Vicenza - Scontri al corteo No Dal Molin

Dai media di regime:

(ANSA) - VICENZA, 4 LUG - Scontri a Vicenza tra manifestanti contro il raddoppio della base di Vicenza e forze dell'ordine nei pressi del perimetro del Dal Molin. I manifestanti (per la Digos meno di 10 mila) hanno lanciato sassi contro le forze dell'ordine. Quest'ultime hanno colpito con manganelli e lanciato lacrimogeni. Nelle file del corteo anche una ventina di giovani vestiti di nero, incappucciati e con maschere antigas.La portavoce dei No dal Molin ha invitato tutti i partecipanti alla calma.

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corriere.it

LA PROTESTA si è svolta poi in maniera regolare e pacifica. Prove generali in vista del G8
Vicenza, corteo contro la base Usa
Volti coperti e lanci di lacrimogeni
Tensione all'inizio della manifestazione. Bloccati alcuni disobbedienti, Casarini attacca: inaudito e vergognoso

Ha avuto momenti di tensione con tafferugli e scontri tra un manipolo di manifestanti e gli agenti di polizia e i carabinieri in tenuta anti-sommossa il corteo contro l'ampliamento dell'ex aeroporto Dal Molin di Vicenza, destinato ad accogliere la nuova grande base militare americana. Ma al di là di questi episodi che hanno visto protagonista solo una minoranza delle migliaia di persone che vi hanno preso parte, la manifestazione si è svolta regolarmente e senza particolari incidenti. Il corteo si è concluso, sotto un violento temporale, in viale Ferrarin, dalla parte opposta all'ingresso della base principale della base.

I TAFFERUGLI - I momenti di maggiore fibrillazione si sono vissuti all'inizio della manifestazione quando, con il corteo di fatto non ancora partito, gli agenti hanno sparato alcuni lacrimogeni . Tra i manifestanti c'erano infatti anche una ventina di giovani vestiti di nero, incappucciati e con maschere antigas, che hanno dato vita ad un deciso faccia a faccia con le forze dell'ordine, di cui contestavano la presenza.. Hanno prelevato dal prato del presidio alcune panche per utilizzarle, eventualmente, come scudi in un'eventuale corpo a corpo con la polizia. Altri hanno degli scudi di plexiglass con sopra la foto di Barack Obama e la scritta «No Dal Molin». Dal palco del presidio Cinzia Bottene, la portavoce dei No dal Molin aveva invitato tutti i partecipanti a mantenere la calma.

LA «ZONA ROSSA» - Quella di oggi è stata da più parti considerata una «prova generale» per pacifisti, sinistra antagonista, sindacati di base e semplici cittadini in vista anche del G8 dell'Aquila. Ma in questo caso è stata la questione prettamente locale, ovvero il raddoppio della base Nato, a tenere banco. «Non abbiamo mai nascosto le nostre intenzioni, varcheremo la linea rossa ed entreremo nella base, per noi non è un'occupazione» aveva annunciato Cinzia Bottene, spiegando le intenzioni del corteo. «Lo faremo per sollecitare Obama perché venga a Vicenza e si renda così conto della scelta scellerata che stanno facendo», ricordando inoltre di aver «già inviato una lettera di invito, tramite canali istituzionali al presidente Usa». La zona rossa, però, alla fine non è stata violata.

DISOBBEDIENTI BLOCCATI - Poco prima la Digos di Padova aveva fermato alcune auto di giovani disobbedienti in partenza dal festival di Radio Sherwood per la manifestazione di Vicenza. All'interno delle auto la polizia avrebbe scoperto sacchetti con bulloni e biglie e un giovane è stato fermato e portato in questura. Dal presidio del 'No dal Molin' Luca Casarini, laeder dei centri sociali del nordest, è partito all'attacco: «E' una cosa inaudita e vergognosa. Vengono fermati i giovani in partenza da alcune città per venire a Vicenza. Si vuole impedire di manifestare e la cosa più grave è che questa città viene militarizzata con i carabinieri del Tuscania di solito impegnati in Afghanistan».

