Ravenna | Forlì - Attacchi anarchici e strategie repressive
Seguono veline della Digos condite e diffuse da: il resto del carlino
Ravenna, 27 dicembre 2011 - E’ STATO innalzato, nel Ravennate e nel Forlivese, il livello di attenzione delle forze di polizia sul fronte del movimento anarchico. Un’attenzione che sta raggiungendo il grado di pre-allarme e che vede impegnati in particolare i carabinieri di Ravenna e di Forlì, oltre alle Digos delle due Questure.
Lo scenario, già ben delineato, vede infatti i raggruppamenti anarchici delle due città agire in grande sinergia e sintonia, con uno scambio frequente di aree di azione (anche per rendere più difficoltose le indagini), soprattutto nel caso di azioni dimostrative eclatanti (o meno) come negli ultimi tempi ne sono state messe a segno: a marzo vennero colpite le vetrine del negozio Eni di via Panfilia a Ravenna, nelle ultime settimane sono stati messi a segno ‘attentati’ a sedi dell’Unicredit a Ravenna (fiamme alla filiale di via Circonvallazione Piazza D’Armi dopo le martellate a settembre) e a Forlì, imbrattamenti alla cripta di Mussolini (il 26 novembre), a insegne e sedi di partito (la Lega a Modigliana e a Forlì, a metà dicembre), alle vetrine di due istituti bancari a Ravenna. Quest’ultimo episodio risale o alla notte di Natale o a quella fra il 25 e ieri. Con vernice bianca spray è stata vergata la scritta ‘ladri’ sia su tre vetrine della banca Popolare di Lodi, in via Ginanni sia su una vetrina della Deutsche Bank in via Guidone, due istituti che assieme a Unicredit da tempo sono nel mirino degli anarchici.
L’INNALZAMENTO del livello di attenzione è soprattutto motivato dal fatto che a questi gesti ‘dimostrativi’, nelle ultime settimane a Ravenna si è aggiunta anche una pesante azione vandalica ai danni di auto parcheggiate. Di notte sono stati tagliati gli pneumatici a vetture parcheggiate sia lungo via di Roma sia al parcheggio di via Fiume Montone Abbandonato. Gli anarco-insurrezionalisti — cui gli inquirenti attribuiscono il danneggiamento — tagliarono pneumatici a due auto di professionisti, un avvocato e un imprenditore immobiliare (in questo caso un Suv cui furono squarciate tutte e quattro le gomme) in via di Roma e gli pneumatici a diverse auto di dipendenti dell’Eni in via Fiume Montone Abbandonato. Le auto di grossa cilindrata vengono individuate come simboli del potere capitalista e parassita, l’Eni viene colpita in quanto società impegnata sul fronte dello sfruttamento energetico nel mondo, le banche per il ruolo che esercitano sul fronte dell’ ‘imperialismo finanziario’.
SECONDO LE NOTIZIE in possesso ai servizi informativi dei carabinieri, i gruppi anarchici delle due città agiscono in sinergia. A preoccupare carabinieri e Digos sono sia l’escalation dei danneggiamenti registrato nell’ultimo mese, sia la convinzione che tali gesti non sono fini a se stessi, espressione cioè di un’attività violenta, ma circoscritta, ma hanno un preciso fine: quello di ‘accreditarsi’ presso la Fai, ovvero la Federazione anarchica informale che raggruppa numerose sigle e che opera ormai con sistematicità anche a livello internazionale. Fai è la sigla che si è attribuita la paternità agli ultimi pacchi-bomba spediti in Europa, che ha rivedicato l’attentato alla filiale di Equitalia a Roma (ferito il direttore), che ha spedito pacchi-bomba esplosi nelle ambasciate di Svizzera e del Cile a Roma un anno fa.
I SERVIZI INVESTIGATIVI ravennati e forlivesi stanno lavorando intensamente sull’asse Ravenna-Forlì-Firenze, città quest’ultima in cui sembra avere sede uno dei nuclei più importanti dell’anarco-insurrezionalismo in Italia. Fra Ravenna e Forlì i simpatizzanti anarchici sarebbero circa duecento, ma gli elementi che si propongono per le azioni violente e le effettuano sono appena qualche decina. L’età dei simpatizzanti va prevalentemente dai venti ai trent’anni, ma ce ne sono alcuni anche quaranta-cinquantenni. In parte sono studenti, molti gli operai. I loro ritrovi sono prevalentemente presso centri sociali. Particolarmente tenuto d’occhio dagli inquirenti, un ‘centro’ del Cervese e uno a Forlì.
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