, "considerazioni" e commenti.

E questo nonostante la corte avesse acconsentito, in mattinata, a uno degli imputati, Alfredo Davanzo, di rilasciare alcune dichiarazioni spontanee, con le quali l'imputato, a nome di tutti, aveva preso le distanze dal presunto progetto di attentato contro il senatore del Pd, così come dalle "commissioni" con un trafficante di droga e mafioso, Guglielmo Fidanzati, al quale aveva fatto riferimento il pm nel corso della sua requisitoria.

"Siamo abituati a rivendicare quello che facciamo e quello che diciamo", aveva dichiarato Davanzo, che ha negato così entrambe le circostanze attribuite a lui e agli altri imputati. Soprattutto ha negato i contatti con il mondo del traffico di droga: "Un prodotto - ha detto - tipico della società che vuole abbruttire quelle masse con le quali noi, invece, vogliamo fare la rivoluzione".

Gio, 19/03/2009 – 11:14
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