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La mattina del 6 aprile in seguito all’operazione “outlaw” sono state perquisite le case di una sessantina di compagni in tutta Italia, 6 sono stati tratti in arresto e altri sono stati sottoposti a misure restrittive (divieti/obblighi di dimora e firme) con l’accusa di associazione a delinquere che coinvolge un totale di 27 indagati.
Contestualmente lo spazio di documentazione anarchico FUORILUOGO, in cui la maggior parte dei compagni bolognesi colpiti da quest’operazione repressiva è da tempo attiva, è stato perquisito devastato, sigillato e posto sotto sequestro.
E’ chiaro l’intento di attaccare chi da sempre quotidianamente si rifiuta di essere complice di un sistema che si fonda su sfruttamento, gerarchie, controllo sociale, repressione, galere, centri di reclusione, guerre, e ad esso si oppone concretamente.
Non ci faremo intimidire da questi vili tentativi e continueremo a lottare come abbiamo sempre fatto, portando in questo modo anche la più forte solidarietà a chi è stato colpito dall’ennesimo giro di vite repressivo, e se continuare a lottare vuol dire delinquere, allora siamo tutti orgogliosamente delinquenti.
Complici e solidali con chi si ribella e insorge, con chi lotta e non abbassa mai la testa, con chi resiste e sceglie una vita diversa.
A fianco di chi, schiacciato da un cielo plumbeo sceglie di procurar tempesta
ANNA, STEFI, MADDA, ROBERT, NICU, MARTINO
