Torino - Chi si è preso la monnezza in faccia

Torino, 10mila firme per la Lega
Aria di cambiamento nella città della Mole

FABIO GROSSO
La Lega chiama e Torino risponde. Eccezionale risultato per il Carroccio torinese ieri sotto la Mole, dove è stata organizzata una grande mobilitazione per la sicurezza con decine di gazebo e centinaia di militanti impegnati dalle prime ore del mattino fino all'ora di pranzo. «Alle ore 13, alla chiusura della nostra grande mobilitazione su Torino - dichiarava orgogliosamente il segretario nazionale della Lega Nord Piemont Roberto Cota - abbiamo registrato oltre 10mila firme sulle sicurezza presso i nostri gazebo». «La grande attesa per l'arrivo del segretario federale della Lega Nord Umberto Bossi -commenta Cota - è stato ripagato dal calore di tanti torinesi che si sono messi in fila dietro ai nostri 60 gazebo dislocati in ogni quartiere della città ed hanno firmato con convinzione, recependo il nostro messaggio politico. In molte postazioni abbiamo superato le 200 firme, ma in quasi tutti abbiamo raggiunto e sorpassato la fatidica quota 100 adesioni». «È stato un bel successo non solo per la Lega - sottolinea il vice presidente del Carroccio alla Camera - ma anche e soprattutto per la gente di Torino, che ha detto con chiarezza di non condividere la politica del sindaco Chiamparino sulla sicurezza e quella del Governo. Un'alternativa al sindaco di Torino e a questo Governo, dunque, sotto la Mole c'è, e si chiama Lega Nord». «La gente è con noi - aggiunge Cota - quando diciamo basta agli indulti e sì alla certezza della pena, quando chiediamo di fermare la proposta di legge Amato-Ferrero e di rinforzare la legge Bossi-Fini sull'immigrazione. Ieri abbiamo dimostrato al sindaco Chiamparino come i nostri sindaci affrontino senza tante chiacchiere il problema della sicurezza. Ci sono tante cose che si possono fare e che a Torino non vengono fatte. Dopo Cittadella abbiamo portato l'esempio di Novara: nella città amministrata dal sindaco leghista Massimo Giordano, chi non ha una casa a norma, da tempo, non ottiene la residenza: in una stanza non ci possono stare 10 persone. Lo stesso dicasi per il reddito, che deve essere di almeno 5 mila euro all'anno. Tutte queste cose lo ho dette ieri in piazza con Umberto Bossi e mi pare che la gente di Torino le abbia ascoltate e recepite». «La Lega tiene molto a Torino - conclude Cota - e continuerà la propria azione politica quartiere per quartiere».
Molto soddisfatto della riuscita della manifestazione anche il capo delegazione della Lega Nord all'Euro Parlamento Mario Borghezio. «È stato bello vedere nella mia Torino tanta gente che ci sostiene. È scattato qualcosa nel cuore e nella testa dei torinesi. Noi siamo per cultura dei "bögia nèn", ma quando superiamo il limite della sopportazione, allora non ci tiene più nessuno. Come ho detto nel comizio, Torino è una città del lavoro, è una città operaia, di gente onesta, che ha tutto il diritto alla sicurezza. Chi amministra la Città, invece, è interessato solo agli affari propri, a farsi pubblicità con le "narcosale", a dare lavoro ai lavavetri abusivi ecc.
La gente però ha capito che la ricetta giusta è quella dell'Alberto da Giussano e presto la sinistra se ne accorgerà». «Un grande elogio - conclude il parlamentare torinese - alle Forze dell'Ordine. Perché aver concluso la giornata di ieri senza incidenti di rilievo è stato davvero merito loro».
Alcuni incidenti si sono comunque verificati nella giornata, come l'attacco con uova da parte dei centri sociali nei confronti del gazebo di Porta Palazzo del consigliere di Circoscrizione Roberto Zenga, oppure come il lancio di sacchi di immondizia contro un'altra postazione leghista in piazza Bengasi. «Sono arrivati all'improvviso - racconta il capogruppo leghista in Provincia di Torino Arturo Calligaro - e ci hanno rovesciato addosso dell'immondizia. Non abbiamo fatto in tempo ad inseguire i tre aggressori appartenenti ai centri sociali, che la Polizia li aveva già bloccati ed arrestati nel vicino mercato».
Roberto Cota: «L'alternativa a Prodi e Chiamparino siamo noi».
Borghezio: «Nel cuore dei miei concittadini è scattato qualcosa»

Lun, 03/12/2007 – 15:00
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