No Tav - Repressione a orologeria [Comunicato dal Trentino]

riceviamo e diffondiamo:

REPRESSIONE A OROLOGERIA
Non era l'alba. Con molta calma gli "uomini" della Digos hanno bussato alle porte di alcuni compagni per perquisire le loro case e, nel caso di Massimo di Rovereto e Damiano di Roma, per consegnare due ordini di custodia cautelare ai domiciliari.
Sapevano che non avrebbero trovato "materiale interessante", ma non è questo il punto. Il punto è sempre lo stesso: sbatti il mostro in prima pagina. E di fatto eccolo lì il mostro: sui media nazionali e locali nome, cognome e foto di Massimo Passamani, "il leader del movimento anarchico trentino"..il GAIT!...ma che dico trentino, italiano! Europeo! Mondiale!..ma sì extragalattico! se dicono che gli anarchici hanno un leader possono dire pure che abbiamo contatti con il pianeta extragalattico Ogle.
A pochi giorni dalla manifestazione di Lione, in occasione dell'incontro fra Hollande e Monti  per ratificare il progetto definitivo del Tav, ecco impacchettato il "cattivone" da cui stare alla larga, un po' come è successo al campeggio No Tav a Marco (Rovereto) con l'operazione Ixodidae (inchiesta per 270bis contro gli anarchici in Trentino). D'altra parte l'onomatopeico Manganelli lo ha detto in un'intervista: il problema per l'Italia non sono i fascisti, sono gli anarchici.
Ogni mezzo è "lecito" per tenerli lontani, meglio ancora, per tenerli rinchiusi.
Dai giornali apprendiamo che Massimo è accusato di "aggressione a pubblico ufficiale": che i giornalisti facessero il lavoro degli sbirri e viceversa lo sapevamo già, non sapevamo che potessero sancirlo per legge. Le altre accuse sono rapina e danneggiamento.
I fatti risalgono alla giornata in cui fu bloccata l'autostrada all'uscita di Chianocco in risposta al ferimento di Luca Abbà, l'ennesima occasione in cui la popolazione valsusina e i tanti solidali hanno dimostrato di saper resistere alle cariche, ai lacrimogeni, alla caccia all'uomo...
Questo è il contesto in cui si inserisce la vicenda. Quella giornata è stata una delle "giornate storiche" in Valsusa: chi non ha in mente le immagini delle barricate da una parte, e della "resistenza passiva" dall'altra?
Noi ci rivendichiamo tutto e ci proponiamo di resistere alla devastazione della terra anche qui in Trentino, cosa che abbiamo ribadito insieme ad alcuni studenti No Tav contestando Dellai, presidente della provincia e "uomo" del Tav in Trentino, il giorno stesso di quest'ultima operazione di polizia, durante un convegno organizzato dalla Cgil alla facoltà di Sociologia di Trento.
Confidiamo nella capacità della lotta No Tav di resistere a questo ennesimo attacco repressivo, e invitiamo a rilanciare la giornata del 3 dicembre in solidarietà a chi andrà a manifestare a Lione, e a tutti gli indagati per i fatti del 29 febbraio e per la contestazione alla Geovalsusa.




Zecche trentine


Dom, 02/12/2012 – 23:37
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