«POCHI PROVOCATORI» - Per il sindaco di Vicenza Achille Variati, la manifestazione contro la nuova base Usa è andata «meglio del previsto». Questo perchè «la maggioranza del corteo non ha seguito i pochi provocatori che hanno tradito lo spirito della protesta - rileva in una nota -. Rilancio al governo la proposta di un sito alternativo che ridurrebbe le ragioni dell'opposizione vicentina alla nuova base americana». Diversa la valutazione del ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, vicentino secondo cui «oggi perde Vicenza» perché «gli scontri ampiamente prevedibili accaduti per unica responsabilità di alcune centinaia di delinquenti, sono stati causati dalle ambiguità della politica e da chi aveva in mente di trasformare Vicenza in un campo di battaglia». «In questo Paese - ha detto Zaia - è ampliamente garantita la libertà di dissentire, di manifestare e di protestare, ma tutto questo nulla ha a che vedere con lo scientifico trasformarsi della protesta in guerriglia urbana. Tanto è vero che oggi i vicentini per bene che avrebbero voluto manifestare, non hanno potuto farlo a causa di gruppi di mascalzoni che armati di tutto punto hanno egemonizzato la protesta».

IL PROGRAMMA DELLE MANIFESTAZIONI - In vista del G8 che si terrà a L'Aquila dall'8 al 10 luglio, Abruzzo Social Forum e comitati cittadini aquilani vorrebbero limitare le manifestazioni «in loco» a iniziative di controinformazione e di sensibilizzazione sulla realtà del sisma, nel timore che eventuali incidenti possano oscurare mediaticamente quelli che sono i problemi della ricostruzione. E questo finirà con il dirottare sulla capitale, marcia del 10 luglio esclusa, la maggior parte delle iniziative di Cobas e centri sociali. Un primo appuntamento è quello di martedì 7 in piazza Barberini, a poche centinaia di metri dall'ambasciata Usa di via Veneto, quando i no global daranno il «benvenuto» ai partecipanti al vertice con musica sparata ad altissimo volume. Per l'8 e il 9 sono invece previste, sempre nella capitale, varie «iniziative comunicative». Il 10 mattina, il rendez-vous con gli aderenti alla rete romana è fissato invece a Largo Passamonti, allo Scalo San Lorenzo, da dove partiranno i pullman per la marcia in programma a L'Aquila.

FIACCOLATA - Fitto anche il cartellone di eventi griffati Abruzzo Social Forum (che comprende tra gli altri Associazione Peppino Impastato, Coord.to NO G8 Sulmona e Lanciano, FIOM-CGIL Reg.le, Funzione Pubblica CGIL Reg.le, Giovani Comunisti-Abruzzo, Kabawil, Legambiente, Libera-Abruzzo, Rete Molisana Basta G8, Ufficio Pastorale Social Lanciano-Ortona), che verrà aperto la notte del 6 da una fiaccolata a tre mesi esatti dal sisma. Martedì 7 è prevista la partecipazione alla tappa pescarese di Goletta Verde; mentre giovedì 9, in occasione dell'avvio del processo riguardante la discarica di rifiuti tossici rinvenuta a Bussi sul Tirino, i rappresentanti delle associazioni saranno in tribunale a Pescara per un sit-in.

MISURE DI SICUREZZA - Sul fronte della sicurezza, tutto è stato già definito nei minimi dettagli, anche se la macchina organizzativa è abbastanza flessibile da potersi adattare ad eventuali cambi di programma dell'ultima ora. L'arrivo di tutte le delegazioni è concentrato tra il 7 e l'8 ed è diluito tra gli aeroporti di Fiumicino, Ciampino e Pratica di Mare. Gli spostamenti tra la capitale e la caserma della Guardia di Finanza, «location» del vertice, avverranno soprattutto in elicottero, sfruttando il locale eliporto e l'aeroclub di Preturo, la cui pista è stata rifatta di recente. Su tutti vigileranno i caccia e gli aerei-spia (compreso un «Predator», il velivolo senza pilota forte dell'esperienza accumulata in Iraq e Afghanistan) dell'Aeronautica militare. Complessivamente, il dispositivo prevede l'impiego di almeno 6-7mila tra militari e forze dell'ordine, con grande attenzione per tutti gli obiettivi sensibili: nei giorni scorsi, a Roma in molti hanno lamentato improvvisi blackout delle comunicazioni, e qualcuno li ha collegati alle prove dei «jammer», i dispositivi che oscurano i cellulari durante il passaggio dei cortei ufficiali.

Dom, 05/07/2009 – 02:02
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