Novoli (Lecce) - Uova e insulti contro un comizio di destra per il 1° maggio [aggiornato]

Apprendiamo dai media locali che vi sono state tensioni per il primo maggio a Novoli (Lecce). Slogan, insulti, e lancio di uova in Piazza Regina Margherita durante il comizio di Giovanni De Luca, consigliere comunale di maggioranza ed esponente della destra salentina [“vicino” a Casa Pound secondo un altro quotidiano]. Intorno alle 20 […] una ventina di giovani “antagonisti”, incuranti della presenza di carabinieri e vigili urbani dall’altra parte della piazza, hanno srotolato uno striscione bianco con su scritto “antifascisti” e hanno iniziato a lanciare uova verso il palco.

Segue il testo del volantino distribuito per l'occasione:


Primo Maggio 2013. Viva la rivoluzione, abbasso il fascismo!

"Vieni o Maggio t'aspettan le genti/ ti salutano i liberi cuori/ dolce Pasqua dei lavoratori/ vieni e splendi alla gloria del sol". Sull'aria del Nabucco di Verdi, i versi scritti a fine ‘800, dall'anarchico Pietro Gori rimandano alle origini della festa del Primo Maggio, a 127 anni fa e ai "martiri di Chicago" che si battevano contro lo sfruttamento. Come Albert R. Parson, impiccato un anno e mezzo più tardi, che aveva dato "la definizione più pura e più universale del 1° Maggio": "Spezza il tuo bisogno e la tua paura di essere schiavo, il pane è libertà, la libertà è il pane". Per un'epigrafe scritta per ricordare i martiri di Chicago, lo stesso Pietro Gori fu arrestato nel 1887 con l'accusa di istigazione alla protesta contro le navi statunitensi alla fonda nel porto di Livorno. Il 3 maggio 1886 i lavoratori in sciopero di Chicago si ritrovarono all'ingresso di una fabbrica. La polizia, chiamata a reprimere l'assembramento, sparò sui manifestanti uccidendone due e ferendone diversi altri. Per protestare contro la brutalità della polizia gli anarchici organizzarono una manifestazione. Questi fatti ebbero il loro culmine il 4 maggio quando la polizia sparò nuovamente sui manifestanti provocando numerose vittime, anche tra i suoi. L'11 novembre del 1887 a Chicago dodici operai di cui quattro anarchici furono impiccati per aver organizzato il Primo Maggio dell'anno precedente lo sciopero e una manifestazione contro lo sfruttamento. Qualche mese dopo fu emessa la sentenza del tribunale per altri 8 anarchici: August Spies, Michael Schwab, Samuel Fielden, Albert R. Parsons, Adolph Fischer, George Engel e Louis Lingg furono condannati a morte; Oscar W. Neebe a reclusione per 15 anni. Otto uomini condannati per essere rivoluzionari, e sette di loro condannati a morte. Le ultime parole pronunciate furono: Fischer: "Hoch die Anarchie! (Viva l’anarchia!)" Engel: "Urrà per l’anarchia!" Parsons, la cui agonia fu terribile, riuscì appena a dire: "Lasciate che si senta la voce del popolo!". Le ultime parole di Spies furono invece: "Salute, verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che oggi soffocate con la morte!".

Il Primo Maggio è stato recuperato dai sindacati collaborazionisti e dalle istituzioni, purtroppo non è più una giornata di lotta e nemmeno una giornata di festa che ricordi degnamente i compagni di Chicago. Questo ci è insopportabile. Come ci è insopportabile che dei fascisti e dei neo-fascisti cerchino di strumentalizzare questa data per propagandare le loro obbrobriose idee. I fascisti sono sempre stati il braccio armato dei padroni, contro gli ideali di libertà e uguaglianza. Per questo oggi ci riprendiamo la piazza.

Dom, 05/05/2013 – 23:50
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