Volantino sullo sgombero del C.P.O Gramigna
“La mia scorta è preventiva perché voglio sgomberare il Gramigna, pericoloso covo di fiancheggiatori del terrorismo”, dichiara Zanonato, sindaco diessino di Padova e aggiunge:
“Vogliamo la scuola occupata dal Gramigna”.
Prontamente la mattina del 25 luglio i servi dello stato (polizia, carabinieri, digos, con blindati ed elicotteri) eseguono l’ordine sgomberando lo stabile occupato da sette anni in via Retrone sfasciando gli interni, distruggendo il giardino e cancellando ogni parte di rosso con una bella mano di bianco…!
Questo è il quattordicesimo sgombero in venti anni di lotta del C.P.O Gramigna, che viene criminalizzato e colpito dalla repressione perché è uno spazio che non si è mai svenduto alle logiche istituzionali e commerciali, in prima linea nelle lotte operaie, studentesche, antifasciste, al fianco dei popoli oppressi e contro le speculazioni delle varie giunte di turno. Infatti il Gramigna ha riaperto numerosi edifici vuoti e abbandonati da anni, rendendoli spazi popolari di agibilità politica e di aggregazione giovanile aperti a tutti i proletari e agli abitanti dei quartieri.
Anche questa volta Zanonato giustifica lo sgombero con il pretesto di restituire la ex scuola Vecellio a tutta la cittadinanza, ma come dimostrano i precedenti sgomberi (via Citolo da Perugia, via Decorati al Valor Civile, via Orlandini, via Lungargine, via Frà Paolo Sarpi) gli stabili sono sempre stati lasciati nuovamente al degrado, demoliti o ceduti ai privati. Infatti l’edificio in via Retrone è stato reso inagibile non certo per l’impellenza di “restituirlo alla cittadinanza”, ma per porre fine all’occupazione di uno spazio popolare troppo scomodo alle istituzioni. Se poi la destinazione dello stabile andrà alla scuola steineriana come dichiarato, sarà l’ennesima conferma dei rapporti privilegiati del Comune con gli istituti privati. Del resto, Zanonato si è distinto per la politica di speculazione in Via Anelli dove, dopo aver costruito muri ed eretto gabbie, la giunta si vanta di aver vinto la sua crociata contro il degrado e la criminalità, mentre è palese come la militarizzazione del quartiere Stanga sia servita solo a spostare il problema dello spaccio di poche centinaia di metri e non a risolverlo. Inoltre, le palazzine di Via Anelli sono state vendute al famigerato ATER, ente semiprivato che, nel corso degli anni, si è reso famoso per la gestione tutt’altro che trasparente delle case popolari.
L’odierno attacco repressivo si colloca all’interno del pesantissimo clima di caccia alle streghe ai danni del movimento di classe che, tra gli altri, ha portato in carcere 16 comunisti tra il 12 febbraio e il 6 luglio (tra cui molti militanti del CPO Gramigna). Esso è una chiara dimostrazione della politica fascista della giunta e del governo di centro “sinistra” che censurano qualsiasi voce esca dal loro controllo, chiudendo i centri sociali e i luoghi autorganizzati e concedendo sempre più agibilità ai neofascisti, mettendo a loro disposizione nuove sedi e le strade cittadine.
Infatti, una volta vinte le elezioni, il centro “sinistra” ha svelato il suo vero volto e, sbandierando termini come legalità e sicurezza, mira a nascondere la sua natura reazionaria che si concretizza con gli attacchi ai diritti dei lavoratori, con i tagli allo stato sociale (istruzione, sanità, pensioni), con l’aumento dei finanziamenti alle guerre di conquista e con la costruzione di basi di morte come quella U.S.A a Vicenza.
Per lottare contro questa politica sono sempre più necessari spazi in cui rilanciare la lotta di classe e difendere il patrimonio culturale fondato sull’antifascismo e sulla Resistenza, che i revisionisti di destra e di “sinistra” vogliono cancellare.
QUESTO ENNESIMO SGOMBERO NON FERMERA’ LA NOSTRA LOTTA!
IN DIFESA DI TUTTI GLI SPAZI DI AUTORGANIZZAZIONE POPOLARE!
L’ERBA CATTIVA NON MUORE MAI!
Compagni e compagne del C.P.O Gramigna
Ulteriori informazioni sullo sgomebero del CPO Gramigna
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